Titolo: Beautiful Girl
Autrice: Mia Asher
Genere:
Contemporary romance
Editore:
Newton Compton Editori
Data di
pubblicazione: 4 maggio 2017
Prezzo: 4,99€ ebook- Cartaceo 5,02€
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Sono una cattiva ragazza, l'altra donna, quella che ti piace odiare
Blaire White è stata una bambina trascurata, che ha passato tante notti a piangere a causa della perenne assenza dei genitori e di una cronica mancanza di affetto. Il suo dolore alla fine si è trasformato in amarezza e il suo desiderio di essere amata è diventato un bisogno di sentirsi adorata dagli uomini che seduce, che usa e poi rifiuta. Fino a quando si ritrova faccia a faccia con due uomini che, per la prima volta, sono capaci di penetrare quella corazza inespugnabile che è diventata la sua anima. Ronan è sentimento allo stato puro, l’incontro con l’innocenza dello sguardo, il risveglio di sensazioni che pensava di aver dimenticato. Lawrence invece è un uomo d’affari di successo, sa esattamente quello che vuole. Ma cosa desidera davvero Blaire? E soprattutto è ancora in tempo per capire che cos'è l’amore?
«Semplicemente favoloso! Eccitante, intenso… unico!»
Cos’è l’amore?
Non lo so. Mai conosciuto.
Ma è reale?
No, non credo. Insomma,
come faccio a credere nell’amore se non ne ho mai avuto prova?
Difficilmente
mi è successo di chiudere un libro e di provare solo sensazioni negative. Rabbia e
odio sono stati il leitmotiv che
mi ha accompagnata per tutta questa lettura. Ho cercato poi di prendere del tempo per riflettere
e riuscire a discernere le sensazioni provate da ciò che oggettivamente l’autrice
ha voluto raccontare, separando in questo modo quelle reazioni negative che
hanno intorbidito la mia lettura.
Beautiful
Girl di Mia Asher non è un libro
di sorrisi e cuoricini. È una storia dura e piena di rancore verso la vita. E non
vi nego che il mio primo passo è stato quello di confrontarmi con chi aveva già
letto questo libro, per conoscere un giudizio diverso. Perché non si può
esprimere un parere in modo assoluto, bisogna essere comunque oggettivi e
ascoltare anche una diversa opinione che aiuti in qualche modo a riflettere
meglio.
Ma nulla! Semplicemente io non ho mai creduto fino
in fondo ai sentimenti cinici della protagonista principale. Ritengo che Blaire
sia una falsa. Ritengo che il suo cinismo non sia mai stato coerente con ciò
che l’autrice ha raccontato. Insomma ho provato solo rabbia, perché leggevo fra
le righe di un personaggio fragile e bisognoso ma soprattutto felice di trovare
ciò che nella vita le era sempre mancato.
E poi alla fine il nulla. Senza motivi apparenti quella Blaire felice, palpitante, desiderosa di essere abbracciata
con calore, voltando pagina sembrava come non fosse mai esistita. Era scomparsa. Sono anche ritornata indietro per capire se
mi fossi sognata tutto. Ma lei era
quella Blaire, solo che poi non c’era più.
Blaire è il prodotto di una vita vissuta in una
famiglia priva di amore. Blaire non ha mai conosciuto il calore di un abbraccio,
né il sorriso rassicurante di un genitore. Blaire è stata l’adolescente derisa e
denigrata dai suoi compagni di scuola. Blaire non ha mai conosciuto le parole
rassicuranti di un’amica.
Tutto ciò che affettivamente le è venuto a
mancare, è stato surrogato con regali e cose materiali, alterando il
significato della parola amore. La felicità ha preso le sembianze del possesso.
Il possesso è diventato l’unica certezza nella sua vita.
Arrivata alla maggiore età il suo corpo diventa
quello di una bellissima ragazza: siluette sinuosa, fiumi di capelli neri lisci
che le toccano le spalle, occhi a mandorla dal colore blu dell’oceano, labbra
rosse e carnose. Insomma diventa una vera tentazione per uomini desiderosi di
possederla. Blaire scopre che l’essere così desiderata è una droga potente. Gli
uomini pur di averla la ricoprono di soldi e di regali, che per lei sono la
sola sicurezza conosciuta per vivere quella felicità che le è sempre mancata.
“C’era una volta una giovane Blaire che nessuno amava, che fece una
promessa a una stanza vuota, con solo il cane e i suoi animali di pezza a fare
da testimoni. Promise di non affezionarsi mai a nessuno, che mai avrebbe
permesso all’amore di tarparle le ali e farla prigioniera di nuovo. Così
sarebbe rimasta al sicuro, incolume”
Blaire
desidera essere desiderata. La
brama che vede negli occhi degli uomini la fa sentire potente. Mentre prima
veniva derisa, ora viene adulata. Ogni uomo vorrebbe spendere una fortuna per
averla nelle proprie lenzuola e il sesso per lei diventa tutto ciò che può
sanare la mancanza di affetto. Perdendosi nei giochi lussuriosi di uomini che
pretendono solo sesso e una bella bambola da esporre, Blaire si sente appagata.
Dentro il suo cuore non c’è più nulla.
I sentimenti sono solo delle illusioni, quello che conta è il lusso, la materialità
della vita. E anche se il riccone di turno la molla con un bel gruzzolo in
banca, poco importa per lei: si cambia uomo, si passa al prossimo. Tanto la
Blaire che ci racconta la Asher non prova sentimenti, lei i sentimenti li
ripudia.
Ma siamo
sicuri che sia proprio così cinica? Perché esiste anche la Blaire che quando incontra uno sconosciuto
qualunque dagli occhi dolci e profondi e che ha da offrirle solo il proprio
cuore, lei sussulta e sorride. Perché le
sensazioni che prova con Ronan sono come balsamo per ricoprire la mente ed il
corpo. Finalmente Blaire si toglie la maschera da regina del ghiaccio e nascosti
li dietro ci sono i suoi sogni, ci sono le speranze, ci sono i sorrisi, ci sono
i sentimenti che sembrano essere ingabbiati nel suo cuore.
Ronan è
tutto ciò che lei ha sempre pensato non potesse esistere. Ronan è il ragazzo che le fa battere il cuore, la
confonde, le infiamma il corpo. E quando Ronan conosce la vera Blaire si
innamora, non solo di quel corpo che lo fa impazzire ma di tutto ciò che c’è
dentro. Ronan non è sogno, è pura realtà. Blaire
prende in prestito dalla vita quegli attimi che la fanno sentire diversa,
amata, voluta e rispettata.
Ma poi
cosa succede?
Forse la
paura, forse l’incertezza dei sentimenti, perché si gira pagina e ritroviamo la
Blaire cinica e assetata di soldi e di sesso alla rincorsa dell’uomo più ricco
di New York. Le sue incertezze diventano sicurezze quando il misterioso, lussurioso e
milionario Lawrence le offre cifre da capogiro per sesso senza complicazioni.
Solo sesso. Niente sentimenti. Niente di niente.
Leggevo
le pagine come fossero degli spilli conficcati nel cuore, non credendo alle
parole dell’autrice che mi spiazzava davanti alla cruda realtà di quella Blaire
che c’era e poi non c’era più. La
rabbia e l’odio che ho provato verso quelle sicurezze materiali che per Blaire erano
le sole che potevano farla felice, sono state alimentate dalla scoperta di
sentimenti nascosti che erano lì, potevo toccarli. Mi sembravano tangibili.
Mia
Asher ha delineato con Blaire un personaggio femminile indifferente e cinico. Un personaggio che non sono mai riuscita a
comprendere fino in fondo. Insomma non mi ha convinta, non ha suscitato la mia ammirazione.
Posso capire il suo passato, ma non posso comprendere in che modo così cinico
riesca ad affrontare la vita, quando il desiderio segreto di essere amata è
palese e tangibile. Quello che è convinta di desiderare diventa incoerente. Le
sue parole mi sono scivolate addosso come fossero olio, ho vissuto in modo asettico
l’evolversi degli eventi. Io sono sempre attratta in un libro dai personaggi
femminili e non nego che per me la forza in una storia sta anche nel loro coraggio
e nella loro intelligenza. Blaire mi è sembrata un personaggio sicuramente
fragile per il suo passato, ma anche poco audace e coraggioso verso la vita.
Una storia che può far gridare odio verso la
protagonista, ma è giusto dire che dietro
c’è il talento dell’autrice che con una scrittura fluida, innervosisce, incuriosisce
e provoca delle reazioni che sono parte sicuramente dei suoi obbiettivi. Non ultimo, il cliffhanger finale chiude il
libro con una nuova rivelazione che lascia basiti con mille interrogativi e in
trepida attesa fino al prossimo volume che conclude questa duologia.
Ho pensato a lungo alla valutazione finale, perché
se ho ancora molti dubbi vuol dire che questa storia nel bene o nel male ha
lasciato un segno. Questo non è un libro che appassiona, non è uno di quelli che
ti fa emozionare al punto di rileggerlo ancora e ancora. È una storia cruda di
come un’infanzia infelice può tracciare i destini di una vita. Ma nella vita
c’è anche la speranza di poter vivere una seconda possibilità, quella che può
renderti felice per sempre. Forse questo è quello che è venuto a mancare ma
chissà se alla fine anche Blaire riuscirà a trovare la strada migliore verso la
vera felicità.
Quello che voglio dare a Beautiful Girl è il beneficio del dubbio, e scoprire in futuro se ne
è valsa la pena oppure no. Sicuramente consiglio di leggerlo perché è un libro
che incuriosisce e scatena reazioni, magari sorvolando su quelle negative e godendo invece dei due personaggi
maschili che sono belli, interessanti, misteriosi e molto, molto sensuali.
Tiziana
Ciao passo per un saluto, visto che è tantissimo che non riesco a farti visita ......
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