Buona domenica a tutti. Stasera vi presento il terzo volume di "La leggendaria Guerriera " di Aurora Ballarin intitolato "L'occhio delle Dea degli Elfi".
TITOLO: LA
LEGGENDARIA GUERRIERA (PARTE TERZA)
L'OCCHIO DELLA DEA DEGLI ELFI
AUTORE: AURORA
BALLARIN
EDITORE:
YOUCANPRINT
GENERE: EPIC
FANTASY
DATA D'USCITA:
20 GIUGNO
FORMATI
DISPONIBILI: EBOOK (E DA LUGLIO ANCHE IN CARTACEO)
PREZZO: 0,99€
(OFFERTA LANCIO)
LINK D'ACQUISTO:
Amazon
SINOSSI:
Lei è l'adhandel: la custode dell'equilibrio naturale, la figlia di
Madre Natura.
La prescelta.
Ma i poteri, la missione, il futuro...tutto ha un prezzo, e Ainwen ha
iniziato a pagarlo da molto tempo.
La morte di un'amica è un colpo troppo duro per lei.
Distrutta dal dolore e dalla malattia, la giovanissima adhandel crolla
tra le braccia di Niccolò che, solo in quel momento, apprende la verità sul
destino a cui la compagna sta andando incontro.
La scoperta è straziante ma il nemico non è certo pronto ad attendere
che i due si riprendano e il tradimento, quel seme oscuro presente in ogni uomo
e donna, esce allo scoperto nel modo più inaspettato.
Un tradimento che porterà con sé la fine, ma forse anche un nuovo
inizio...
BIOGRAFIA:
Aurora Ballarin è nata a Venezia il 7 aprile del 1988, prima di tre
fratelli.
Dopo aver studiato biologia, si è dedicata a tempo pieno alla sua grande
passione: la scrittura.
Quando non scrive, ama leggere e ascoltare musica, perlopiù straniera.
Questa trilogia, nata proprio tra i banchi di scuola, è la sua saga
d'esordio.
Un fantasy ambientato in parte in una misteriosa Venezia di fine 1800
che coniuga magia e realtà, guerra e amore.
Sullo sfondo di una città appena uscita dai fasti dei tempi in cui era
nota come la Serenissima, si dipaneranno
le gesta di uomini ed eroi, di demoni e salvatori, il tutto in un periodo di
crisi,
anticipo di due guerre che in un secolo hanno segnato la nostra realtà.
“Rinascita di una dea”, primo volume di questa saga di cui fa parte
anche “L'occhio della dea degli elfi” si è classificato tra i finalisti al
concorso letterario “Casa Sanremo Writers 2014”
Contatti:
-Blog dell'autrice
-Pagina ufficiale e profilo facebook
-Profilo twitter
ESTRATTO:
- E bravo il nostro principino… -
lo schernì Firion zoppicando, - Questo vuol dire che l'agnellino ha tirato
fuori le unghie, per caso?-
Senza attendere risposta il
flagello partì all'attacco e, approfittando di una minima disattenzione di
Niccolò, ricambiò con altrettanta rabbia il colpo appena ricevuto.
Con una decisa stoccata, Firion
recise i lacci della cotta di maglia, affondando il metallo nel fianco
dell'avversario, poi gli si portò alle spalle, lambendogli il collo con il filo
della spada. Sapeva che per ucciderlo sarebbe bastato non fermare l'affondo
della lama, ma aveva altro in serbo per lui: - Ma l'agnellino ha ancora molto
da imparare… - riprese trattenendo una risata nervosa.
Niccolò scosse appena il capo: -
L'agnellino per difendere la propria regina è diventato leone. - strinse allo
spasmo l'elsa e fece ruotare la propria arma.
La prese ferrea di Firion si
sciolse istantaneamente mentre un mugugno di dolore gli usciva dalle labbra.
Il ragazzo si voltò: il nemico,
dietro di lui, aveva una mano posata sul fianco a fermare l'emorragia mentre
con l’altra tratteneva la spada.
- Direi che hai imparato bene. -
disse con voce affaticata cercando di rimettersi in posizione.
Ci riuscì per un istante, poi, una
nuova stilettata di dolore, lo fece crollare a terra. La ferita al fianco era
ancora più aperta e sanguinante di prima.
Perse la spada e Niccolò fu subito
su di lui; con un calcio lo colpì in pieno volto.
Tutto l'odio, tutta la rabbia
stavano uscendo da lui come un fiume in piena: - Te la farò pagare, bastardo! -
gli inveì contro sferrando il primo colpo e Firion si piegò su se stesso,
trattenendo a stento le urla di dolore.
- È solo colpa tua! - lo prese per
i capelli umidi e sporchi di terra e lo tirò a sé, - Ogni singolo giorno di
dolore che lei ha provato per causa tua, io te lo restituirò centuplicato.-
Rinfoderò la spada e lo colpì con
un pugno al volto senza lasciarlo andare.
Le lacrime iniziarono a scendere
sul viso del giovane elfo, mentre continuava a colpire il flagello sempre più
inerme sotto i suoi pugni: - Lei ti adorava... e tu hai gettato via tutto.
Perché? Spiegami perché lo hai fatto? Dammi una ragione per cui hai continuato
a torturarla anche ora che è rinata! -
Con una forza che nemmeno lui
sapeva di possedere allontanò l'ormai indifeso Firion e brandì nuovamente
l'arma, estraendola con lentezza dal fodero.
S'avvicinò di un passo al nemico
e, passando accanto al suo spadone, con un calcio lo lanciò contro l'uomo: -
Prendila in mano. - gli urlò, - E rialzati in piedi, Firion. Muori come il
generale che sei sempre stato.-
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