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venerdì 29 luglio 2016

Recensione "Baci, sabbia e stelle - Estate 1982" di Marilena Boccola

Ciao Rumors! Stassera la nostra Fabiana Andreozzi ci parlerà di un nuovo libro edito Harpen Collins, ovvero, "Baci, sabbia e stelle - Estate 1982" di Marilena Boccola.
Titolo: Baci, sabbia e stelle - Estate 1982
Autore: Marilena Boccola
Editore: Harper Collins
Pagine: 93
Genere: Romance
Prezzo: Ebook 2,99

1982 - 2016 - Le estati dell'adolescenza, quando è il cuore che guida le nostre azioni e la voglia di libertà ci rende spavaldi, sono indimenticabili per tutti. E poi... chi non ricorda o non ha mai sentito parlare di quell'estate del 1982, quando tutti si sono sentiti un po' CAMPIONI DEL MONDO?
Proprio mentre l'Italia sta impazzendo per la vittoria in Spagna, Maddalena e Michele vivono la loro notte magica che li porta a trasgredire, per la prima volta, alle regole. Distesi sulla sabbia del lido, con la cortina di stelle a fare da contrappunto alla loro storia, si abbandonano alle emozioni, dimentichi di tutto e di tutti. E quando la realtà irrompe prepotentemente tra loro, è tardi anche per scambiarsi un indirizzo.
Sono passati più di trent'anni, la nazionale di calcio deve affrontare una nuova sfida, ma quella notte di España '82 nessuno dei due l'ha mai scordata!

Questo libro mi ha lasciato un dolce senso di nostalgia degli anni della mia adolescenza oltre che una bellissima istantanea del campionato del 82 quando l’Italia è finalmente diventata Campione del Mondo durante la finale con la Germania.
Avevo solo tre anni nel 1982 e non ricordo praticamente nulla, se non quello che mi è stato raccontato di Paolo Rossi e delle sue prodezze e questo libro con poche pennellate ha saputo toccare gli istanti più magici di quel campionato…
Finiamo di guardare la partita in silenzio, anche se mi è difficile ignorare la sua presenza dietro di me. Al secondo goal di Rossi, ci ritroviamo abbracciati, a saltare di gioia, come tutti gli altri lì al bar, ma la differenza è che io mi sento maledettamente consapevole della sua pelle appiccicata alla mia, del suo alito caldo sul collo che scivola su di me, come tiepida brezza marina, fino al ventre e più giù.
    «Siamo in finale! Siamo in finale!» grida infine mio fratello, ancora più orgoglioso di chiamarsi Paolo, mentre noi ci sciogliamo imbarazzati, improvvisamente consci dell'eccessiva vicinanza.

Okay, scusate la digressione ma sono una appassionata di calcio :D Il romanzo di Marilena non è solo questo, è il racconto del primo amore, quello che arriva quando meno te l’aspetti, quello che ci fa soffrire e ci regala tante emozioni, quello che ti fa battere il cuore come mai più capiterà nella vita. È un romanzo che ci racconta di come è nato a fatica durante quell’estate mentre tutto il resto del mondo pare remare contro.
È l’alternanza di due punti di vista, Maddalena e Michele, due ragazzini che si raccontano in prima persona sogni, speranze, paure, le prime emozioni.
   

«Ehi, dove scappi?» Forte della nuova confidenza tra i nostri corpi, mi attira contro il suo petto giovane, le mani ardenti sui miei fianchi, gli occhi nei miei.
    Prendendomi alla sprovvista, si china a baciarmi, ma stavolta non si tratta di un bacio tenero e casto come il primo; la sua bocca che schiude la mia ha dentro l'impellenza di altri baci e la smania di carezze ardite, tanto da spaventarmi un po' per la passione ancora sconosciuta che racchiude. Il desiderio che sento nelle sue mani è una freccia infuocata, scagliata verso terre finora inesplorate, che ora si sciolgono come lava.

È la storia di una Maddalena adulta che si tuffa nei ricordi all'improvviso lanciando uno sguardo ai suoi figli, il suo gesto spontaneo e improvviso ci porta a rivivere le medesime situazioni, quelle della nostra adolescenza ormai stinta nella memoria. Un tuffo a ritroso per scoprire poi cos'è veramente successo delle loro vite e del loro amore.
Lo stile è scorrevole, fluido e velocemente, alternandosi nelle loro voci, i ragazzi ci portano alla conclusione della storia lasciandoci con questo gusto nostalgico sulle labbra e il desiderio di chiudere gli occhi e ritornare almeno con la fantasia a quegli anni. Dopo altri romanzi letti di Marilena scritti in terza persona posso dire che questo passaggio alla prima persona è assolutamente azzeccato, si coglie meglio l’immediatezza delle emozioni che in un adolescente bruciano sulla pelle alla velocità della luce, ci si immedesima meglio nei protagonisti. Sembrano più reali, due persone vere, così come la storia appare credibile, potrebbe succedere a chiunque di noi, o essere già successa proprio a noi in quegli stessi anni.
Complimenti!
Fabiana
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