Agnes ha settant'anni e non
si è mai mossa dalla città in cui vive e quasi mai dal quartiere in cui abita e
in cui ha insegnato per tanti anni. Un giorno, dopo aver letto la biografia di
un pittore a lei sconosciuto sente che è stato il destino a mettere questo
libro nelle sue mani e che deve sapere di più sull'artista e vedere i suoi
quadri; non trovando alcuna notizia su di lui né in biblioteca né su Internet
si reca nel paese in cui sembra che il pittore abbia vissuto ma trovare le sue
tracce è quasi impossibile. Agnes comunque non si arrende e, inseguendo il
pittore, intreccia nuovi rapporti e si trova, suo malgrado, a tirare un
bilancio della propria vita, a scoprire il perché delle scelte fatte e capisce
che un futuro è ancora possibile.
Il viaggio di una donna
anziana che lascia la sua routine per una curiosità pressante, un desiderio che
ella stessa non sa comprendere: vedere le opere di un autore di cui ha letto la
biografia.
Agnes non può rinunciare,
così prende il treno accompagnata dalle sue ansie e da brutti ricordi sempre
più presenti.
Protagonista assoluta di
questo romanzo breve è la necessità. Una necessità quasi generica, che prende
forma nel momento in cui la protagonista inizia questa ricerca che sembra fin
da subito non portare a nulla.
Il libro procede veloce,
sembra quasi prendere le tinte del giallo e del mistery, ma è alla fine una
vera e propria storia della ricerca di sé stessi, ricerca che, sembra suggerire
l’autrice, non è mai troppo tardi per intraprendere.
Romanzo profondo ma
scorrevole, consigliato.
Che cosa significa oggi
essere una donna e al tempo stesso inseguire il sogno di un mestiere che, più
di tanti altri, rischia di venire ucciso dagli impegni quotidiani? Quanto è
difficile riuscire a emergere all’interno di una realtà editoriale in continuo
mutamento o, più spesso, in rovina? E quali sono le differenze fondamentali tra
il mercato estero e quello nostrano? Attraverso le interviste a dodici autrici
indipendenti e due blogger, Sara Zelda Mazzini cerca di tirare le somme della
letteratura al femminile, a quasi un secolo dalla pubblicazione delle storiche
conferenze di Virginia Woolf. Con i contributi di: Vera Q., Mari Thorn, Anne
Went, Linnea Nilsson, Angela C. Ryan, Patrisha Mar, Mala Spina, Evelyn Levine,
Bianca Marconero, Noemi Gastaldi, Amabile Giusti, Chiara Pagliochini, Virginia
Leoni, Lile laSvamps. E con la partecipazione straordinaria di Jennifer
Messina.
Prima di tutto una
confessione: mi sono interessata a un ebook che tratta un simile argomento solo
perché faccio parte delle autrici intervistate.
Sì, lo so. Non è bello.
Ma se mi avessero detto che
ancora oggi, qui, esser donne sembra essere una complicazione per la vita di
chi scrive libri non ci avrei creduto. E questo titolo, questa copertina, mi
avrebbero probabilmente suggerito “ecco, due casalinghe disperate che pur di
darsi delle autrici si sono scritte un saggio”.
Invece è valsa la pena,
così, eccomi qui a consigliare e recensire questo scritto.
Passo alla citazione che mi
ha immediatamente fatto ricredere sulla serietà e sensatezza di questo lavoro:
“Per cominciare ho selezionato un campione di
autrici nell’ambito della mia cerchia di interazioni quotidiane. La scelta
iniziale si limitava a una decina, ma nell’incedere delle interviste alcune di
loro mi hanno suggerito nuovi nomi. Sono felice che lo abbiano fatto, perché in
questo modo sono venuta in contatto con realtà davvero molto interessanti che
altrimenti mi sarebbero rimaste forse sconosciute, e perché il quadro
complessivo che ne è uscito mi sembra tanto variegato da avere quasi la pretesa
di essere esaustivo.”
Sì, insomma, ora capite che
vale la pena di darci uno sguardo se appartenete anche a una sola delle due
categorie, che siate nate femmine o che scriviate libri.
Altra cosa che mi ha fatto
apprezzare questo scritto è stata la qualità delle interviste: non esiste una
autrice che abbia poco da dire, ora ne sono certa. Ho letto storie
assolutamente degne di essere scritte, ogni testimonianza meriterebbe un libro
a parte.
E l’autrice, oltre ad aver
messo grande impegno nella raccolta delle interviste, ha saputo recepire e
raccontare le storie e le persone che ha trovato in questo suo viaggio.
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