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mercoledì 5 luglio 2017

Rubrica Self: "Althea" di Stefania Mortini

Ciao Rumors! Oggi un'altra new entry del Rumore! Diamo il benvenuto a Erika, per la Rubrica Self ci parlerà di un romanzo di Stefania Mortini, Althea.
Titolo: Althea
Autrice : Stefania Mortini
Editore: Self Publishing
Genere: Romanzo
Prezzo: ebook 1,99€- Cartaceo 18,99€

Irene, bellissima ma ignara di esserlo, è una ragazza di provincia desiderosa di dimenticare ardentemente il dolore per la perdita del padre. 
Il suo trasferimento a Milano muta in un intenso viaggio emozionale alla ricerca di se stessa perché la vita, così come la conosceva, le ha voltato le spalle per lasciar posto all'incertezza data da un vuoto incolmabile.
La permanenza nella metropoli favorisce l’incontro con il conturbante Alberto e la sofferenza tramuta nel desiderio di comprendere il misterioso vissuto di quell'affascinante maschio alfa, diventando lentamente più forte del dolore che la incatena ancora alla morte. 
Con l'ausilio di un diario trovato per caso e degli episodi apparentemente fortuiti, da un lato si ritrova a curare il peso che attanaglia il suo cuore e dall'altro inizia a sperare in un sentimento in grado di eclissare il passato. Ma chi è veramente Alberto? Ci sarà mai un futuro per loro? Milano è la città della perdizione, dove tutto non è mai ciò che sembra e la notte trasforma apparentemente le persone, ammaliate dal gusto della trasgressione nascosta. Irene è alla ricerca di se stessa, ma rischia irrimediabilmente di spezzarsi per sempre.

Ciao Rumors.
Irene è una bellissima ragazza, ma ingenua di saperlo, originaria di Rubino, dove gestisce un agriturismo con tutta la sua famiglia. Senza peli sulla lingua è una venticinquenne che con spensieratezza vorrebbe vivere la sua vita, ma la morte del padre le ha lasciato un vuoto incolmabile al centro del petto. Il luogo in cui è nata e cresciuta le ricorda di lui, il suo confidente, la sua ancora nei momenti di sconforto, e il dolore che le attanaglia il cuore non le permette di uscire da quel limbo in cui è piombata all'improvviso; nemmeno la sua famiglia riesce a darle la serenità che tanto brama. Decide di sfuggire dalla sua sofferenza trasferendosi a Milano e ritrovare la se stessa che ormai non c’è più.
“La quotidianità aveva messo nel freezer le mie emozioni, lasciandomi solo scorrere nelle vene un’immutata sofferenza data dalla pena dei ricordi che era la sola parte rimasta viva negli ultimi quattro mesi.”
Nella grande metropoli milanese amplierà la sua vita sociale e proprio qui incontra Alberto, uno solo sguardo e le loro anime si riconoscono affini tra milioni di persone:

“…quegli occhi grigi agganciarono i miei in una lenta danza che cominciò a far palpitare il mio cuore. (…) Mi guardò in un modo diverso rispetto ai soliti sguardi abbordatori: lo sentii nelle viscere, sincero e intenso, scaturendo sensazioni forti e prepotenti che non avevo mai provato.”

Irene rimane ammaliato da questo maschio alfa e cercherà in tutti i modi di conoscere il suo vissuto, di capire la causa del tormento che legge in quelle iridi di ghiaccio e il muro eretto tra lui e i sentimenti umani come uno scudo per tenere tutti distanti: soprattutto lei. Ma a causa di alcuni incidenti fortuiti e per degli eventi, di non poco conto, i due si avvicineranno e Irene scoprirà che dietro quell'aria di diffidenza e freddezza si nasconde un cuore gentile e premuroso. Senza accorgersene entrambi saranno per l’un l’altro la cura per le sofferenze provate, ma qualcosa blocca Alberto, che ormai si preclude il diritto di vivere, a lasciarsi andare frapponendosi continuamente alla loro felicità


Superare un lutto non è mai facile, ognuno di noi affronta il dolore a suo modo e anche se una voce
nella testa ripete alla nausea che il giorno dopo andrà meglio affondiamo nella nostra sofferenza,
bloccati in un limbo che non ci permette di riprendere in mano la vita, soprattutto quando ci
troviamo di fronte a una realtà difficile da accettare.
Stefania Mortini nel suo romanzo d’esordio, Althea, riesce a descrivere l’impotenza e il dolore che
soffoca la protagonista con una scrittura fluida e scorrevole. Ho sentito la mancanza del pov maschile, che avrebbe aiutato molto a capire il cambiamento di quest’uomo tormentato e dalle mille sfaccettature.
Ciò che mi è particolarmente piaciuto sono stati i flashback, al mio avviso le parti più commoventi di tutto il romanzo, che raccontano alla protagonista la storia di un personaggio secondario attraverso le pagine di un diario; peccato che si capisca immediatamente a chi sia legato. Tra le righe di Althea traspare un messaggio difficile da ignorare: qualsiasi cosa accada, nel bene e nel male, non bisogna mai smettere di vivere, bisogna alzarsi e apprezzare le piccole cose che ci
circondano in memoria dei nostri cari e di tutte le persone che troppo presto hanno lasciata questa
vita terrena. I momenti di tristezza vengono ammorbiditi dai continui battibecchi tra i due
protagonista che, dando alla storia una ventata di spensieratezza, ti incollano alle pagine
desiderando quel bacio tanto atteso.
Purtroppo non si sa per quale motivo la vita, a volte, si accanisce più su alcune persone che su altre,
ognuno di noi si trascina dietro il bagaglio di dolore che ha, ma nonostante le vicissitudini della vita
all'improvviso arriva quel qualcosa che permette di riscattarci dalle sofferenze subite: l’amore e la
vita.
“Vivi anche se non vorrai, perché io vorrei vederti felice.”

Erika.

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