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martedì 8 marzo 2016

Recensione "Poison" di Daniela Ruggero

Ciao Rumors. Oggi la nostra Fabiana Andreozzi, ci parla del libro di Daniela Ruggero intitolato Poison
Titolo: Poison
Autore: Daniela Ruggero
Editore: Self Publishing
Genere: Dark romance

Sara è una ragazza semplice, dal viso pulito e dal sorriso gentile. La sua vita è stata segnata da un'infanzia dolorosa. Andrea è il rampollo di una famiglia ricca e potente, tradito dal suo più grande amore chiude le porte della sua anima trasformandosi in un cinico maniaco del controllo.
Il destino li unisce in un incontro casuale e sfuggente. I loro sguardi si incrociano e da quel momento nulla sarà più come prima. Nell'intensità di una storia dettata dal possesso e dalla passione portata al limite, Sarah e Andrea condivideranno le vite, mescolando il dolore dal loro passato alla speranza per il futuro. Ma può un cuore traboccante di rabbia ricominciare ad amare?


Il dark romance è un altro di quei generi che non prediligo, non che non abbia lo stomaco forte per assistere a certe scene da semplice lettrice, ma perché mal tollero quell’amore che sfocia dalla violenza. E voi vi starete chiedendo ma che caspita li legge a fare questa tizia? Ebbene, li leggo perché non amo criticare qualcosa a priori e spero sempre di essere smentita da una bella lettura e al momento questo dark romance non aveva incontrato le mie simpatie.
Okay la sindrome di Stoccolma e il masochismo che è insito in alcuni esseri umani, ma la dipendenza psicologica è qualcosa di talmente reale e delicato che è veramente difficile da gestire in modo credibile, possibile in un libro. In tante robe di dubbio gusto psicologico che mi sono pervenute tra le mani, Poison di Daniela Ruggero è stata una piacevole scoperta.
Nel suo libro è riuscita a rendere questa dipendenza psicologica molto più credibile e plausibile, senza andare a scomodare scene di violenze subite nell’infanzia con uomini che da grandi si
vendicheranno sulle figlie dei carnefici. Scusate la digressione, ma questa è la trama di tutti i precedenti letti, pare ci sia un copione prestabilito in questo genere; un copione così assurdo che mi pare alquanto limitato. Invece Daniela parla di una realtà concreta, di una moglie che subisce da anni in silenzio il maltrattamento di un marito violento e ubriacone. Ci descrive una ragazzina, figlia di questa famiglia, non voluta, vittima ella stessa di silenzi, botte, violenze psicologiche. Quella che descrive è una realtà vera con un forte impatto sociale e questo è quello che mi ha colpito.
Andrea, dall’altro lato, è egli stesso vittima e carnefice. Vittima di se stesso, della sua famiglia, dei traumi subiti, vittima della dipendenza e dell’abuso di sostanze che lo rende a sua volta duro, cinico e spietato.
Due vita fragili e distrutte che si incontrano, mettendo in gioco di nuovo un meccanismo di abuso e di dipendenza psicologica, che non è tanto lontano da una realtà possibile. Ma tutto questo buio ha una luce alla fine del tunnel, una soluzione fortemente reale anche se lunga e faticosa.

La pecca di questo libro è stata più sul finale che a molti potrebbe apparire affrettato nella risoluzione del vissero tutti felici e contenti tipica del rosa, ma qui e là il protagonista lo ammette che è dura aver smesso. L’altra è che ci sarebbe bisogno di una maggior attenzione per i refusi e qualche errore nel testo, ma anche così l’ho apprezzato parecchio per la scelta di mostrare come una storia possa essere dark e romantica allo stesso tempo senza scadere nel ridicolo o nell’assurdo.

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