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venerdì 21 agosto 2015

Recensione "Setes" di Claudio Foti

SETES (ROMA 999 Vol. 0) 
Claudio Foti 
 Prezzo Kindle: EUR 2,99
  Amazon 
Nella Roma del 999 dopo Cristo avvengono alcuni strani omicidi. Omicidi dietro i quali si cela una setta. Una di quelle sette che a fine millennio imperversavano per la Città Eterna compiendo sacrifici rituali efferati per scopi apparentemente ignoti. Il Protoscrinario Ficoncinus, su invito preciso di Silvestro II, il Papa Mago, forma una squadra di ricerca, un ordine segreto all'interno della 'militia' della Chiesa per scoprire chi si cela dietro questi efferati delitti. Delitti che coinvolgono tutte le classi della popolazione romana. Delitti che scuotono l'animo del pontefice che si rende conto che l'Anno Mille è alle porte e che gli effetti dell'attività del Maligno diventano più evidenti giorno dopo giorno. A capo della ricerca c'è Marcus che infine riesce a individuare uno degli assassini della setta, tale Cerio. Ma ben presto scopre che proprio quest'ultimo, sebbene si sia macchiato di uno degli omicidi, in realtà vi è stato costretto in maniera misteriosa. Cerio da parte sua solo grazie all'aiuto di una 'sacerdotessa' riesce a scoprire la verità e la propria colpevolezza. Setes è un romanzo che si svolge nella Roma poco prima dell'avvento dell'anno mille, un romanzo che ha tra i suoi protagonisti anche Silvestro II, il Papa Mago, che tra invenzioni e conoscenze arcane prova a contrastare il Maligno e le sue emanazioni. Magistralmente descritta Roma fa da sfondo alle vicende e alle indagini e alla tormentata storia tra Cerio ed Elenia. Il romanzo di Setes non tralascia chicche storiche e sociali di un periodo ancor oggi buio, per la maggior parte ignoto, del nostro passato a cominciare da una accurata descrizione del Campus Lateranensis e del Patriarchium, il palazzo dei papi e dei suoi sotterranei. Un interessante romanzo storico/weird/horror che di tanto in tanto strizza l'occhio a Eco e a Lovecraft...
RECENSIONE A CURA DI VITTORIO DE AGRO'
Il cambio di secolo mette ansia ,il passaggio da Millennio a un altro può creare letteralmente il panico.
Noi tutti l’ho abbiamo vissuto quindici anni fa con l’arrivo del terzo millennio e con la  paura che i nostri computer potessero impazzire con il temibile”Millenium Bug”.
Ci fu però un altro storico passaggio che caratterizzò la nostr vita ovveroa l’arrivo del “Anno Mille”.
Le leggende raccontavano della imminente fine del mondo, le sacre scritture evocano dolori e punizioni divine. Gli uomini erano terrorizzati per la propria anima e spendevano qualunque cifra illudendosi di metterla in salvo.
Credenze, leggende, misticismo, paure si alimentano a vicenda nel  A.D 999  trovando a Roma il centro di questa nevrosi religiosa-apocalittica.
La città eterna è  lo scenario perfetto  per un giallo in cui gli omicidi si susseguono non per meri motivi umani, ma per volere di Dei pagani e di pericolose sette.
Il lettore entra subito nel cuore della storia e nella cupa atmosfera di quel mondo, in apparenza, così lontano con il brutale e inspiegabile assassinio  all’interno di un locanda.
Un omicidio effettuato per mano di  un ragazzo di nome Cerio che si trova le mani sporche di sangue senza sapendo il perché.
Cerio si sente in trappola, intuendo che forze superiori lo hanno manipolato e desideroso di dimostrare la sua innocenza inizia una drammatica corsa contro il tempo contattando streghe e misteriosi personaggi che lo porteranno a conoscere un mondo sconosciuto e pericoloso.
Se da una parte Cerio compie la sua personale indagine mettendo anche in grave pericolo i propri cari e l’ex fidanzata Elenia,il lettore osserva il dipanarsi della storia anche dal punto di vista della polizia pontifica  composta da Axio, Ottavius e soprattutto Marcus incaricato direttamente dal Sommo Pontefice Silvestro II interessato più allo studio dei corpi celesti e degli antichi riti pagani piuttosto che alla gestione del  Vaticano.
Claudio Foti dimostra di conoscere  la storia romana e di saperla maneggiare con sapienza e bravura riuscendo a creare un buon equilibro tra  fatti reali e fiction  rivendo potenzialità  interessanti di autore di romanzi storici.
L’intreccio narrativo è nel complesso funzionale, fluido ,ben costruito anche se il ritmo appare più avvincente nella prima parte rispetto alla seconda in cui si ha la sensazione di un’accelerazione  dei fatti  danneggiando almeno in parte il pathos narrativo e soprattutto lasciando il lettore con più di un dubbio. Lo stile è pulito, diretto e avvolgente , ricco di citazioni e rimandi che evidenziano  la buona cultura dell’autore.
“ Setes “svaria dall’Antico Egitto a passi della Bibbia dimostrando come i testi sacri possono essere interessanti e fonte di ispirazione.
Foti non è ancora Umberto Eco, ma il suo “Setes” risulta sulla scia  del famoso” Il nome della rosa” facendo rivivere al lettore simili sensazioni e attese di rivelazioni sconvolgenti.

Se avete amato “Il nome della rosa”,  senza dubbio  “Setes” è il  romanzo giusto per voi.
 e MEZZO

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