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domenica 15 marzo 2015

Recensione L'altra luce del buio di Cristina Lattaro

L'altra luce del buio 
Cristina Lattaro 
Prezzo Kindle: EUR 4,02
Lorna Assi scompare lasciando la fattoria dei Nappa nei dintorni di Rieti dove lavora come collaboratrice domestica. Suo fratello Fabrizio torna dalla Russia per investigare. Il suo passato, gli incarichi che assolve da anni per un boss mafioso dell’ex Unione Sovietica e la realtà di Lorna si incastrano in un puzzle intricato che Rinaldi, un commissario della mobile, sta cercando a sua volta di risolvere. 
Un thriller dove l’esplorazione dei labirinti mentali si incrocia con l’azione fino all’epilogo illuminato dall’altra luce del buio. 
Non avrebbe avuto pace finché anche la ragione non avesse accettato il fatto compiuto e questa era la parte rognosa perché la mente pretendeva delle prove e le prove erano difficili da scovare.
RECENSIONE A CURA DI VITTORIO DE AGRO' PER IL RUMORE DEI LIBRI

Ci sono molti film stroncati dalla critica ,ma amati e ritenuti dei “cult” dallo spettatore pagante.
Potrei fare mille esempi,ma in questo caso specifico mi piace ricordare “Sotto il vestito niente “ di Carlo Vanzina del 1985. Un giallo ambientato a Milano degli anni 80 nell’affascinante e glamour mondo della moda.

Un film ritenuto vuoto, e inconsistente dai critici, ma che personalmente tutte le volte che l’ho visto mi ha suscitato curiosità e attrazione per il giusto di mix tra suspense e bellezza dei personaggi e dell’ambientazione.

Leggendo il romanzo di Cristina Lattaro la mia mente ha rievocato quel film per alcune somiglianze di soggetto e azione: la scomparsa misteriosa di una giovane e bella ragazza, la ricerca ostinata e determinata del fratello, e l’atmosfera delicata e introspettiva dei personaggi.

Lattaro ambienta la storia in provincia, a Rieti e il protagonista della storia è Fabrizio, anche se ben presto scopriremo non essere il suo vero nome , fratellastro di Lorna ,la giovane donna scomparsa misteriosamente una sera mentre era a servizio dai coniugi Nappa in una azienda agricola.

Fabrizio ha un passato familiare turbolento segnato dalla violenze subite da parte del padre e un presente come freddo e spietato killer a Mosca al servizio della mafia russa. E’ tornato a Rieti preoccupato per la sorella decidendo così di aprire un indagine parallela alla polizia per ricostruire gli ultimi giorni di Lorna, ma nello stesso per cercare di esorcizzare il suo passato e di costruirsi un futuro diverso. Un futuro che immagina con Cleia Nappa, moglie di Massimo, essendone rimasto affascinato fin dal loro primo incontro come se fosse un vero colpo di fulmine. Cleia e Lorna per Fabrizio sono due donne fragili,indifese e da proteggere,ma man mano che i pezzi del puzzle sono messi a loro posto ,il nostro protagonista è chiamato a confrontarsi con verità scomode e impreviste riguardanti le due donne. Una storia che viaggia tra il giallo e l’action movie, quando i capi russi di Fabrizio decidono di eliminarlo a causa dei delicati equilibri all’interno del clan. Il lettore alterna così momenti e dinamiche di provincia agli intrighi e ai misteri di Mosca mantenendo nel complesso alto l’interesse e l’attenzione alla storia anche grazie a un buon ritmo e efficace e calibrato pathos narrativo. La struttura narrativa è ben costruita, coerente e lineare anche se personalmente avrei dato maggiore risalto alla figure di Cleia e Lorna soprattutto sul piano emotivo e psicologico invece solo di accennarli magari riducendo “le incursioni” moscovite che alla fine tendono a distrarre il lettore dal più importante e vero nucleo narrativo.

Lo stile di Cristina è pulito, curato e fluido riuscendo così a creare una buona empatia tra il lettore e i protagonisti e soprattutto regalando emozioni e suspense in maniera adeguata.

Il finale, a sorpresa e aperto, è intenso e avvolgente e se da una parte spiazza il lettore dall’altra lo fa rimanere incollato al libro fino all’ultima pagina regalandogli la sensazione che in provincia è possibile costruire e ambientare un convincente e avvincente giallo.

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