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venerdì 12 febbraio 2016

Recensione "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure

Ciao Rumors! Eccoci finalmente a parlarvi del Young adults attesissimo in uscita il 16 Febbraio 2016. La notte che ho dipinto il cielo di Estelle Laure edito De Agostini. Il Rumore dei Libri, e la nostra Irene Pastorelli, ha avuto la possibilità di leggerlo in anteprima. Ecco cosa ne pensiamo...
Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Autrice: Estelle Laure
Editore: De Agostini
Genere: Young adults
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 315
Data di pubblicazione: 16 Febbraio 2016 

Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrennie sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…
Se qualcuno dovesse chiedermi chi è Lucille, avrei una sola risposta da dare: un’adolescente che si fa pilastro della sua famiglia.
Spesso ci si dimentica che anche gli adolescenti hanno problemi, che nel loro piccolo soffrono alla stregua dei “grandi”. Forse perché li si dà per scontati per via dell’età troppo acerba e di quella vita ancora del tutto sconosciuta: qualcosa che ha a che fare più con i numeri che con le esperienze. Ma se è un’adolescente a dover fare fronte a tutte le incombenze dei genitori, diventa adulta perché non ha altre possibilità, cosa pensiamo? Cosa ci aspettiamo da lei?
Lucille vive una storia impossibile che ha i contorni frastagliati di quella che sarebbe potuta essere una tragedia familiare. Perché quel “quasi” porta la ragazza a trovarsi nella condizione di fare fronte a bollette che si accumulano, a una casa che cade a pezzi, e a sua sorella di appena dieci anni. Tutto con l’aggiunta della speranza, una flebile luce che la porta a non arrendersi.


Tutti intorno a lei sembrano dover fare i conti con i demoni di una vita infelice, di ambizioni annullate in nome della famiglia, e in realtà, le uniche che pagano le conseguenze sono le due ragazze.
“Sentivo che ci sarebbe stato un prima e un dopo, e che quella linea di confine corrispondeva al momento in cui mio padre aveva messo le mani sul collo di mia madre, o forse a quando le aveva detto di non amarla.”
 Si accorge presto che quella che porta la madre lontana da casa non è una semplice vacanza, ma molto di più. Non riesce a rintracciarla, e la madre - quasi volesse pareggiare i conti con la coscienza - di tanto in tanto spedisce cento dollari che di certo non possono bastare per vivere, o sopravvivere; perché Lucille non può fare altro. Ed è allora che compie l’unico passo che può salvarla: crescere. Intorno a quel che rimane della sua famiglia, erge muri invalicabili che vengono oltrepassati solo da persone che possono aiutarla. Perché Wren, la sorella, è l’unica cosa che le è rimasta e il solo pensiero di dividersi da lei, la annienta più delle infinite bugie che pronuncia per giustificare l’assenza della madre. È per la sorella che riesce a trovare tutta quella forza che la muove, perché Wren non sa quanto è accaduto e Lucille non vuole che lo sappia. Con il sostegno della sua amica Eden e del gemello Digby, Lucille passa le serate a lavorare in un ristornate. Non perde mai la speranza che la madre possa ritornare da un momento all’altro, è persino pronta a riaccoglierla in qualsiasi momento e aspetta…
Digby è tutto ciò che sogna di poter avere. E il sogno della ragazza si scontra con la realtà, quella vita che lo ha portato a instaurare una relazione stabile con Elaine. Eppure, il ragazzo la aiuta più che può, condivide e porta anche sulle sue spalle una vita completamente stravolta. Probabilmente è questo ad avvicinarli sempre di più, eppure i due si conoscono da molto tempo.

“Cerco di stringermi a lui più che posso, e per un istante di follia penso che, se trattengo la presa, forse riuscirò a diventare lui, a dissolvermi dentro di lui, e tutti i miei problemi scompariranno.”
Digby la bacia, e lo fa senza una spiegazione, senza neppure parlarne, mentre Lucille viene ogni volta travolta dai sensi di colpa. Come se le sue spalle potessero sopportare altro peso, molto più di quello che normalmente è abituata a portare, si fa carico di tutto senza mai vacillare.
In quell’universo capovolto, la sua famiglia - e tutto ciò che conta - sono i suoi amici, ed è per questo che ha un nuovo crollo quando una discussione con Eden la porta ad alzare i toni. Il gemello della sua amica continua a starle accanto, più di quanto già non facesse. Sono tutti così concentrati sulla vita che, a parte qualche raro momento con Digby, fanno di tutto per tenere in piedi un castello fatto di menzogne.
“«I segreti sono una brutta cosa. Ce li hanno tutti, credo. O comunque tutti hanno qualcosa di sé che non vogliono dire, che non sono pronti a raccontare. Certe cose rimangono speciali se restano intime. Altre, invece, se continui a tenertele dentro marciscono…»”
A un certo punto della storia, c’è un momento di rottura. Credo sia il più significativo e quello che mette in luce un dato importante, perché spesso, quella che conta, non è poi la famiglia di origine ma quella che si sceglie. Lucille non conta più i giorni di assenza della madre e smette persino di fingere una felicità fittizia durante gli incontri con il padre. Quelli che conta sono i giorni che la separano da Eden. Sono certa che, se potesse, conterebbe persino le ore che le tengono lontane.
La tragedia di Eden scuote tutti, tanto da avvicinare ancora di più Lucille e Digby. Ed è in quel momento che la ragazza trova la forza di interrompere quel loro cercarsi. Era stata Eden a farla riflettere e Lucille, ancora una volta, fa ciò che è giusto fare. Mette ordine intorno a sé e lascia che gli altri la aiutino, scoprendo così angeli silenziosi che le sono sempre stati accanto, e l’amore.
La notte che ho dipinto il cielo, è la storia di una ragazzina coraggiosa, di una crescita avvenuta più per necessità che altro, e, proprio per questo, è capace di insegnare molte cose, perché gli adolescenti non sono tutti chiacchiere e distintivi. Lucille di sicuro saprà conquistarvi.
Ho divorato le pagine e posso assolutamente dire che ne avrei lette ancora, se l’autrice le avesse scritte.
Avevo voglia di leggere uno Young Adult i cui protagonisti avessero qualcosa da “dire” e questo era proprio ciò che cercavo!
-          Lei vede tutto – vede anche troppo – e io non posso farci niente, non posso impedirlo, non posso aiutarla. Vorrei che per Wren il mondo si fermasse, vorrei lanciare un incantesimo e trasformarla nella Bella Addormentata nel Bosco, e poi svegliarla con un bacio sulla guancia.

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