Pages

sabato 24 settembre 2016

Rubrica Self: "Bagliori nel buio" di Maria Teresa Steri

Ciaooo Rumors! Oggi la nostra Emme X per la Rubrica Self, ci parlerà di un romanzo di Maria Teresa Steri, " I bagliori del buio" .
Titolo: Bagliori nel buio
Autore: Maria Teresa Steri
Editore: Self-publishing
Genere: Thriller-paranormale
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 362
Prezzo: Ebook € 2,99 - Cop. flessibile € 12,99
Disoccupata e intrappolata in una relazione sentimentale senza futuro, Elena vive sospesa tra passato e presente. Non passa giorno senza pensare all’uomo conosciuto due anni prima su Internet, consumata dal senso di colpa per aver provocato la sua morte. Interessarsi di fenomeni paranormali sembrava solo un passatempo innocente, ma ora il terrore che la polizia venga ad arrestarla non le dà tregua. E per riappropriarsi della sua vita non le resta che tornare là dove tutto è iniziato e provare a far luce sull’accaduto.
Chi era davvero quell’uomo? Quale mistero nasconde il Pozzo del Corvo, dov’è avvenuta la sua morte? E quanto sono fondate le voci che parlano di presenze soprannaturali?
Man mano che la verità viene a galla, un incubo ancora più grande si delinea all’orizzonte, costringendola a fare i conti con le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.
Aveva tentato con tutte le forze di ricacciare in fondo alla coscienza i ricordi di quei due giorni, avvolgendoli in una nebbia indistinta. Con il tempo, le immagini e le parole avevano smesso di tormentarla, i fatti avevano assunto un aspetto sfumato e irreale, ma la consapevolezza di aver causato la morte di Rino continuava a stagliarsi davanti a qualsiasi altro pensiero o emozione. Il rimorso le era strisciato dentro, si era insediato nella sua anima e avvelenava ogni istante della sua vita.


Avvincente e misterioso.
Elena vive in una sorta di isolamento, perché dal giorno “dell’incidente”, nulla ha più importanza. La sua relazione con Matteo sta andando alla deriva, proprio come potrebbe fare il corpo di Rino.
Elena seguiva un Forum su internet, lì si parlava di fenomeno paranormali: gente che vedeva i defunti, persone ossessionate dai luoghi maledetti e infestati. Lei sentiva di avere un “dono”. Stringe un’amicizia virtuale, con otto degli iscritti: Nadine, Rino, Malva,Ghost Hunter, Turchese, Bartolo, Miranda, Silver. Tutti usavano un nickname: lei era Nadine.
Decidono di incontrarsi per andare al Pozzo del Corvo, un luogo maledetto dove si dice che avvengano strane cose.
Elena non riesce a dimenticare quel giorno in cui, insieme, si trovano in quel luogo macabro e suggestivo al contempo. Un giorno che la segnerà per molto tempo.
Quando, due anni dopo, riceve una cartolina con l’immagine delle villette sul mare e la frase “La baia di Clito ha bisogno di te”, lei capisce che qualcuno conosceva i fatti che la collegavano alla baia. Riesce a convincere Matteo e si trasferiscono. Da lì, riemergono e si amplificano tutte le paure, le ossessioni e strani fenomeni paranormali iniziano a paralizzarla.

“Tutto quel tempo, nei due anni che erano trascorsi dalla morte di Rino, aveva aleggiato sopra di lei come un drappo funebre e ora stava penetrando lentamente dentro la sua anima. Era la disperazione”.

Tutta la vicenda è avvolta dal mistero, ogni personaggio, ogni abitante della Baia, è fonte di interesse e curiosità.
È come se chi muore in quel pozzo, non muoia del tutto. Lì, al pozzo, esistono le copie di coloro che sono morti lì e appaiono per brevissimi secondi, come un bagliore nel buio.

“Il senso di colpa stava mettendo pericolose radici e se continuavi a crogiolarti nel tuo rimorso, le COPIE se ne sarebbero impadronite, ti avrebbero trascinato nel loro abisso”.

Il titolo è molto azzeccato, l’ambiente misterioso, cupo, suggestivo, il clima strano, i personaggi ambigui, diffidenti tra loro, rendono tutta la vicenda inquietante. Il racconto svela a piccole dosi, con alcuni flashback, gli eventi precedenti che l’avevano vista protagonista, insieme ai suoi compagni di sventura. Tutto è ben intrecciato, limato e assemblato. Sembra molto contorta come trama, ma la chiarezza con cui è narrato, rende tutto avvolgente e intrigante. A un certo punto, ho avuto l’impressione che ci fossero troppi personaggi, troppi nomi da ricordare ma, in effetti, ognuno di loro ha un ruolo importante nell’intera vicenda. Facciadicane è un personaggio che incuriosisce, l’autrice tenta di spostare l’attenzione su di lui e poi su altri, e poi su tutti. Fino alla fine non c’è nessuna certezza e questo lo rende doppiamente apprezzabile.
Quel pizzico di esoterico, paranormale, l’ambientazione, il pozzo maledetto e le leggende legate a esso, fanno parte di un romanzo ben strutturato.
Si può notare anche una scrittura corretta, pulita, intelligente, senza sbavature. Ciò denota una certa attenzione, da parte dell’autrice, nel curare ogni dettaglio, espressione, virgola.
Per chi ama il genere, lo consiglio.

 Emme X

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.