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giovedì 7 gennaio 2016

Recensione "Ricatto di Natale"di L. D. Blooms

Ciaoo Rumors. Per noi è ancora Natale! La nostra Cristina Migliaccio ha letto per noi Ricatto di Natale di L. D. Blooms. Un romance natalizio tutto da gustare.
Titolo: Ricatto di Natale
Autore: L. D. Blooms
Editore: self-publishing
Genere: Romanzo rosa
Prezzo Kindle: EUR 0.99
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 Che cosa può aver messo sulla strada del bell'attore dalla vita all'apparenza perfetta una cyber-attivista con una fedina penale lunga un chilometro, i federali sempre alle calcagna, la fastidiosa abitudine di inventarsi parole che non esistono e un bagaglio emozionale così grosso da poter riempire per intero la stiva di un Boeing 747?
E perché sono costretti a passare il mese di Dicembre in mezzo al nulla, nella fredda, nevosa e minuscola città di Havenford, Connecticut?
Un ricatto bello e buono e una bimba da salvare in una commedia romantica, divertente e frizzante su cosa NON fare assolutamente nel periodo di Natale.
Il mito del Grinch è diventato un cliché natalizio e non se la scampa neanche questo nuovo romance, redatto dalla scrittrice L.D. Blooms e intitolato “Ricatto di Natale”. Lo spirito natalizio non è genetico e questo lo sa Ivy, la protagonista del romanzo, che ogni anno è costretta a sopportare l’animo eccentricamente positivo della sorella Misha. Entrambe orfane di genitori e condannate a una vita da minore di orfanotrofio in orfanotrofio, Ivy è sempre stata titubante nei confronti del mondo, trovando più confortevole abbracciarne i lati negativi anziché quelli positivi, a differenza della sorella maggiore, che sin da piccola ha incarnato il ricordo di una famiglia che non avevano più e al tempo stesso l’unica famiglia loro rimasta. Non è soltanto il Natale a rendere Misha un arcobaleno con le gambe, ma è lo stile di vita intrapreso che rende questo personaggio tutto tinto di rosa e confetti.

Eppure, neanche il colore più puro e candido riesce a tener lontano il male che ben presto si abbatte sulla povera Misha, tingendo per sempre il suo mondo di nero, ma non prima di aver riallacciato i rapporti bruscamente interrotti con quella sorella che è sempre stata la sua unica famiglia e alla quale ne affiderà un nuovo membro.
Ivy ha una passione (l’haking), una di quelle passioni poco convenzionali (per non dire illegali) che spesso ti invitano nelle centrali di polizia per un tet-a-tet con tanto di braccialetti d’acciaio ai polsi. Niente d’elegante rispetto a un party natalizio nell’Upper East Side (anche se sono convinta che Ivy preferirebbe mille volte trascorrere un mese intero con i poliziotti anziché qualche ora con vip snob), eppure Ivy sembra essere così affezionata al proprio hobby che non può neanche rinunciare alle consuete visite dei “pinguini” in giacca e cravatta. È proprio questa passione a dividere le due sorelle, una troppo testarda per ammettere il proprio sbaglio e l’altra troppo ottimista e cortese per vedere il marcio che circonda le loro vite.
“Misha era perennemente sorridente e ben disposta verso tutti anche quando il mondo le prendeva a calci o si dimenticava di loro, mentre Ivy non faceva che arrabbiarsi sempre di più: a volte le sembrava di portare sulle spalle la rabbia di entrambe”.
In seguito a quel litigio, le due sorelle intraprendono strade separate e continuano indisturbatamente a vivere mantenendo alto l’orgoglio. Questa è l’unica nota stonata del personaggio di Misha. Una persona così positiva e amorevole come può aver tenuto nascosto alla sua unica sorella un dettaglio così importante? Se non fosse stato per la malattia, gliel’avrebbe mai detto o avrebbe aspettato il raggiungimento della maggiore età?
Immagino non lo sapremo mai, perché Ivy finisce per occuparsi di una nipote inaspettata, quale Emma, e pur di mantenerla sotto la sua ala è costretta ad orchestrare un piano che le permetta di evitare alla cara nipote tutto ciò che ha dovuto vivere lei in passato, tra orfanotrofi e affidamenti fallimentari.
Ed è qui che entra in campo Nicholas, il personaggio maschile. Nicholas è una super star, quello che quando passa lascia scie di bava così corpose da poter distruggere l’impero delle creme di bava di lumaca. E Ivy riesce ad agganciarlo al suo polso come un cane al guinzaglio per via di un ricatto ben orchestrato. Nicholas è buono di cuore, non è dipinto come il solito vip spavaldo con la cresta da pavone, bensì come un uomo con i piedi ben piantati per terra. Per quanto il personaggio di Ivy sia un po’ stereotipato (Odio il Natale, il Grinch è il mio stile di vita), quello di Nicholas controbilancia perché anziché dimostrarsi una testa calda e prendere la ragazza per le corna, si dimostra essere un ragazzo alla mano con dei sani principi che nel mondo di Hollywood, grazie a tanti altri romanzi, sembrano essere prettamente merce aliena.
“Mariah Carey non voleva che un certo tizio per Natale e lei poteva perfettamente capirla: pure lei non voleva altro che un certo tizio per Natale, anche se per motivi del tutto diversi.”
Ricatto di Natale è un romanzo adatto al periodo natalizio con un picco di glucosio nelle vene che non guasta quando si sente il bisogno di essere coccolati da un buon libro. La scrittura è piacevole, nonostante talvolta l’autrice strutturi periodi troppo lunghi che costringono la lettura a rallentare.
Il finale mi ha lasciato un retrogusto dolce e amaro al tempo stesso, ma confido in un sequel (non ne ho la certezza, ma è quella l’impressione che ho avuto quando ho concluso il romanzo) questa volta magari ambientato in un altro periodo tematico dell’anno?! Del resto, noi lettrici siamo aperte a tutte le alternative possibili in questo universo!
Cristina Migliaccio

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