Titolo: Darkness Within
Autrice: Laura Pellegrini
Editore: Self Publishing
Genere: Erotic Romance, Contemporary romance
Prezzo: ebook € 2.99
In Uscita il 25 Maggio 2017
Jonathan Maier è il cantante di una band di successo, i Dead Strippers. Andrea Anderson, una regista della BBC, rappresenta invece il suo incubo peggiore. Egoisti, arroganti e cinici entrambi, saranno costretti a vivere l’uno la vita dell’altra a causa di un programma televisivo che entrambi non hanno la benché minima intenzione di portare a termine, condividendo così una gabbia fatta di imposizioni, sfottò, sesso e arroganza, odiandosi, disprezzandosi, pur volendosi irrimediabilmente.
Ma si può rimanere stoici e fermi malgrado il cuore che si sente battere nel petto?
C’è stato un tempo in cui ho creduto che tutto ciò di cui avevo bisogno fosse solo sesso, alcol, depravazione e musica. C’è stato un tempo, neppure tanto lontano, in cui mi bastava salire su un palco, suonare la mia chitarra e ubriacarmi delle urla del mio pubblico per sentirmi un dio onnipotente e sedare i miei demoni. C’è stato un tempo in cui la perdizione, la decadenza morale, hanno rappresentato l’unico baluardo da raggiungere.
E quel fondo, il baratro, l’ho toccato con mano, sbattendo in faccia al mondo il mio sorriso più dannato.
Distruggersi per non sentire, scopare per riuscire a vivere.
Quel tempo è esistito, ma quel tempo è anche terminato e la svolta, la luce che mi ha colpito gli occhi, porta solo un nome: Andrea.
Dall’autrice di Contro Tempo e Prima che faccia buio, Darkness Within, una storia di musica, di passione, di torbido sesso e amore. Una storia che vi farà sorridere, eccitare, arrabbiare, piangere, che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine, perché vivere non è mai facile e per farlo ci vuole coraggio.
Romanzo autoclusivo.
Sono presenti scene esplicite di sesso.
“…Se ti mostrassi il mio lato oscuro, mi stringeresti lo stesso stanotte? E se aprissi il mio cuore e ti mostrassi il mio lato debole, cosa faresti?”
The Final Cut, Pink Floyd
Così
recitavano i Pink Floyd e ci è sembrato coerente iniziare con una citazione
musicale visto che le note fanno da sfondo a questa storia. In realtà il
romanzo si declina come un gioco di chiaroscuri in cui le note attraversano il
muro delle oscurità dei protagonisti.
Jonathan Maier è il leader della band “Dead Strippers”. È un ragazzo cresciuto
troppo in fretta a causa della vita.
Ha cicatrici profonde che si sono insinuate nel suo
essere generando vuoti ancestrali ed
oscurità. E questa oscurità si alimenta di piaceri effimeri, edonistici e
lascivi che gli offrono solamente un paradiso estemporaneo. È un’anima sempre avvolta in una nuvola
oscura che anela all'estremo per soffocare l’impetuosità di
sentimenti che a volte riaffiorano.
Negli anni ha costruito un personaggio
che è la sua maschera. Solo la musica conosce il suo vero volto perché “con lei non si può mentire, non te lo
permette”. Le note lo attraversano e lo annientano. Lo sottopongono ad una
lenta agonia che scatena ricordi e ricerca di altro oblio…finché non incontra
Andrea.
Andrea è cresciuta
nell’Oxfordshire e, dal contesto bucolico della campagna inglese, si ritrova
proiettata a Londra. Anche lei porta sulle sue spalle il pesante fardello di un
passato che ha avviluppato la sua persona e condizionato la sua quotidianità ma
non spezzato la sua volontà e il sogno di diventare regista freelance.
Ma le
sue velleità di diventare documentarista verranno testate da un incarico di
tutt’altra natura: seguire i Dead Strippers per filmare il “dietro le quinte” e
realizzarne un Reality.
L’incontro
tra i due personaggi si rivela da subito uno scontro dialettico, emotivo
e caratteriale tra la cruda, diretta
e tagliente lingua di Andrea e la strafottenza e boriosità di Nat.
«Ti sei mangiata la lingua, giornalaia?»
«Ti piacerebbe»
«In verità gradirei di più sperimentarla
altrove, sarebbe un vero spreco perderla così.»
«Sei un maiale.»
Questa
bellicosità dal ritmo incalzante tra la “giornalaia”
ed il “menestrello” permea l’intero
romanzo e si contrappone alle introspezioni dei protagonisti, depauperizzate da
difese e scevre di filtri.
“Lei non sente, ascolta, lei non guarda, vede… chi sei tu che
comprendi? Chi sei tu che sai vedere?”
“Il
punto è talmente orripilante e vero da togliermi lucidità.
“Rinuncia al
tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti”: è questa la litania
che sussurra Nat alle orecchie di Andrea. Vittime di una ineluttabile malia, la
connessione che si instaura tra loro li sveste delle rispettive armature, pezzo
per pezzo, privandoli completamente di tutto ciò che è effimero, caduco,
diverso dalla loro vera natura.
Sono solo loro due,
scomposti e ricostruiti. Annientati e dipendenti.
Coraggiosi ed intoccabili.
«E allora non serve dire, non serve capire. È tutto qui, è
tutto nei colori che porti dentro, Jonathan Tu sei un mondo, un mondo
bellissimo fatto di suoni e di emozioni pure e ciò che rappresenta il tuo
passato, ha fatto sì che tu fossi questo. Sei di più, sei molto di più di tutto
ciò e io non so se sarò mai
capace di contenerti.»
Non è certo un cammino facile il loro
né privo di defezioni, paure e disarmanti verità. Vi ritroverete a sospirare,
ad arrabbiarvi e a sperare con il fiato sospeso, il tutto viaggiando da Londra
sino a New York.
Abbiamo avuto modo di apprezzare la penna
di Laura vedendola perfezionarsi attraverso le pagine di David e Flavia, Marco
e Aria, Gianluca e Manaar, Lucio e Sibille. Ora con Nat ed Andy la sua poliedricità si tinge di sfumature più dark e,
la profonda capacità introspettiva che abbiamo apprezzato in “Prima che sia
l’alba”, in “Darkness within”
raggiunge vette ben più alte e, a volte, estreme.
Alcune perplessità
hanno accompagnato la nostra lettura in sincrono e ci hanno lasciate con un po’
di amaro in bocca.
Lo stile della scrittrice si avvale di un lessico forbito, a tratti impegnativo ed aulico, che rende difficile, in alcuni momenti, carpire la vera essenza dei personaggi, generando una sorta di inverosimiglianza anche per la ripetizione ridondante di frasi che hanno “appesantito” la prosa. Passiamo da citazioni di sonetti shakespeariani, a lemmi raffinati e desueti sino a schermaglie tramite Whatsapp. Si crea, in tal modo, una sorta di altalena antitetica che genera confusione nel lettore il quale si ritrova dinnanzi a personaggi dalle mille sfaccettature: ora due adulti istruiti, poi adolescenti permalosi che si offendono per un nonnulla.
Anche la corposità della storia e alcune scelte
narrative hanno contribuito ad alimentare altre perplessità: abbiamo
reputato alcuni passaggi un po’forzati e qualche personaggio secondario
superfluo.
Riteniamo, a nostro
avviso, che una scrittura epurata da costruzioni sintattiche troppo raffinate e
declinata secondo la psicologia dei personaggi, avrebbe snellito la storia e
generato tutt'altro effetto.
Sicuramente la
Pellegrini si è accostata ad un nuovo modo di scrivere, oltre che ad un nuovo
genere. È stata una scelta coraggiosa e, come tale, stimabile e dovrebbe
spronare la stessa autrice ad andare avanti in questa direzione, apportando
magari le dovute modifiche.
Vi consigliamo di
leggere questo romanzo ascoltando la playlist che rappresenta il corollario
della storia di Nat ed Andy.
Xoxo,
Ditta Gresy Sue&Nanà
“Inevitabilità, scelta, questo siamo. Siamo il prodotto delle
nostre parole, dei nostri sentimenti…siamo noi, semplicemente noi.”
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