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venerdì 20 maggio 2016

Recensione "Ti amo ma niente di serio" di Anna Chiatto

Sera Rumors. Stasera la nostra Cristina Migliaccio, ci parla di "Ti amo ma niente di serio" di Anna Chiatto edito Piemme.
Titolo: Ti amo ma niente di serio
Autore: Anna Chiatto
Editore: Piemme
Genere: Romance
Data uscita: 12 Aprile 2016

Emma non crede nell'amore. Forse perché in passato si è preso gioco di lei più di una volta e l'ha convinta a non cadere mai più nelle sue spire. Decisa a fare carriera, l'unica cosa che conta davvero, ha pensato di trasformare la sua visione cinica e razionale dei sentimenti in un punto di forza e, soprattutto, in una professione: la wedding planner. Certo l'apprendistato non è stato facile, alle dipendenze di un pazzo affetto da manie di grandezza che con l'intento di "formarla" le ha fatto pagare bollette, ritirare i vestiti in tintoria, comprare sonniferi nel cuore della notte e assecondare ogni bisogno di Fru e Fru, i suoi deliziosi chihuahua. Ma ora che Emma si è messa in proprio, il sogno sembra quasi divenuto realtà. Lavora senza sosta, esaudendo i desideri delle spose con le richieste più svariate: dal matrimonio medievale a quello vegano, dall'armatura alle slitte trainate da cavalli sulla sabbia, il tutto condito da un'unica, immancabile e falsissima frase: "Vorrei che fosse una cosa semplice". Emma, però, non ha calcolato che nella sua vita apparentemente perfetta e priva di coinvolgimenti emotivi possa arrivare un uomo misterioso e irresistibile, capace di far desistere il suo fervente credo anti-amore. E forse, per una volta, sarà lei a dover dire qualche sì.


“Una donna vuole sentirsi dire tre parole: «Sì, lo voglio».
Una wedding planner due: «Budget illimitato».

I matrimoni, si sa, sono un vero e proprio cataclisma. E spesso capita che i futuri sposi, per mantenere integra la loro sanità mentale, decidano di commissionare il proprio giorno speciale nelle mani di qualcun altro, nello specifico un esperto in materia. Dio benedica l’inventore dei wedding planner, poveri esseri umani che perdono neuroni a cascate dinanzi ogni cambiamento che gli sposi considerano microscopico, ma che in realtà, per chi dei matrimoni ne fa un mestiere, sono una vera e propria catastrofe. Questo, Emma lo sa. Lo sa non soltanto perché è la protagonista di “Ti amo ma niente di serio”, ma perché nella vita fa la (coraggiosa) wedding planner. Un mestiere che non annoia di certo, soprattutto perché (e se non sei un wedding planner, puoi interpretarla come una cosa positiva) non siamo tutti uguali su questa terra e le richieste più assurde devono essere anche interpretate nel loro contesto d’appartenenza. Emma in fin dei conti è una romantica che si protegge
dalle frecce di Cupido (a suon di Nutella e doppio cucchiaio) organizzando il giorno d’amore per eccellenza di tutte le coppie che bussano alla sua porta. Eppure, Cupido sembra prenderla alla sprovvista, perché una delle tante frecce scoccate nella sua direzione riesce a colpirla proprio lì, al centro del petto, dove siamo tutti più vulnerabili. Il suo nome è Paco e riporta nella vita di Emma quel sapore agrodolce, talvolta devastante, dell’amore.
“Se crede che basti questo a impressionarmi si sbaglia di grosso: ora solo perché è terribilmente interessante, con un sorriso da urlo, ha un profumo buonissimo e coniuga il condizionale e il congiuntivo perfettamente, io dovrei essere attratta da lui?”

“Ti amo ma niente di serio” è il romanzo d’esordio della scrittrice Anna Chiatto, una giovane napoletana adottata dalla capitale che ha saputo realizzare un romanzo scoppiettante, dalla risata sempre presente e un meraviglioso retrogusto di fiori d’arancio assimilato pagina dopo pagina. Se conoscete qualcuno che presto convolerà a nozze, vi prego d’invitarmi. Ho bisogno di partecipare a un matrimonio dopo aver fatto un’overdose di lettura in merito!
Emma è un personaggio vivace, dalla battuta sempre pronta e vive ogni emozione con la giusta intensità. Ho incontrato la scrittrice tempo fa per una sua presentazione a Napoli e a quanto pare in Emma c’è molto di Anna, o forse in Anna c’è molto di Emma. In ogni caso, sono entrambe una forza della natura!
Lo stile della scrittrice è un dolce ricordo della Sophie Kinsella nei primi “I love shopping” (e detto da un’ammiratrice della Kinsella, lo intendo come un grandissimo complimento) ed è un ottimo esordio nell’editoria del nostro paese, per una persona che non vuole definirsi «una scrittrice, quanto più una narratrice di storie».
Ciò che ho apprezzato di più è la veridicità della storia: la Chiatto racconta di come Emma abbia dovuto sgomitare per realizzarsi, di come sia difficile vivere in una città costosa e impossibile come Roma, scendendo a qualsiasi compromesso lavorativo pur di mantenersi, ma ancor di più ho adorato la descrizione delle proprie origini, della sua famiglia affettuosa e sempre presente (ma soprattutto, quanto è vero il Natale napoletano! Ogni riga che leggevo, essendo della provincia io stessa, dicevo: “Verissimo! Oddio, siamo noi!”).
Spero di poter leggere altri romance della scrittrice in futuro, soprattutto per quella vena comica che è riuscita a strapparmi molto più di una semplice risata. “Ti amo ma niente di serio” mi ha ricordato che spesso i sogni più grandi sembrano soltanto quello: dei sogni; ma, se ci impegniamo davvero e magari accendiamo qualche centinaia di lumini confidando in un santo protettore (come San Gennaro per Emma), forse non tutto è perduto!
Quelle come me.
Che hanno un sogno nel cassetto. E un’altra decine nella scarpiera.
Che hanno il coraggio di dire, e mai quello di stare zitte.
Che non vogliono la commedia romantica ma la favola quotidiana.
Che non devi dire “bella”, ma “brava”. 
E io te lo dico, Anna: brava!

Cristina Migliaccio
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