Titolo: Un imprevisto chiamato amore
Autrice: Anna Premoli
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary romance
Prezzo: eBook € 5,99
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In uscita il: 27/04/2017
Jordan ha un piano: vivere a New York dimenticando i problemi economici. Come pensa di realizzarlo? Sposando un ricco medico. L’imprevisto? Rory Pittman, un giovane specializzando con tanta strada da fare…
Jordan ha collezionato una serie di esperienze disastrose con gli uomini. Consapevole di avere una sola caratteristica positiva dalla sua, ovvero una bellezza appariscente e indiscutibile, è appena arrivata a New York intenzionata a realizzare il suo geniale piano. Il primo vero progetto della sua vita, finora disorganizzata: sposare un medico di successo. Jordan ha studiato la questione in tutte le possibili sfaccettature e, preoccupata per le spese da sostenere a causa della malattia della madre, si è convinta di poter essere la perfetta terza moglie di un ricco primario piuttosto avanti con gli anni. Ma nel piano non aveva certo previsto che, il primo giorno di lavoro nella caffetteria di fronte all'ospedale, sarebbe svenuta ai piedi del dottor Rory Pittman. Ancora specializzando, per niente ricco, molto esigente e tutt'altro che adatto per raggiungere il suo obiettivo…
“What
a difference a day made
Twenty-four
little hours
Brought
the sun and the flowers
Where
there used to be rain”
(Dinah Washington)
Che differenza può
fare un solo giorno nella vita di una comune cameriera e un medico
specializzando del pronto soccorso? Complice due strutture dirimpettaie, un
caffè, un sapere scientifico e New York - la regina dell“everything is possible”
- , l’incontro fra Jordan e Rory cambia radicalmente le loro esistenze.
Inevitabilmente. Un incontro decisamente poco convenzionale, di quelli
depennati dalla comune lista dei sogni degli appuntamenti ideali. Eppure così
giusto, così fortunato, quasi romantico seppur imbarazzante, scomodo, sopra
ogni riga di pensiero. Soprattutto fuori programma.
Jordan ha infatti un
piano: sposare un dottore molto ricco e rispettato. Più precisamente: convolare
a terze/quarte nozze con un magnate della medicina. Una teoria piuttosto
curiosa al riguardo, ma che non fa una piega quanto ai presupposti; perché la
seducente Jordan, offre tutta la sua avvenenza, in cambio di sicurezza
economica e serenità familiare, ad un uomo che è già stato sposato più volte e
che non aspetta altro che di rientrare a casa felice di sapere che ad
accoglierlo troverà una moglie che gli ha già preparato la cena.
Un piano che, secondo Rory,
alias il dottor Pittman, fa acqua da tutte le parti perché la cinica e
baldanzosa Jordan non ha considerato, anatomicamente parlando, tutte le
frenesie che una pillolina blu può solleticare in un maritino ultracinquantenne
– già sposato tre volte – che vorrà rivivere sprazzi di vintage virilità con la
sua nuova, giovane e attraente compagna. E se lo dice uno il cui unico piano è
non fare piani, tenere una fidanzata a cottimo e concentrarsi sulla propria
carriera, allora bisogna fidarsi!
Jordan e Rory, sono
due disillusi che puntano dritto alla meta prefissata, che sbaragliano ogni
eventuale piano b, perché il programma è uno solo: riuscire nell’intento che
risolverà tutti i loro casini. Senza prendere in considerazione che forse la
cosa che sembra più sbagliata è quella più giusta.
Cosa ha dunque
importanza: dirottare la rilevanza che il loro incontro casuale ha ormai sulle
loro vite oppure ammainare le aspettative e farsi trascinare dalla corrente del
feeling che innegabilmente li unisce? Il proposito di entrambi è emulare Don
Chisciotte de Cervantes, in una vana e quanto mai ridicola lotta all'evidente
forza attrattiva che li calamita. E a combattere contro i mulini a vento va a
finire che per poco non ci rimettano le penne, in inutili manifestazioni di
affetto verso terze persone, in barbose cene dove si sfodera l’artiglieria
pesante della conquista, e, non da ultime, in esagerate paturnie che ricalcano
la stravagante e scenografica Holly Golightly, protagonista di “Colazione da
Tiffany”. Del celeberrimo film c’è molto, a mio avviso, non solo le frasi di
ogni inizio capitolo e nelle elucubrazioni dei due protagonisti, ma anche nella
dinamica degli eventi, nei dialoghi tra Rory e Jordan, nelle iniezioni di
fiducia a cui il dottor Pittman sottopone la sig.ina Walsh; nel famoso giro alla
New York Public Library all'angolo tra la 42nd Street e la Fifth Avenue, nella
caccia al miliardario da sposare, nell'essere vicini di casa, nella scelta
dell’autrice di far si che la precarietà di sentimenti cessi con un happy
ending da favola rosa.
Le similitudini sono
talmente accentuate che per una appassionata di vecchie pellicole americane che
conosce quasi a memoria le battute di Holly e Paul, è impossibile non notarle.
E’ dunque un malcelato
omaggio al film che ha reso famosa Audrey Hepburn e il suo tubino nero. Un atto
di riverenza verso il romanzo di Truman Capote che solo la Premoli poteva
rendere appassionante al punto da divorare pagine in soli 24 ore. E lo fa alla
sua maniera: stile narrativo impeccabile, mordaci battute di spirito,
personaggi assolutamente ben delineati sotto il profilo estetico,
comportamentale e relazionale. Il tutto condito da una coerenza irreprensibile
con le premesse iniziali. Se a ciò si aggiunge una rivisitazione in chiave 2.0
che mescola a regola d’arte la chiave vintage dell’omaggiato film e le
problematiche attuali di politica internazionale, allora non può essere che un
altro caso di romanzo ben riuscito.
Per entrare
nell’atmosfera di questa lettura vi consiglio vivamente – cuffie alla mano – di
ascoltare a ripetizione Dinah Washington e le sue compagne di musica jazz e
blues come Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Billie Holiday. Se poi, verso sera,
calate le luci e sorseggiate un rosso corposo e agrumato, allora vi
catapulterete in un clima sognante.
Soprattutto fate
tesoro del concetto che i piani falliscono miseramente.
“È questo il problema dei piani, anche di
quelli ben congegnati: si scontrano sempre con la dura realtà. Uno si prepara
sulla base di quello che pensa di conoscere, e poi inciampa in una realtà che
non immaginava nemmeno esistesse”.
#salutiebaci Marianna
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