Buon weekend. Vi presento in anteprima "Excalibur - La spada di Macsen" di Alvaro Gradella edito Runa Editrice in uscita il 16/12/2014
Titolo: Excalibur
Sottotitolo: La spada di Macsen
Autore: Alvaro Gradella
Casa editrice: Runa Editrice
ISBN: 978-88-97674-43-6
Data di pubblicazione: 16/12/2014
Genere: Romanzo storico - mitologico
N.pag.: 300
Prezzo di copertina: € 14.90
Alvaro Gradella è da lunghissimo tempo ormai padovano d’adozione. Dopo la maturità scientifica, frequenta un corso di dizione e recitazione con il Teatro Universitario. Giovanissimo e affermato dj, agli esordi delle Radio Private inizia un’attività parallela di “voce” radiofonica, divenen-do in breve tempo un riconosciuto professionista del settore. Dal ‘79 fino alla fine degli anni ‘80 vive a Roma dove conduce program-mi per Radio-RAI e, come attore, lavora nel doppiaggio, in teatro e nel cinema.Di nuovo a Padova, torna a occuparsi di conduzione e produzione di pro-grammi e talk-show radiofonici, pur continuando nella partecipazione a film e fiction televisive. È stato anche impegnato nell’Amministrazione Comunale della città patavina.
Da sempre cultore della Roma Antica e dei Cicli Arturiani, è al suo primo Romanzo.
Quarta di copertina
Chi fu il Comes Britanniarum Magno Clemente Massimo, protagonista di questo romanzo e del precedente “L’Aquila e la Spada”? Egli fu l’ultimo Governatore romano delle Britannie e uno degli usurpatori più temuti del tardo Impero. Ma, soprattutto, fu una figura fondamentale per la nascita dell’epopea di Re Artù e della sua spada Excalibur… anche se pochi – fra noi discendenti dei Romani – lo sanno!
I bardi di Britannia ne cantarono per secoli le gesta nella ballata “Breuddwyd Macsen Wledig” (Il sogno del Duca Massimo), contenuta poi nell’antica raccolta “Mabinogion”, unica traccia scritta delle leggende britanno-celte.
La sua spada, la Spada di Macsen, è stata favoleggiata come l’arma che sarebbe stata tratta – un secolo dopo – dalla roccia, e chiamata Excalibur.
Goffredo di Monmouth, mitografo gallese del XII Secolo, nella sua fondamentale “Historia Regum Britanniae” – fonte primaria di tutta la Materia di Bretagna e del ciclo arturiano – fa addirittura affermare ad Artù che Magno Massimo era suo “parente stretto”.
Ed è in questo romanzo, come in “L’Aquila e la Spada”, che questa figura basilare per la genesi del mito di Artù, viene per la prima volta svelata e messa in luce.
In un intreccio fra Storia scritta, Leggenda tramandata e Fantasia, fra visioni e incantesimi, battaglie e gesta eroiche, intrighi e tradimenti, vedremo Magno Massimo confrontarsi con altri giganti della sua epoca appartenenti alla Storia (l’Imperatore Teodosio detto il Grande, il Vescovo di Mediolanum Ambrogio, il retore Agostino, il monaco Martino…) e al Mito (il druido Taliesin, il principe britanno Cynan Meriadoc…)
Insomma, per la prima volta, questo romanzo narra di un retaggio finora misconosciuto dei quattro secoli di dominazione romana in Britannia: quel retaggio da cui – grazie a Magno Massimo – sarebbe nata, quasi un secolo dopo, la memorabile leggenda di Re Artù e di Excalibur.
L’autore
Il romanzo “EXCALIBUR – LA SPADA DI MACSEN” – così come “L’Aquila e la Spada” di cui quest’opera è il seguito – trae origine dal racconto “La Terza Aquila”, anch’esso scritto da Alvaro Gradella e pubblicato nella raccolta “È sempre tempo di eroi”, edita nel 1998 da “Il Cerchio-Iniziative Editoriali”.
Il personaggio principale, il generale romano Magno Clemente Massimo, è una figura realmente esistita, come lo sono la maggior parte dei contemporanei che leggiamo fargli da contorno: gli Imperatori Flavio Graziano, Teodosio il Grande e Giustina, il Vescovo Ambrogio, il retore Agostino e il monaco Martino (futuri Santi della Chiesa Cattolica), e così via. Nella narrazione, quindi, lo vedremo muoversi e agire in un contesto del tutto congruo al proprio tempo (la fine del IV Secolo d.C.) e – in buona parte – nel rispetto di quanto gli storici ci riportano di lui, nonché della situazione politica, militare e dinastica negli Imperi Romani d’Occidente e d’Oriente.
Magno Massimo (Macsen Wledig, così chiamato dai Britanni) non sfuggì a una spietata damnatio memoriae, ma “EXCALIBEORTA – LA SPADA DI MACSEN” restituisce voce e gloria – come mai prima – a questo straordinario protagonista della storia di Roma e della Britannia.
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