Titolo: La vedova
Autrice: Fiona Barton
Editore: Einaudi Editore
Genere: Thriller/Giallo
Prezzo: Eur 9,90 e cartaceo 15, 90
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Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.
Ciao Rumors.
Oggi cambio genere.
Mesi fa avevo adocchiato questo romanzo in
giro per internet, quando sono andata a Roma, ero rimasta colpita dalla
bellissima copertina che ha attirato subito il mio interesse. Quando sono
ritornata a casa, il mio click compulsivo, mi ha convinta a prendere l’ebook.
Beh, non so se sia stato un bene o sia
stato un male.
Specifico.
Il libro è scritto bene, scorre, si legge
volentieri, ma, sì c'è un ma, non mi aspettavo che fosse così.
Io quando leggo un thriller sono abituata
a leggere colpi di scena, suspense, tensione. Qui non ho trovato nulla di
questo.
Più che un thriller lo giudicherei un
giallo psicologico con nessun colpo di scena, lineare, nulla di eclatante.
Ma veniamo alla storia.
Bella
è una bambina di due anni
ed è stata rapita dal giardino di casa sua. I sospetti cadono su Glen Taylor, un uomo dall'apparenza normale che nasconde degli scheletri nell’armadio. Glen viene immediatamente
sbattuto sulle prime pagina di tutti i giornali. Media, giornalisti, assaltano
la sua casa, la famiglia e tutto quello che riguarda la sua vita.
Dopo diverse indagini, viene assolto per
poche prove. Tutti sono convinti che sia stato lui, ma nessuno potrà mai sapere
la verità perché Gren viene, casualmente, investito da un autobus e muore sul
colpo.
La vedova, Jean Taylor, viene contattata da un’abile giornalista della Kate Waters, che cerca di acquistarne
la fiducia per farle dire tutto quello che sa, o che sospetta.
Perché tutti credono che lei sappia la
verità sulla scomparsa della bambina. Jean forse sa, forse non vuole ammette, o
forse cerca di non vedere quello che ha sempre avuto sotto gli occhi.
Con il marito non hanno mai potuto avere
figli. e a Glen, piaceva avvicinare bambini, ma purtroppo non per il motivo che
pensava la moglie.
Inizia così un viaggio nella mente e nei
pensieri, dei protagonisti. La vedova, il detective e la giornalista, alternano
i propri pensieri in capitoli dove raccontano il loro punto di vista.
Chi era veramente Glen? Che cosa è
successo alla bambina? Perché la vedova si sentiva sollevata dopo la morte del
marito?
Quando ho letto che il grande Stephen King aveva lodato questo romanzo, e
dopo averlo letto, mi sono detta “NON CI CREDO!”
Concordo sul fatto che è scritto
benissimo, concordo sullo stile della scrittura, ma sul romanzo non ci siamo.
Avevo molte aspettative su questo romanzo
e potete capire che gran delusione è stata per me. A metà lettura ho visto uno spiraglio di tensione che è scemata in
pratica subito dopo un paio di pagine.
Gli argomenti toccati come la pedofilia,
la violenza famigliare, non sono stati pesanti e scritti bene.
Purtroppo,
però, io sono abituata ad altri tipi di
thriller, quelli che ti tolgono il fiato, quelli che ti fanno stare in apnea
per pagine e pagine, quelli con il colpo di scena che ti fa venire i brividi.
Qui non ho trovato nulla.
Ho aspettato, aspettato, aspettato… poi mi
sono arresa all’evidenza. Mi dispiace moltissimo perché ogni tanto mi piace
cambiare genere e un bel thriller era quello che mi serviva, invece per questa
volta ho toppato alla grande.
Sarà per la prossima volta. Un tre per la scrittura perchè sarebbe un due e mezzo.
By
Lidia
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