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venerdì 13 novembre 2015

Rubrica Coffee&Books ospite l'autrice Sara Tessa

Ciao a tutti i Rumors. Oggi per la rubrica Coffee&Books, sono felicissima di ospitare Sara Tessa, amatissima autrice italiana che io stimo e ammiro da molti anni. Ho avuto la possibilità di fare due chiacchiere con lei al salone dei libri di Torino e, a parte essere una persona disponibilissima, è una ragazza semplice, umile e molto simpatica.
Ciao Sara! Benvenuta su Il Rumore dei Libri. Per me è un vero piacere poterti ospitare sul blog e fare due chiacchiere con te sui tuoi romanzi. Sono una tua fan e adoro tutto quello scrivi.
Iniziamo con la prima domanda.
1- Sei nata come Self e dal 2014 sei approdata alla Newton Compton. Ti va di raccontarci il tuo percorso?

Ho iniziato a scrivere alla fine del 2011 per passatempo. Più che altro utilizzavo la scrittura come diversivo alla situazione di disoccupazione in cui mi trovavo. Trascorrevo il tempo e i miei pensieri erano alla storia. Completai quel primo esperimento di scrittura qualche mese dopo, con grande soddisfazione e ammetto grande entusiasmo. Mi ero proprio divertita a stare con i miei personaggi, tanto che una volta terminato cercai su internet un servizio che mi permettesse di stampare qualche copia da tenermi a casa e gongolare con me stessa di un progetto fatto e finito, realizzato tutto da sola. Sono piccole soddisfazioni, lo so, ma per me era il massimo. E fu proprio attraverso quella ricerca che scoprii l’esistenza del servizio di Amazon: il Kindle Select Publishing che da qualche mese era partito anche in Italia. Incuriosita decisi di uploadare quel primo romanzo, così giusto per vedere cosa succedeva, era un mondo nuovo. Il passo poi fu breve, dopo i primi feedback positivi crebbe in me ancor più entusiasmo e scrissi poco dopo un secondo romanzo che autopubblicai ad agosto dello stesso anno. E visto che non trovavo lavoro, persistetti in quel gioco/passatempo che in qualche maniera contribuiva a farmi stare serena e un pochino anche alla spesa alimentare. E poi così dall’oggi al domani in pausa di riflessione con un altro romanzo di fantascienza, scrissi l’uragano di un batter d’ali senza pensieri né pesi. Una volta uploadato su Amazon a gennaio 2013, sinceramente non mi aspettavo niente di che, se non le solite vendite giornaliere, che si potevano contare sulle dita di una mano, se andava bene, quindi immaginate la mia sorpresa quando due settimane dopo constatai di aver venduto centinaia di copie, ma soprattutto di essere prima in classifica. L’arrivo di Newton Compton si concretizzò qualche mese dopo, e poi la storia la conoscete. 

2- Che rapporto hai con le lettrici? Anche tu, come la maggior parte di Self, inizialmente, sei stata snobbata dai blog?

È un rapporto che a volte mi spaventa, mi arriva tanta energia da chiunque sia in positivo che in negativo e io dietro la scrivania spesso ne resto annichilita. Cerco di rispondere a chiunque mi scrive direttamente, perché mi pongo sempre dall’altra parte del monitor. Se una persona si spinge a scrivermi e condividere con me le sue emozioni merita il mio tempo e la mia attenzione, ma ammetto che ultimamente sono sempre più disorientata, soprattutto quando mi incitano e mi trovo davanti commenti ammirati che fatico a comprendere. Sembra quasi che ci credano più loro in me che io stessa, anzi direi che è proprio così. E questo fatto mi sconcerta. Hanno tanto entusiasmo da regalarmi che poi mi trovo nella difficile situazione di non volerle deludere e vorrei veramente rendere loro quanto mi offrono e sono imbarazzata e spesso senza parole. Invece per quanto riguarda i blogs, non credo di essere stata proprio snobbata, ma recensire l’uragano obiettivamente non era facile, credo suscitasse tante reazioni che era difficile schierarsi sia in positivo che in negativo e quindi forse era meglio soprassedere. Credo che le stesse blogger fossero disorientate quanto me. Poi è stato veramente tutto frutto di un passaparola incredibile, un’onda di lettrici. 
3- La tua filosofia è: «Se smetti di sognare, allora stai dormendo». Nei tuoi sogni hai sempre voluto essere una scrittrice?

Ammetto che come tutti coltivavo dei sogni, ma erano sempre piuttosto sbiaditi. Non li afferravo del tutto, anche perché con il mio migliore amico sempre sulla spalla che si chiama “pessimistico cosmico” ho sempre pensato che fosse impossibile realizzare qualsiasi cosa, almeno per me. Diciamo che nei miei sogni c’era tutto e niente. Il motto “se smetti di sognare allora stai dormendo” ripetuto a oltranza, in risposta al mio amico sulla spalla, fu di grande aiuto nel perseguire il mio passatempo. Quando non vedi più nulla ti crei un varco nel buio, che nel mio caso era una sola e vaga speranza che qualcosa sarebbe cambiato.

4- I lettori italiani amano i tuoi libri. “L'uragano di un batter d'ali” ha scalato le nostre classifiche, anche perché nei tuoi romanzi crei personaggi così straordinari e unici. Dove prendi ispirazione?

Tutto: film, serie televisive, fumetti, musica, da piccole frasi, dettagli di un’immagine, insomma quello che mi contorna.

5- Hai un luogo, un momento della giornata preferito per scrivere?

Casa mia, musica, una finestra sul giardino e nessun orario preciso.

6- Ho letto che “L’uragano di un batter d’ali” e “Il silenzio di un batter d’ali”, saranno tradotti in

Spagna. Che sensazioni ti dà pensare che in altre nazioni ti leggeranno?

L’uragano di un batter d’ali è già stato tradotto in Spagna e non so molto di più. In questi giorni ricevo qualche messaggio dal Sud America e mi fa davvero specie pensare a qualcuno che legge la storia di Sophie e Adam da luoghi da me nemmeno visitati e così lontani come cultura. Se devo racchiudere la sensazione in una parola direi incredulità.

7- Oltre allo scrivere, che passioni hai?

La musica ovviamente, sempre presente. Poi, camminare nei boschi, abbracciare gli alberi, fantasticare, stare con lo sguardo rivolto al cielo o distesa sul divano a guardare films.

8- Domanda un po’ frivola… hai dato un volto ai tuoi personaggi? Soprattutto, hai come noi tutte dei piccoli “santini” (uomini attori, modelli), che ti ispirano?

Santini… che bella espressione! Come avevo già detto altre volte, no, io scrivo senza immaginarli fisicamente, sono due entità, sono due anime che fluttuano insieme nel mare delle relazioni sentimentali. Riesco a inserire solo dei dettagli sul colore degli occhi, il resto no, non riesco proprio a immaginarli. Solo quando è finito il libro forse si palesano meglio ai miei occhi. E poi è più forte di me, non mi piacciono le descrizioni fisiche, anche perché io detesto quando le trovo nelle mie letture… penso che ognuno di noi ha nel proprio immaginario un’idea di uomo o donna che non è tanto fisico quanto un’essenza, per questo  preferisco fare interagire i protagonisti nelle situazioni, quasi al buio, ognuno poi se li figura come vuole.

9- Ultima domanda. Progetti futuri?

Ah, boh! Non lo so proprio, direi che per il momento io mi fermo con il genere romance. Vorrei portare a termine il romanzo urban fantsy che avevo lasciato in pausa di riflessione per scrivere l’uragano. Ci sto rimettendo le mani e ammetto che ci sorrido sopra ora. Sembra che era proprio il suo destino trovare la sua fine adesso dopo l’epopea del romance. Mi ero fermata nello scriverlo perché avevo perduto la protagonista nel tempo, ma adesso so come farla tornare al presente e soprattutto perché. 

9 commenti:

  1. bella intervista :) devo dire che L'uragano di un batter d'ali mi era piaciuto ma mi aveva spiazzata, ho letto Il silenzio di un batter d'ali e ho trovato una storia in un certo senso diversa, che mi ha coivolta ed emozionata ancora di più. Sono curiosa di leggere anche di altri, anche vedere come se la cava nel genere fantasy :)

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  2. Sto leggendo in questi giorno in suo nuovo libro. Lo trovo bellissimo anche se sto sofrendo da pazzi :(

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  3. Ti capisco Serenella. Io l'ho finito domani metterò la recensione

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  4. L'uragano di un batter d'ali è stato stupefacente io seguo la Tessa da quando era Self . L'ultimo suo libro lo devo ancora leggere. Sara ti adoro

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  5. Wow.... io amo alla follia Sara Tessa, leggerei anche la sua lista della spesa.. Ho avuto il piacere di conoscerla alla presentazione del suo libro, e' una persona dolcissima, umile e riservata.Continua cosi Sara e in bocca al lupo per il nuovo libro e per la traduzione in Spagna.. Lidia complimenti per il blog, e' la prima volta che lo leggo e sappi che hai una nuova Follower

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