Titolo: RoomHate
Autrice: Penelope Ward
Genere: Contemporary Romance
Lingua: Inglese
Condividere una casa estiva con un
coinquilino eccitante da morire dovrebbe essere un sogno che si avvera, giusto?
Ma non quando è Justin…l’unica persona che abbia mai amato.. e che adesso mi
odia. Quando mia nonna morì e mi lasciò metà della casa nell’isola di
Aquidneck, c’era un tranello: l’altra metà sarebbe andata al ragazzo che aveva
aiutato a crescere. Lo stesso ragazzo che si era trasformato nell’adolescente a
cui avevo spezzato il cuore anni fa. Quello stesso adolescente che adesso è un
uomo con un fisico mozzafiato ed una personalità inflessibile. Non lo avevo
visto per anni, e adesso siamo costretti a vivere insieme perché nessuno di noi
vuole rinunciare alla casa. La parte peggiore? Non è venuto da solo. Avrei
presto realizzato che esiste una linea sottile tra odio e amore. Lo potevo
vedere attraverso quel sorrisetto compiaciuto. Aldilà di tutto….quel ragazzo è
ancora lì. E così anche il nostro legame. Il problema è che…adesso che non
posso avere Justin, non l’ho mai desiderato così tanto.
Penelope Ward è sicuramente una delle mie scrittrici americane
preferite. Nell’arco di questi ultimi anni ho capito che leggere uno dei suoi
libri è come salire sulle montagne russe. Devi essere preparato
psicologicamente ad affrontare il viaggio. Devi allacciarti la cintura di
sicurezza, afferrare la sbarra davanti a te, tenere gli occhi aperti (io non li
chiuderei se fossi in voi) ed essere pronto ad affrontare una salita vertiginosa,
per poi ritrovarti a scendere giù in picchiata, e poi di nuovo su in alto e di
nuovo giù. Ti ritrovi con il cuore in gola, che batte forte e trattieni il
fiato fino alla fine, fino all’ultima pagina, SEMPRE!
E anche questa volta non sono rimasta delusa.
RoomHate ha tutto quello che in questi anni ho imparato ad
amare leggendo i suoi libri.
La bellezza dell’amore adolescenziale, delle
seconde opportunità, la tentazione di un amore proibito, il senso di
responsabilità e finalmente il coraggio di vivere e di amare nonostante tutto.
Justin e Amelia si conoscono all’età di 10 anni.
Justin si è appena trasferito per l’estate nell’isola di Aquidneck, da Rhode
Island. I suoi genitori hanno comprato la casa accanto a quella in cui Amelia trascorre
sempre l’estate con la nonna. Tra loro nasce subito una bellissima amicizia,
che con il passare del tempo sembra potersi trasformarsi in un vero e proprio
amore adolescenziale. Ma poi avviene qualcosa che li separa e che porta Amelia
lontano. Spezzando definitivamente il cuore di Justin.
Per ben dieci anni non si vedono e non si sentono.
Ma dopo tutti questi anni si ritrovano entrambi
proprietari della casa al mare, lasciata loro in eredità dalla nonna di Amelia.
Quando Justin arriva alla casa sulla spiaggia quell’estate
si porta dietro con sé due cose: una rabbia incontrollabile ed una bellissima
fidanzata!
Ed Amelia si ritrova completamente spiazzata!
Justin non è più come lei se lo ricordava. Quel ragazzino dai capelli biondi e
dai profondi occhi azzurri, che le componeva sempre delle dolcissime canzoni, si
è trasformato in un musicista sexy e bellissimo… un uomo che la guarda con odio
e disprezzo e non perde occasione per trattarla male e metterla in difficoltà.
“Lei ci ha lasciato questa casa perché entrambi contavamo qualcosa per
lei. Ma questo non significa che noi dobbiamo contare qualcosa l’uno per
l’altro”
Il sentimento di amicizia e quell’amore semplice
tipico dell’età adolescenziale è ormai solo un ricordo. Ma allora perché ogni
volta che sono insieme nella stessa stanza volano scintille?
“Cercare di odiarti è estenuante”… “Allora, smetti di farlo”
Con il passare dei giorni avranno finalmente modo
di chiarire quello che dieci anni prima li aveva allontanati l’uno dall’altra e
potranno finalmente cercare di ricostruire quello che resta della loro
“amicizia”.
“Non ti ho mai odiato. Non ti potuto odiare anche se ci ho provato. E credimi,
ci ho provato”
Ma proprio quando le cose tra loro sembreranno
andare finalmente per il verso giusto ecco che la Ward ci mette lo zampino.
E a questo punto ci troviamo ad essere travolti da
una storia completamente diversa. È come se la Ward avesse scritto due libri in
uno. Per poter apprezzare al meglio il viaggio sulle montagne russe gentilmente
offerto dalla Ward credo sia doveroso non descrivere ulteriormente la storia.
Vi posso però dire che durante la lettura mi sono trovata più volte a voler
lanciare il Kindle fuori dalla finestra. E soprattutto avevo voglia di chiudere
Justin ed Amelia dentro una stanza e di buttare via la chiave solo per vedere
cosa sarebbero stati in grado di combinare!
Leggere un libro della Ward mi fa sempre questo
effetto.
Quello che traspare durante la lettura di questo
libro, come del resto in tutti i suoi libri, è la profonda connessione che lega
i due protagonisti, i sentimenti profondi che li portano a crescere e ad
affrontare tutti gli ostacoli che gli si pongono davanti. L’amore quello con la
A maiuscola fa sempre da protagonista, tanto da lasciare spesso in secondo
piano le scene di sesso, anche se quest’ultime lasciatemelo dire sono veramente
HOT!
“Fai contare ogni secondo”..dico tra i baci. “Per la prossima ora il mio
corpo è tuo, Banks.” “Ho solo aspettato un decennio per sentirtelo dire.”
RoomHate è un libro che ti fa ridere, piangere, innamorare,
andare in estasi, ed anche incazzare! E ciliegina sulla torta Justin Banks è
uno di quei protagonisti maschili di cui ti trovi follemente innamorata fin dal
primo “Ciao”. È un vero musicista, di quelli che suonano la chitarra e che
scrivono testi di canzoni e le dedicano alle persone che amano. Di quelli che
cantano dolci ninnenanne per farti addormentare e di quelli che non tradiscono
mai nonostante le tentazioni.
RoomHate è uno di quei libri fantastici in cui vi troverete
con gli occhi a cuoricino e pieni di lacrime dalla prima all’ultima pagina,
epilogo compreso!
“Tutto quel tempo trascorso arrabbiato
con te...avrei potuto passarlo a scoparti. Che coglione.”
Ed ennesima
ciliegina sulla torta ho tradotto per voi la parte mancante dell’estratto che
avevamo già pubblicato in precedenza. E questo è solo un piccolo assaggio, in
attesa di poter leggere presto i libri di Penelope Ward anche qui in Italia.
Buon divertimento con Justin ed Amelia!
Estratto
RoomHate
Il suono di un respiro
pesante proveniente alla sua stanza mi fece fermare all’inizio del
pianerottolo. Potevo sentire le lenzuola frusciare. Il cuore batteva sempre più
velocemente. Lui pensava che non ci fosse nessuno in casa.
Oh mio Dio.
Doveva avere una ragazza nella stanza.
Merda.
Come poteva fare una cosa simile a Jade?
Dovevo passare davanti
alla sua stanza per raggiungere la mia in ogni caso.
Grazie a dio Nana aveva
messo la moquette nel corridoio. Tenendomi una mano sul cuore, strisciai verso
la sua porta accostata. Chiusi gli occhi brevemente cercando di prepararmi a
quello a cui avrei assistito nel momento in cui avessi sbirciato dentro.
Niente avrebbe potuto
prepararmi alla realtà che mi aspettava dietro quella porta.
Non c’era nessuna
ragazza.
Gli occhi di Justin
erano chiusi strettamente mentre stava sdraiato sul letto-da solo. I suoi jeans
erano slacciati, abbassati a metà gamba. La sua mano sinistra era avvolta
fermamente intorno al suo enorme cazzo mentre con l’altra mano si teneva
premute le palle.
Santa madre di…
Ingoiando la saliva che
si andava formando nella mia bocca, guardavo il movimento della sua mano mentre
si masturbava con un movimento rotatorio. Era cosi eccitato tanto da poter
sentire il suono scivoloso del bagnato mentre pompava sé stesso nel suo palmo.
Sapevo che guardarlo
era assolutamente sbagliato. Infatti, questa era probabilmente la cosa più
abietta che avessi mai fatto. Ma assolutamente in nessun modo avrei potuto
distogliere lo sguardo. Nessun. Modo. Se questo fosse stato il motivo per cui
sarei andata all’inferno, allora cosi sia. Non avevo mai assistito a qualcosa
di cosi intenso, non avevo mai immaginato che lui si potesse dare cosi tanto
piacere da solo.
Volevo vedere come
tutto questo sarebbe andato a finire.
Avevo bisogno di vedere come tutto questo
sarebbe andato a finire.
La bocca di Justin era
aperta, la punta della sua lingua scivolava lentamente avanti e indietro lungo
il suo labbro inferiore come se stesse assaporando qualcosa o qualcuno.
Avrei voluto essere io.
Il mio intero corpo
stava tremando, il mio clitoride palpitava. Lo struggimento di essere con lui,
di unirsi a lui era immenso. Ero così rapita da ogni mossa che faceva, che non
stavo più pensando se guardarlo fosse giusto o sbagliato.
Ipnotizzata.
Lui stringeva le
lenzuola con una mano mentre scopava il suo palmo più velocemente. Ad ogni
movimento, i miei muscoli si stringevano sempre di più. Ero bagnata,
disorientata, la mia mente alla completa mercé del mio corpo.
I gemiti di piacere
bassi e profondi che uscivano dalla sua bocca stavano rendendo tutto questo
ancora peggiore. Sapevo senza ombra di dubbio che tutto questo- guardarlo
mentre si dava piacere- era la cosa più eccitante che avessi mai sperimentato.
Darmi piacere era una cosa che riuscivo a fare sempre con difficoltà. Avevo
bisogno del mio vibratore e della pornografia e anche cosi, qualche volta era
impossibile rilassarmi al punto da riuscire a farmi venire. Ma adesso, dovevo
incrociare le gambe per cercare di controllare il bisogno che stava crescendo
dentro di me.
Mentre si leccava di
nuovo il suo labbro inferiore, la mia lingua formicolava mentre immaginavo come
potesse essere la sua bocca bagnata sulle mie labbra. Mentre si pompava nella
sua mano, immaginavo me stessa avvolta intorno al suo cazzo. Non avevo mai
voluto qualcuno cosi disperatamente come volevo lui in quel momento.
I suoi capelli biondo
scuro erano arruffati e disordinati mentre la parte posteriore della sua testa
veniva premuta contro la testiera del letto. Il rumore metallico della sua
cintura diventava molto più pronunciato mentre spingeva il bacino, il suo pugno
che lavorava sempre più forte per stare al passo. L’intensità del suo piacere
mi lasciava in totale soggezione.
Il suo respiro divenne
più irregolare e i suoi occhi si girarono all’indietro. Deglutii e guardai,
ipnotizzata mentre flussi di sperma uscivano dalla sua grande corona come una
fontana. I grugniti di piacere che sfuggivano da lui mentre veniva erano i
suoni più sexy che avessi ma sentito uscire dalla bocca di un uomo.
Sembrava come
se il mio cuore stesse per schizzarmi fuori dal petto. Guardare svolgersi
l’intera cosa mi aveva fatto perdere completamente il senso della realtà. Mi
sentivo come se avessi vissuto ogni momento, ogni sensazione proprio insieme a
lui, eccetto che non mi era stato permesso di venire. Era come se avessi
seriamente perso la mia mente mentre avveniva. Questa era la sola cosa che
poteva in qualche modo spiegare perché il mio corpo avesse deciso di tradirmi,
tirando fuori un involontario sospiro…gemito?
Non ero sicura e non avrei potuto neanche dire cosa fosse eccetto che qualunque
suono avessi fatto aveva fatto sobbalzare Justin. La sua testa si era voltata
verso di me, e i suoi occhi scioccati avevano incontrato i miei per un breve
secondo prima che corressi via giù per le scale.
Umiliata.
Mortificata.
Avevo il cuore in gola. Fuggendo fuori dalla porta
principale e giù fino all’acqua, continuai a correre senza meta sulla sabbia.
Ad un certo punto, circa un miglio lungo la spiaggia, mi dovetti fermare per
prendere il respiro, sebbene volessi continuare a correre. Ero stata cosi
avvolta da Justin che mi ero scordata di quanto fossi stata male questo
pomeriggio. Era come se mi colpisse tutto ancora una volta nel momento in cui
mi gettai sulla riva e vomitai nell’oceano.
Collassai sulla sabbia e dovetti restare li per più di
un’ora. Il sole stava iniziando a calare e la marea a salire. Era come se tutto
si stesse chiudendo intorno di me. Sapevo che non avrei potuto evitare di
tornare a casa per sempre.
Che cosa sarebbe accaduto se avesse detto a Jade quello
che avevo fatto?
Che lo stavo guardando?
Oh
Dio
Mi avrebbe crocifisso per questo.
Quale scusa avrei potuto dargli per spiegargli perché
mi stavo nascondendo dietro la sua porta, guardandolo mentre eiaculava come se
fosse lo spettacolo dei fuochi di artificio del Quattro Luglio?
Decisi che dovevo tornare a casa prima che lo facesse
Jade. Forse avrei potuto convincerlo a non dire niente. Scuotendo la sabbia via
dalle gambe, mi diressi indietro verso la casa.
Il mio cuore quasi si fermò nel trovare
Justin in piedi nella cucina, mentre beveva mezzo gallone di succo di arancia.
Rimasi in piedi in silenzio dietro di lui e lo guardai mentre rimetteva il
contenitore a posto. Justin si voltò e finalmente si accorse che stavo lì in
piedi. I suoi capelli erano bagnati, e sembrava fossero marroni anziché biondi.
Doveva essersi fatto una doccia per lavare via l’imbarazzo del nostro incontro.
Dolorosamente bello in una maglietta marrone stropicciata che aderiva al suo
torace come un guanto, mi fissò.
Ci siamo.
Mi preparai alle sue parole umilianti.
Il mio cuore stava battendo fuori dal mio petto mentre lui continuava a
guardarmi con aria assente senza dire nulla. Camminò lentamente verso di me, e
tutti i muscoli del mio corpo si irrigidirono. Stava per sbattermelo in faccia.
Merda.
Che calor ....da sentirsi male bellissima recensione di Vanessa che ti trasporta li dove vuole che tu sia ....Non dico dove che è meglio ora non ci resta che sperare che venga tradotto e portato nei nostri Kindle
RispondiEliminaDio che meraviglia di recensione... fantastica. .. Io amo justin
RispondiElimina