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sabato 19 novembre 2016

Rubrica Self: " OSCURO" di Marilena Barbagallo

Ciao Rumors! Oggi per la Rubrica Self, dopo il successo di Lui vuole tutto e Lei vuole tutto le nostre Nanà e Silvia ci parleranno di un nuovo romanzo di Marilena Barbagallo, " Oscuro" .

Titolo: Oscuro
Autrice: Marilena Barbagallo
Editore: Self Publishing
Genere: Dark Romance
Prezzo: eBook  € 2,99

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Sei viva, respiri, provi a muoverti, ma non puoi. Sei legata in un letto e non ricordi cosa sia successo. Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Cosa faresti se la tua prima immagine fosse quella di Amir Shakib? Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un’anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il suo Maestro e lei è la sua allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta, Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere, sarà l’obbiettivo, tenerla con sé, l’unico desiderio.

Ciao Rumorine,
anche se a più di 800 km di distanza, come per ogni libro di Marilena, ho letto Oscuro in sincrono con Nanà.
Detto ciò, la prima domanda che è sorta dentro la mia testa è stata “Marilena quanto ti ci vuole per pubblicare il secondo volume?”
Vi anticipo che questo libro non è auto conclusivo: pertanto per le lettrici che non amano il cliffhanger, fate attenzione, anche se vi straconsiglio di farvi avvolgere dall'oscurità.

I personaggi narrati sono Lena e Amir: lei ha 23 anni, vive a Torino ed è ballerina. Lui è… Amir. Difficile trovare le parole per descriverlo. È il suo rapitore nonché Maestro. Ma non fatevi illusioni… il maestro che ora vortica nella vostra testa non sarà mai quello che leggerete tra le pagine di Oscuro. Amir è un uomo duro e temerario. Sembra che nulla possa trafiggerlo. Nessuna emozione. Nessun dolore.
Lena viene rapita da Amir e portata a Kabul presso il Settore Zero, una sorta di servizi segreti. Un team di persone pronte a combattere per il miglior offerente. E non importa se contro il bene o contro il Male. L’importante è l’esito dell’operazione stessa, perché presso il Settore Zero non esistono distinzioni.
Su ordine di Olimpia, donna dalle unghie laccate di rosso (ricordatevi questo piccolo dettaglio), Amir ha il compito di addestrare ed istruire Lena. Deve riuscire ad annullarle l’anima in modo da non provare più nulla. Il risultato finale deve essere un corpo senza anima.
Ma secondo voi Lena farà la brava allieva? Assolutamente no!



Il rapporto tra Lena ed Amir vi farà palpitare. Sarà una vera lotta, un incessante comunicare attraverso lo sguardo, un continuo combattere tra le loro anime: quella di Amir già svuotata dall'addestramento ricevuto in passato, e quella di Lena pronta a fronteggiare il suo Maestro per non farsi sovrastare. In questi continui scontri, anche fisici, la protagonista troverà la sua forza, e capirà di avere la capacità di tenere testa ad Amir. Di contropartita, lui si renderà conto di non essere così vuoto come continua a sostenere dinnanzi a tutti. Il motivo per cui inizierà a vacillare non lo posso spoilerare. Ma a volte alcune situazioni vanno ad accarezzare quei meandri nascosti del nostro cuore che si credevano “morti” da tempo.

“Siamo come due terreni spaccati da un terremoto, divisi da qualcosa di più grande che non si può controllare”

Questo modo di comunicare attraverso lo sguardo vi rapirà completamente. Vi troverete a boccheggiare perché ogni loro gesto nei rispettivi confronti sono MOLTO carichi di erotismo. Mi permetto di coniare un modo di dire di Nanà: preparatevi qualche cambio… chi ha orecchie per intendere, intenda! J
Per chi conosce la scrittura di Marilena, in questo libro si può rendere conto che le sue capacità di scrittura stanno crescendo e maturando. È riuscita a dare l’esatto ritmo a questo romanzo, portando chi lo legge a non riuscire a staccarsi, creando così una sorta di dipendenza. Possiamo chiamarla “Amirdipendenza”?
Forse alcune scelte sono state un po’ estreme, ma per il genere di libro narrato, diciamo che possono essere accettate. Magari è stato scelto di mostrarci per ora così i due personaggi in previsione del secondo libro. Non mi resta che attendere per scoprirlo.
E mentre aspetto il sequel, da oggi in poi quando uscirò di casa, tenterò di comunicare con gli occhi per incontrare Amir…

Books forever,
Gresy Sue



Rumorine,
mi ritrovo sospesa tra due realtà dai colori diversi eppure così simili: Lena Morozov e Amir Shakib.
Il bianco, come le pareti della stanza in cui Lena muore per rinascere, ed il nero, come l’anima di Amir.
Lei si trascina lungo giornate, dai ritmi blandi, che si susseguono identiche. Cammina in punta di piedi, non solo per il suo lavoro, ma anche nella quotidianità. È la classica ragazza mesta dal basso profilo, che non fa nulla per emergere in mezzo agli altri, eppure, allo stesso tempo, rappresenta la voce fuori coro. Amir è il suo Maestro, il suo Carnefice, il suo Dio, la sua unica Salvezza. Una salvezza che indossa le vesti oscure di un passato che fagocita ombre e dolore.
È il suo Tutto quando ormai lei ha perso tutto.



La sua missione? Deve annullarle l’anima, deve spezzarla e ricostruirla, scindendo cuore da mente, dolore fisico da quello emotivo, deve condurla ad uno stato emozionale asettico e ad un perfetto stoicismo. Deve renderla il perfetto automa della Sezione Zero.
Ma “Mamma Marilena” permetterà a Lena di recitare la parte dell’ossequiosa adepta?

«Io non sono debole. Tu non sei riuscito a spezzarmi. Mi hai solo resa più forte.»

Lena, come tutte le eroine “barbagalliane”, non è la solita protagonista “rosa” che sospira aspettando di essere salvata: è una donna che si rialza e combatte con le unghie e con i denti, che trasforma le difficoltà in possibilità, che si ricostruisce un’identità diversa dalla sua vera essenza…o forse no.
Lena è sempre stata cosi, probabilmente ha sempre celato questo spirito di amazzone nel profondo di sé ignorandone l’esistenza, sino a quando non ha subito l’impetuosità dell’uragano Amir: è stata attraversata dalla sua oscurità che l’ha svuotata e riempita, parcellizzata e riunita.
L’ha resa luminosa e buia.
Ma, alla fine della fiera, chi ha trasformato chi?

Il Maestro si inginocchierà di fronte all'Allieva.
E l’Allieva brucerà tra le fiamme del più vero dei fuochi.

Amir e Lena rappresentano due poli opposti che si attraggono, una centrifuga di desiderio, ossessione, possessione, dolore, ardore, rabbia, sospiri, aneliti…scorrono l’uno nelle vene dell’altra. Sono due corpi che bruciano e si alimentano attraverso due “sbarre” (…e che sbarre!) sono due cuori che, muti, si parlano.


Ogni loro silenzio è carico di erotismo, lussuria, parole sospese, mani sfiorate, proiezioni di due anime che si fondono. Il loro modo di comunicare è qualcosa che trascende tempo e spazio, l’assenza di uno diventa pressante presenza per l’altro. Si denudano svelandosi completamente, si perdono totalmente trovandosi.
Il loro “modo di sentirsi” è totalizzante e disarmante.  
Chi conosce la penna di Marilena, in questo libro constaterà un notevole salto evolutivo. E non parlo solo della scelta dell’autrice di misurarsi in un genere letterario che è pieno di insidie, ma soprattutto della delineazione di scene e di un esercizio di stile che si posizionano su un altro livello rispetto al background barbagalliano.
Attraverso l’ausilio di una punteggiatura incalzante e di periodi brevi, la scrittrice delinea dialoghi serrati e scene erotiche da cardiopalma, inducendo il lettore a perdersi nei meandri delle immagini che evocano le stesse.
Tuttavia ritengo che, in questo gioco dei ruoli, le trasformazioni dei personaggi siano state leggermente forzate e velocizzate, probabilmente per esigenze di testo. Avrei voluto scorgere un po’ più della fragilità iniziale di Lena e registrare in fieri un cambiamento più lento da parte di Amir. Inoltre, gli indizi sparsi nella prima parte della storia, permettono con poche difficoltà di indentificare e risolvere le incognite del plot…ma qui devo fermarmi perché il pericolo spoiler incombe.
Nonostante queste piccole osservazioni, devo fare un applauso all'autrice per la sua capacità di mettersi alla prova, per la sua evoluzione stilistica e narrativa, per l’intenso respiro erotico che permea il romanzo e che toglie il respiro, per l’aver creato un’altra icona maschile che nulla ha da invidiare ai suoi “fratelli”.
Ed ora non mi resta che aspettare, sospirando ogni volta che mi sembrerà di essere osservata da qualcuno. Nell'attesa mi eserciterò nell'arte di “comunicare” attraverso le sbarre…

“Quando si tiene a qualcuno, quella persona diventa ogni cosa. Diventa rabbia, dolore, passione o mancanza. Diventa esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nel momento in cui c’è o non c’è.
Quando non c’era era il mio dolore, ora che è con me è il mio sole”


Xoxo, Nanà.

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