Titolo: Se ti accorgessi di me
Autore: Sharon Huss Roat
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: eur 4,99
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L'unico modo di essere notata è nascondere chi sono davvero
Scoprire di voler essere se stessi è la sfida più importante
L’ansia sociale di Vicky Decker l’ha spinta a elaborare complicate strategie per passare inosservata e non essere mai al centro dell’attenzione. L’unica con cui riesce a essere se stessa è la sua amica Jenna. Quando Jenna si trasferisce, però, Vicky rimane completamente sola e per combattere quell’isolamento ormai insostenibile, decide di creare una falsa identità sui social, ritoccando le foto di altre persone come se fossero sue e postandole sul profilo Instagram @Vicurious. Improvvisamente comincia ad avere dei follower e ben presto si ritrova a vivere una nuova vita, senza nemmeno aver lasciato la sua cameretta. Ma più cresce il numero dei follower e più le diventa chiaro che ci sono moltissime persone, là fuori, che si sentono esattamente come lei: #sole e #ignorate nella vita reale. Per aiutare loro, e se stessa, dovrà rendere la sua realtà virtuale molto più reale…
“A volte la fantasia è tutto ciò che ci serve per superare la giornata”.
Vicky è
una ragazza di sedici anni diversa dai suoi coetanei: ha paura di esistere.
La sua sociopatia o ansia sociale, la rende incapace
di parlare con le persone. Anche un semplice “ciao”, sembra un’impresa
complessa.
L’unica persona –
eccetto i propri genitori – con cui riesce a parlare normalmente, senza
difficoltà, è la sua amica Jenna ma da quando si è trasferita, Vicky si
sente sola e vuole rimanere invisibile per evitare di essere derisa o fare
figuracce.
Lei e Jenna si
sentono spesso al telefono e, come tanti adolescenti, tramite i social network.
Jenna, però, al
contrario di Vicky, riesce facilmente a farsi nuovi amici e questo crea incomprensione
tra le due amiche, fino a litigare e non sentirsi più.
Vicky soffre molto,
si sente abbandonata dall’unica persona che la capiva e con cui riusciva a
essere se stessa. Per obliare a questa mancanza, Vicky crea un alter ego su
Instagram, @vicurious.
“Vicurious è
divertente, intrepida, piena di energia… felice.
Lei è tutto quello
che non sono io,
lei è una via di fuga
dall’infelicità”.
Lontano da ogni
aspettativa, Vicurious diventa popolare, i follower aumentano di ora in ora e
gli hashtag #solo #ignorato #depresso sono tra i più comuni. Alcuni chiedono
aiuto, si sentono invisibili e vorrebbero essere come Vicurious.
L’abilità di Vicky
con Photoshop, la fa diventare membro dell’annuario scolastico, dietro
suggerimento della psicologa scolastica.
Ben presto, Vicky
scoprirà che l’apparente vita perfetta delle persone che osserva di nascosto, è
piena di lacune, insicurezze e problemi vari. Tante persone, intorno a lei,
stanno combattendo una loro battaglia. Hallie, Raj, Lipton, Marissa, Marvo,
Beth Ann, sono persone che aveva sempre ritenuto perfette, felici e incuranti
di tutti. Insieme a loro, Vicky non si sente più sola.
“Ripercorro a mente
tutte le cose che ho fatto nelle ultime settimane e
che solo un mese fa
mi sembravano impossibili.
Sono entrata a far
parte della commissione dell’annuario scolastico.
Ho scherzato con i
compagni di classe.
Ho dato il cinque –
anche se in maniera terribile.
Ho salutato Hallie
Bryce almeno sei volte ormai.
Ho scambiato
bigliettini con un ragazzo carino e
con questo stesso
ragazzo ho anche avuto un vero contatto fisico,
in diverse occasioni
(…).
Ciò che mi spaventa,
è un pensiero tremendo:
tutto questo sarebbe
accaduto se Jenna fosse stata qui?
Sono migliore senza
di lei?”.
La presenza di Litpon,
ha una buona influenza su Vicky. Lui è dolce, gentile, un po’ imbranato ed
eccentrico, spesso mira dei compagni che lo prendono in giro. Riesce ad
avvicinare la ragazza, dopo tanti tentativi, fino a ottenere la sua fiducia.
“So che Lipton non mi
può rendere una persona diversa,
non può sconfiggere
per magia tutte le mie paure o
bloccare i miei
irrazionali attacchi di nervi.
Ma ora, in questo
preciso momento,
tra le sue braccia, mi sento quasi normale”.
Vicurious, molto
presente e importante nella storia, fa avvenire una sorta di miracolo tra i
giovani disadattati e persone che si sentono sole, che condividono il loro
dolore per attirare l’attenzione. Lei, inizia a scrivere frasi come “Non sei solo”, “Io ti vedo”, “Sono qui per
te”. Queste semplici frasi, scatenano una catena di commenti che non
rimangono solo sui social, ma proprio davanti ai suoi occhi vede un compagno di
scuola andare in giro a dire “Io ti vedo”. Vicky spera che in ogni scuola ci
sia qualcuno che incoraggi “gli invisibili”,
Il suo alter ego, però,
può essere un’arma a doppio taglio. Lei tende la mano a chi la cerca, ma già è
difficile sopportare la sua tristezza e solitudine, che teme di soffocare
addossandosi anche quella degli altri.
In questa linea
sottile tra social e realtà, Lipton è la sua certezza. Lui la fa sentire una
persona reale.
“Ho bisogno di
qualcosa che mi ricordi che io esisto al di fuori
di internet e che qualcuno,
nel mondo reale,
mi voglia qui
più di quanto i miei follower mi vogliano lì”.
In tutto questo, che
fine ha fatto Jenna? Riuscirà, Vicky a superare la sua ansia sociale? Che cosa
scatena le sue paure?
Questa storia mi ha
incuriosito parecchio. Vicky è una ragazza difficile da capire, sotto certi
aspetti. Molti ragazzi si rispecchieranno in lei, altri la crederanno strana.
Ci sono molti aspetti
da sottolineare, io partirei con la sua amicizia con Jenna. Lei e Jenna
sono come lo Yin e lo Yang. Jenna, sembra l’amica perfetta, sa che su Vicky può
contare sempre. Lei sarà sempre lì, perché non è nelle condizioni di farsi
nuovi amici. Per Jenna, quest’amicizia, che cosa significa? È un sacrificio,
per lei, isolarsi dagli altri, per non lasciare sola Vicky? O rinunciare alle
feste, solo perché Vicky non sarà mai in grado di stare a suo agio tra la
folla? Jenna, forse, non è molto più
forte di Vicky…
C’è un’altra persona
che merita attenzione, la mamma di Vicky. Lei cerca di spronare la
figlia ad andare alle feste, farsi nuovi amici, ma questo atteggiamento crea
incomprensioni tra loro due. Vicky non
si sente accettata, né all’altezza delle aspettative di sua madre. Non si veste
come vorrebbe lei, non svolge le attività che vorrebbe lei e non fa niente di
cui la madre si possa vantare. Sa di deluderla. In realtà, le cose non stanno
proprio cosi.
In qualche modo, in
questa storia, si accenna al bullismo, ma in forma latente. I compagni deridono
Lipton chiamandolo “Bustina da tè”, a Jenna viene dato un soprannome che la
allontanerà da tutti…
In ogni caso, la
perfezione non esiste. Capita di guardare qualche personaggio famoso, un amico,
un conoscente e dire “Vorrei essere come lui/lei”. Ma davvero loro sono
migliori di noi? Davvero hanno una vita migliore della nostra?
Tutti hanno le loro
debolezze, i loro difetti, i loro problemi. Allora, l’unica cosa da fare è
accettare se stessi, magari migliorarsi, ma non scappare e non nascondersi.
“Posso essere me
stessa e non sarò mai sola”.
Ripetete il mantra: “Ciao. Sono io. La vera me”.
#affrontaletuepaure
#unpassoallavolta
Lipton è un ragazzo
di una tenerezza infinita, anche lui è pieno di fragilità ma ha il coraggio di
affrontarle. La sua presenza, è un toccasana per Vicky. Sono teneri quando si
scambiano i bigliettini a scuola, invece dei comuni messaggi telefonici. Per
Vicky, scambiarsi biglietti carta, è una realtà tangibile e questo la conforta,
la sprona a credere che Lipton abbia un sincero interesse per lei, perché non
si nasconde dietro una tastiera e un monitor. Lipton è reale.
Vi consiglio di
leggere questa storia, perché è scritta bene, sa toccare il cuore, parla di una
realtà molto comune: come vivono i ragazzi i social.
L’autrice ha dato uno
spunto positivo, come a voler lanciare il messaggio: Se ne fai buon uso,
puoi aiutare le persone che soffrono del tuo stesso male. Un po’ come ha
fatto Vicurious, che poi è Vicky, la tua compagna di banco…
L’unica cosa che mi
ha un po’ deluso è il finale. Troppo affrettato. Avrei preferito che l’autrice
avesse aggiunto almeno altre due pagine, o un epilogo che concludesse con più
accuratezza la storia.
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