Titolo: Fotografie in Re Maggiore
Autore: Claudia Bresolin
Editore: Lettere Animate Editore (2 marzo 2016)
Genere: Narrativa Contemporanea
Prezzo: 1,49 Euro
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Al centro di questo romanzo ci sono due giovani donne: Livia ed Elisa, e la loro amicizia.
I loro caratteri sono come il bianco e nero dei tasti di un pianoforte: diversi, opposti, ma che che insieme possono dar luogo ad un’armoniosa melodia.
Le giornate di Livia trascorrono movimentate tra gli incontri semplici e appassionati con Mattia... e tra quelli irrinunciabili con Leo, un uomo ermetico che comunica con la sua musica, con i suoi gesti. Elisa è una fanciulla da romanzo inglese dell’Ottocento, ma nata nel secolo sbagliato. Al suo fianco c’è Andrea; l’amore vero, quello per sempre... ma è anche quello perfetto?
Gli aperitivi, le serate al cinema, il tè di fronte a un libro e i tacchi alti sui sanpietrini lucidi di pioggia. Roma è la terza protagonista: la sua malinconia storica, ma anche una città fatta di traffico, appuntamenti e colloqui di lavoro.
Claudia Bresolin è (anche lei) una giovane donna romana, che vive da nove anni in Belgio, a Bruges. Linguista e insegnante di lingua italiana in Belgio s’interessa di letteratura, pittura e fotografia. Pubblica il suo romanzo di esordio con Lettere Animate, una casa editrice nata nel 2012 con la non-idea di essere una casa editrice, una realtà editoriale che cerca il dialogo tra editore, autore e lettore.
Estratto
Il citofono gracchiò.
– Ma che ore sono? È mezzanotte, da quando riceviamo visite a quest’ora! –
– Sarà Leo, vai tu –
– No, Leo è impegnato con la sua vita reale questa sera. Deve essere Andrea che ti è venuto a fare una sorpresa, vai tu –
– Non credo sia Andrea, lui non fa sorprese. Lui mi svela le sorprese cinque minuti prima di farmele perché teme di sbagliare –
– Ma io ho freddo –
– Ok, ok, vado io –
Dopo aver lasciato chiunque fosse fuori dal portone al freddo per un bel po’, andai a rispondere:
– Chi è? –
– Ho una consegna per Livia Fei –
– A quest’ora? –
– Sì –
L’uomo sventolò un mazzo di fiori alla videocamera del citofono:
– Salga, quarto piano –
Trascorse del tempo prima che un uomo grassoccio col viso arrossato e un po’ asmatico si presentasse alla porta. Una giacca a vento verde marcio, i capelli grigiastri radi.
– Livia Fei? –
– Sì, li prendo io –
L’uomo non era molto contento dell’ascensore rotto.
Si soffiò energicamente il naso in un fazzoletto marrone a quadri.
– Vuole un bicchiere d’acqua? –
– No, voglio andare a casa a dormire –
– Ehm… ok, buona notte –
Tornai da Livia:
– Sono per te –
Livia prese il mazzo di calle bianche, un semplice biglietto, nero su bianco:
Per Te, Leo.
Sorrise, non le servivano altre parole.
– Leo si ricorda i tuoi fiori preferiti anche a mezzanotte –
Odiavo cordialmente Leo per questo.
Una di quelle persone che sembrano distratte, ma al contrario annotano tutto nella loro mente fotografica e ricordano ogni più piccolo dettaglio, dalla passione più stramba alla fissa più idiota. E forse ricordarsi i fiori preferiti della propria amante non è poi un grande sforzo, ma lo detestavo per saper toccare i tasti giusti al momento giusto, persino con la superba e pretenziosa Livia, che era lì che guardava i suoi fiori vagamente sospettosa.
– Cos’hai? Non ti piace la sorpresa? –
– Oh sì, moltissimo. Li vado a mettere in un vaso –
Livia si allontanò con i fiori in mano, strusciando a terra le pantofole soffici troppo grandi ai suoi piedi.
Sarei stata di certo felice se quella fosse stata una sorpresa per me da Andrea, ma non sarebbe mai stato un suo gesto. Fiori di notte. Perché no? Ero un’ipocrita, li avrei adorati.
Fiori di notte senza motivo.
Non avrei mai trovato nulla di male in quel gesto, se non fosse stato fatto da Leo. Era barocco, solo un gesto per accattivarsi Livia, per tenerla legata a sé, per tenersi l’amante buona mentre poteva continuare indisturbato con la sua vita.
– Livia, non senti d’esser trattata come nient’altro che un’amante? –
– Che domanda diretta! No, insomma, forse dall’esterno può sembrare così e ti capisco, ma io so cosa intendeva Leo mandandomi dei fiori –
– A me sembrerebbe… non so come dirlo senza offenderti –
– Tenersi l’amante in caldo per quando nei prossimi giorni ne avrà bisogno? –
– Sì –
– No. Non è così e comunque non m’interessa. Mi piace passare il tempo con Leo, sto bene con lui, mi piace poter essere in una relazione, ma allo stesso tempo non sentirmi soffocata. Mi piace sentirmi legata a lui quando siamo alla distanza di un bacio e di sentirmi libera quando non siamo a portata di sguardo –
– Io non potrei vivere senza sapere d’essere l’unica per Andrea –
– Io… beh, io sono felice così –
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