Ciao Rumors, oggi la nostra Fabiana Andreozzi, ci parlerà di una trilogia dalle sfumature dark fantasy, "la Trilogia delle spose", di Anonima Strega, che comprende , "Le spose della notte", "Luna di notte" e infine l'ultimo volume il libro " La fine della notte".
Titolo: Le spose della notte
Autore: Anonima Strega
Genere: Dark Fantasy
Editore: Self Publishing
Pagine: 219
Prezzo: ebook 1,99- Gratis su kindle unlimited
I potenti maghi che
stanno cercando di sedurti possono dire il falso o il vero. Solo tu puoi
scoprire chi ha ucciso le tue compagne di congrega.
Notte di Halloween. Dunia sta
festeggiando in un locale con le compagne della Congrega, quando una consorella
viene misteriosamente uccisa. L’amico Sabisto, appartenete al credo esoterico
della Loggia, protegge le streghe con un rito di magia sessuale, e le aiuta a
indagare non solo sulla morte della consorella, ma anche su quella di tutti i
compagni trucidati quella stessa notte. I loro cammini s’intrecciano con quelli
di tre membri dell’oscura Cabala: il seducente Elias, l’ex confratello Ramòn e
il mezzelfo Fulke. I maghi forniscono tre diverse versioni dei fatti. Secondo
Elias è la Loggia che le sta manipolando per i suoi scopi; ma per Ramòn, che si
dichiara doppiogiochista per proteggerle, la colpa è proprio di Elias, che ha
in mente un progetto assolutista per portare avanti un unico credo. E poi c’è
Fulke, che afferma di appartenere ai servizi segreti magici. Dunia potrà
fidarsi di quest’uomo tanto arcano e bizzarro?
Autore: Anonima Strega
Genere: Dark Fantasy
Serie: La Trilogia delle spose
Editore: Self Publishing
Pagine: 219
Prezzo: ebook 1,99- Gratis su kindle unlimited
È possibile, senza
magia, redimere il Male?
I maghi e le streghe che si sono
scontrati nella notte del solstizio sono condannati dall’Alto Consiglio per
aver agito in modo discutibile. A Dunia è imposta una pericolosa punizione
esemplare: una Luna nella prigione magica con Elias. Qui, secondo le istruzioni
di Jeremiah, affascinante membro del Consiglio legato alla Cabala, dovrà
spingere il nemico a gettarsi nel burrone dell’oblio, per restituirlo alla
comunità magica con tutti i suoi poteri e un’identità ripulita. La caverna è
dominata da un’entità demoniaca che toglie ai prigionieri ogni possibilità di
usare la magia, e che si dichiara intenzionata a proteggere Dunia, impedendole
tuttavia di fuggire da quello che fino a quel momento pensava fosse il rivale
peggiore. Ma quali sono le reali intenzioni del misterioso Jeremiah?
Titolo: La fine della notte #3
Autore: Anonima Strega
Genere: Dark Fantasy
Serie: La Trilogia delle spose
Editore: Self Publishing
Pagine: 219
Prezzo: ebook 1,99- Gratis su kindle unlimited
Elias è libero, privato
della memoria, e sta svolgendo il programma di recupero impostogli dal
Consiglio, mentre Dunia, riunitasi alle consorelle, scopre di essere incinta.
Jeremiah è occupato a tenere sotto controllo un’area in cui pare che i piani di
procreazione della Loggia siano ancora in atto, ma continua a lavorare per
accordare privilegi a Dunia. Il Consiglio vorrebbe che le ragazze si
stabilissero a Palazzo, ma Jeremiah pressa affinché Elias e Dunia non si
incontrino. Quando Dunia, incitata da un rituale che ha messo lei e le
consorelle in guardia nei confronti della Loggia, decide di rivelare la verità
sulla gravidanza a Jeremiah, questi cede al Consiglio e porta a Palazzo le tre
donne per proteggerle, ma non sa che qualcuno di molto vicino sta manovrando in
segreto contro di loro. Fra un rituale e un incontro, però, certi stimoli
visivi possono far riaffiorare i ricordi anche in chi non dovrebbe averne
più...
Ho deciso di scrivere un’unica
recensione per questa trilogia per meglio rendere l’idea di come è stato
avvincente e coinvolgente la mia immersione in questa lettura. Si è trattata di
una vera e propria full immersion durata 3 giorni, in cui ho davvero fatto
fatica a mettere via il kindle… è riuscito anche a tenermi sveglia la notte,
fino a quando non ho incontrato con i miei occhi la parola fine e vi dico che
ultimamente causa la stanchezza assoluta un libro e un letto mi causano abbiocco
immediato. L’aver contrastato il sonno e il sopraggiungere di Morfeo, almeno
per me, è l’indice che mi rivela quanto ho amato un libro.
Sono una grande appassionata di
Urban fantasy, ma in queste settimane mi trovavo nella mia fase rosa e quindi
prima di aprire il romanzo, ho passato qualche giorno nella fase “leggo o non
leggo”, beh non mi sono mai pentita così tanto di aver tardato la lettura.
Per cominciare i protagonisti
della storia sono streghe, maghi, elfi, mannari, un concentrato di figure
fantastiche che sono tra le mie preferite, e per fortuna niente vampiri che non
ce la faccio più a sopportarli dopo twilight :D Maghi e streghe non hanno nulla
a che vedere con l’universo Potteriano, ma attingono le loro radici nel culto
della magia bianca, la magia nera, la cabala, le congreghe, le festività
celtiche, i riti per richiamare gli elementi… insomma io avevo gli occhi a
cuoricino durante la lettura e non vi nascondo che ne avrei voluto molto ma
molto di più.
Poi ho fatto voli pindarici e mi
sono immaginata di tutto e di più, cominciando a fantasticare che ogni libro
fosse dedicato a una delle tre consorelle con cui si apre il primo romanzo, Dunia,
Titania e Diamara, anche perché arrivati all'ultima pagina le vicende
potrebbero perfettamente essersi concluse e io mi ero tuffata al buio senza
neppure leggere la sinossi. Invece l’intera trilogia ci narra la storia di
Dunia, una delle tre streghe, quella che tra parentesi risalta per il carattere
più scontroso e ombroso e dà del filo da torcere a tutti quelli che le capitano
intorno. Sono contenta che la scelta sia ricaduta su di lei perché le altre due
streghe non brillavano molto per acume e intraprendenza, ma erano molto
sensibili all'innamoramento e a lasciarsi andare sessualmente.
Il tutto inizia in maniera
veramente cruenta e si tocca l’apice del dramma con una serie di morti cruente,
da qui inizia l’indagine, il mistero. Il non potersi fidare di nessuno e al
tempo stesso lasciar credere a tutti di fidarsi dell’uno ma forse non
dell’altro. Nulla è certo, nulla è definitivo, tutto è oscuro persino agli
spiriti che vengono evocati e che parlano in maniera sibillina. Non vi posso
dire nulla perché altrimenti rovinerei l’atmosfera di attesa e di ricerca della
verità. Io come Dunia e le altre streghe mi sono sentita confusa e smarrita,
accusando di volta in volta un colpevole o un altro.
Del primo quello che “ho odiato”
è l’interesse di Dunia per una certa persona… ok, non vi posso svelare nulla
altrimenti vi rovino la sorpresa ma diciamo che io con quel soggetto non ce la
vedevo proprio e faticavo a comprendere il motivo del suo interesse, come del
resto faticavano a comprenderlo anche altri personaggi della storia.
Ovviamente io ho parteggiato
tutto il tempo per il mannaro, di cui non posso svelarvi nulla, ma è veramente
tanta tanta roba.
Poi inizia il secondo volume e
tutto si capovolge di nuovo, lasciandomi piacevolmente sorpresa, contenta di
questo rimescolare di carte, così contenta che praticamente ho dovuto leggere
di straforo in posti in cui non mi era proprio concesso, o per mia incolumità
non era proprio il caso di farlo.
Di questo secondo volume, non ho
semplicemente amato questo cambio radicale di scenario ma anche un nuovo
personaggio arrivato sulla scena, il demone Bulkruth, che a tratti mi ricordava
un po’ il genio della lampada in Aladdin, per la sua parlantina a fiume.
Quelle cose che sgusciavano dalle sue spalle
erano ali. Enormi ali di pipistrello a riposo.
La faccia scura e spigolosa aprì una sorta di
sorriso e lunghe zanne gialle lasciarono scivolare fuori la voce di Bulkruth:
«Ti senti sola?»
«Bulkruth?» provò a indovinare, quasi certa
della risposta.
«Al suo servizio.» E il demone fece un gesto
con un artiglio come per invitarla a tornare al suo posto.
«Non così sola, diciamo.»
Il demone non si può non amare
per i suoi modi di fare a volte discutibili dettati un po’ dalla noia della sua
condanna eterna alla solitudine, un po’ per i suoi rozzi approcci sessuali che
finiscono tutti male, ma soprattutto perché assume il ruolo di una coscienza
che spinge Dunia ed Elias a riflettere e a guardare il passato e gli
accadimenti sotto un’altra luce.
Ecco, io non avrei voluto più che
Dunia uscisse da questa caverna, anche se non vi nascondo che all’inizio mi
sono chiesta e come si può leggere un libro dove si sta tutto il tempo rinchiusi
e senza magia con il tuo peggior nemico?
Ebbene, vi dico che il tempo è
passato assai troppo in fretta, soprattutto quando la situazione ha iniziato a
farsi veramente interessante e che dire ho cominciato ad amare Elias quasi di
più del mio mannaro perché è un personaggio che appare folle, altero,
strafottente, sensuale ma al tempo stesso profondamente sofferente e
tormentato.
E infine arriva il terzo capitolo
che ho cominciato a leggere ancora più veloce del secondo perché è qui che
tutto è di nuovo complicato, difficile e impossibile. Una memoria cancellata,
un amore estirpato via che continua a vivere nel cuore dell’unica persona che
ancora ricorda tutto. Un ricordo d’amore che si è fatto concreto e tangibile.
Si sta con il fiato sospeso fino alla fine, chiedendosi se Elias riuscirà a
ricordarla, nonostante a Dunia sia letteralmente proibito di parlargli.
Assistiamo, come nonostante i segreti, Elias, lentamente, comincia a mettere
insieme i tasselli, ragionando su gesti, frasi, mettendo in dubbio tutto quello
che gli è stato rivelato finora.
Buio. Rumore d’acqua scrosciante e una voce che mormorava:
Portaci
nell’immortalità con il sacrificio...
Pelle liscia. Morbida. Bianca. Da carezzare.
... affinché noi
possiamo essere trovati degni...
Un corpo femminile sotto di sé. Senso di eccitazione. Il
petto gonfio di un’amarezza inspiegabile.
... di offrirti un
giorno acqua, sangue e lacrime per la nostra redenzione.
Lo sentì, lo sentì davvero vicino, quel corpo, in quel
momento, nonostante si trattasse di un sogno, nonostante la vista annebbiata da
Morfeo.
Elias ebbe voglia di piangere.
Abbassò d’istinto gli occhi sul ventre della donna e lo vide
pieno di vita.
Io sono ciò che si
ottiene all’avverarsi del desiderio.
Assistiamo alla scelta di un
padre che decide di sacrificare la sua stessa vita per quella della sua
creatura che non ha quasi avuto modo di conoscere. E ora mi cucio la bocca
perché credo di avervi già rivelato troppo… però vi dico che il finale mi ha
piacevolmente sorpreso.
Aggiungo solo che la lettura
veloce è stata facilitata da una scrittura scorrevole e fluida, pulita e senza
sbavature.
Complimenti Anonima strega e la
prossima volta voglio una storia di Mannari!!
Fabiana
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