Buonasera a tutti. Stasera vi presentiamo una nuovissima autrice Liliana Fiume e il suo fantasy di esordio Nel cerchio del tempo.
Titolo: Nel cerchio del tempo
Autore: Liliana Fiume
Editore: Narcissus Selfpublishing
Genere: Fantasy/Science-fantasy
Pagine: 240
Pubblicazione: 24 aprile 2014
Formato: solo e book
Prezzo: € 2,99 Amazon
Un re oppresso da un’oscura maledizione. Una donna che non ha mai conosciuto l’amore. Sulle rovine di un’antica civiltà sorge il loro regno, fondato su un terribile segreto.
E mentre complotti e lotte di potere dilaniano il paese, una serie di morti misteriose insanguina la capitale preannunciando un pericolo ancora più grande: dalle viscere della terra, dov’è rimasto nascosto per mille anni, il male è risalito in superficie …
Ferito, inerme, tradito nei suoi affetti più cari, re Kronos sfiderà il destino e ingannerà perfino la morte nel disperato tentativo di salvare il suo popolo.
Le forze in campo sono impari, la lotta senza esclusione di colpi, il destino del mondo si giocherà in un’ultima partita dall’esito incerto.
Intrighi, tradimenti, segreti e passioni s’intrecciano in una storia dall’ampio respiro, epica e nello stesso tempo romantica e sensuale.
Biografia
Liliana Fiume è sempre stata un’accanita lettrice e da qualche tempo coltiva la passione per la scrittura. Creare storie, intrecci, personaggi è una cosa che le dà gioia e spera di comunicarla a chi legge.
Con il racconto di genere fantastico“La rabbia del Likaon” ha vinto il concorso della Leggere Editore per aspiranti autrici nel 2011.
Nel 2013 è stata finalista nel concorso Salento in love col racconto storico “Il giardino dei melograni” pubblicato da Libro Aperto Edizioni nell’omonima antologia digitale.
Finalista nella rassegna romantic suspense Senza fiato col racconto di ambientazione contemporanea “Shadow” di prossima pubblicazione.
Ha creato i blog: www.ricetteeracconti.blogspot.it e
www.nelcerchiodeltempo.blogspot.it
“Nel cerchio del tempo” è il suo romanzo di esordio.
Estratto
Quella notte Kronos si svegliò di soprassalto, col cuore che batteva all’impazzata e la gola inaridita. Respirò profondamente, a più riprese, per calmarsi. Per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare il sogno, eppure la minaccia evocata era reale, la percezione di pericolo così intensa da fargli accapponare la pelle.
In sincronia col ritmo violento del suo sangue la piaga sulla guancia pulsava come una cosa viva. E in fondo lo era. Era parte di lui.
A ogni risveglio quell’oscura eredità del passato tornava a ossessionarlo e istintivamente l’accarezzò, nel vano tentativo di mitigare il dolore crescente.
“Dannazione” sibilò fra i denti e serrò le mascelle, strizzando gli occhi colmi di lacrime. A volte la sofferenza che gl’infliggeva era intensa e bruciante, come adesso, altre volte si riduceva a un palpitare quasi gentile … comunque fosse non gli permetteva di dimenticarla. Mai. Come se possedesse una volontà propria che non rinunciava a tormentarlo.
Si sforzò d’ignorarla, come gli era stato insegnato, ma era sempre più difficile ignorare la pena d’una vita intera. “Per un kroll il dolore non esiste, il freddo non esiste, la paura non esiste. Dimenticateli!” era quello che si ripeteva fino alla nausea a tutti i guerrieri fin dall’infanzia e lui non era un soldato qualsiasi, era il re. D’altro canto, però, lei non gli faceva solo del male: quando lo risvegliava così bruscamente era per avvertirlo che c’erano guai in arrivo.
Allora strinse i pugni e con uno sforzo di volontà fu in piedi.
Si vestì in fretta, al buio, per non svegliare suo nipote Yarikadros che dormiva nella tenda accanto. Avvolto in un lungo mantello scuro, il cappuccio calato sul viso pallido e tirato, si allontanò dal padiglione reale scivolando come un’ombra indistinta fra le sentinelle di guardia.
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