Ciao Rumors. Oggi per il Blog Tour di Amabile inferno di Eleonora Fasolino, vi presentiamo personaggi del libro.
Titolo: Amabile inferno
Autore: Eleonora Fasolino
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary romance
Uscita il 7 novembre 2018
Roma, Anno del Signore esamidimaturità.
Melania Santacroce ha diciotto anni, un gusto eccentrico in fatto di vestiti e i capelli tinti di viola. Afferma di portare una terza scarsa di seno più per ottimismo che per amore della realtà e, quando non si allontana dal mondo per comporre poesie distratte, si interroga sull’efficacia delle taglie dei jeans, su Lord Byron e sulla dubbia puntualità dei mezzi di trasporto capitolini.
Sebbene alta e non proprio esile, a volte teme di risultare impercettibile, ma a salvarla dalla banalità del quotidiano sono le uscite al vetriolo che di tanto in tanto ama diffondere con nonchalance.
Non è proprio sicura di credere in Dio, ma frequenta una scuola privata di stampo cattolico.
Non ama tradurre il greco, ma si accinge ad affrontare l’ultimo anno di liceo classico.
Non si è mai innamorata, ma alla fine è arrivato Manfredi Vergara, suo professore e in una relazione complicata con Gesù Cristo.
Perché Manfredi è un prete.
E Melania, che non ha mai assaporato la tentazione, si trasformerà in quella più pericolosa per un uomo che non appartiene nemmeno a se stesso.
O forse nel suo amabile inferno.
Amabile
inferno vede intrecciarsi molte dinamiche oltre quelle dei protagonisti, ragion
per cui
sarebbe difficile elencare tutti i personaggi del romanzo. Questi sono
quelli che, tuttavia, ricorrono più spesso per ragioni che al lettore
appariranno ovvie.
MANFREDI
VERGARA
Trentatré anni, prete diocesano,
insegnante di Italiano, Latino e Greco presso il San Carlo, un Liceo Classico paritario di stampo cattolico.
Da ragazzo ha manifestato presto il
desiderio di diventare insegnante, ma una volta diplomato è stato costretto a
rivoluzionare la propria vita e a lasciare la ragazza che amava per entrare in
seminario. Presi i voti, ha conseguito la Laurea in Lettere, realizzando almeno parte dei propri sogni.
È alto, robusto, ha i capelli
corvini e gli occhi chiari. Melania, la protagonista, sostiene assomigli ad un
giovane Alain Delon.
Manfredi è un personaggio che
talvolta potrebbe suggerire ipocrisia e talaltra infondere tenerezza. È umano,
dopotutto, e le incoerenze fanno parte del suo essere umano. Questo è forse ciò
che l’autrice ha amato più di lui (quando non desiderava inveirgli contro): non
smette mai di essere uomo. Ama Dio in quanto uomo e ama vivere concretamente in
virtù di questo. L’arrivo di Melania nella sua vita non farà che sgretolare
delle già fragili convinzioni.
E se da una parte vivrà con
paradossale facilità il suo rapporto segreto con lei, dall’altra si dimostrerà
fragile quando alcuni segreti gli verranno svelati...
Dove Melania è irriverente,
Manfredi è la serietà fatta persona, ciononostante ama molto più di quanto
ammette le battute della giovane allieva. Lei riesce a divertirlo in un modo
tutto segreto e spontaneo ed è proprio grazie alla sua simpatia che Manfredi la
nota: nessun colpo di fulmine.
...
dovette anche ammettere di trovarla rallegrante, molto più del lecito, e di
essere stato pervaso da una forma pressoché dimenticata di benessere, di un
benessere di spirito, nel saperla lì, a parlare, con lui.
MELANIA
SANTACROCE
Diciotto anni, studentessa all’ultimo
anno di liceo.
Melania alta, ma afferma di portare
una seconda scarsa di seno più per
ottimismo e il fatto di non essere esile la fa sentire spesso a disagio col
proprio corpo. Ha i capelli tinti di viola e grandi occhi scuri. È la classica
ragazza della porta accanto e sono proprio le insicurezze sull’aspetto fisico
ad avvelenare totalmente il desiderio di diventare attrice. Melania non ha
certezze sul futuro, non sa ancora chi e cosa desidera diventare una volta
preso il diploma. Sa solo di amare la poesia e i vestiti eccentrici, ma non ha
alcuna intenzione di costruirci un mestiere.
Melania è irriverente, un po’
filosofa e un po’ giullare. Non ha mai sentito di essere davvero attratta da
qualcuno prima di incontrare Manfredi e quando lo fa mostra una strana forma di
temerarietà considerate le sue insicurezze. Sarà lei a manifestare interesse
per prima e lei a prendere l’iniziativa, anche se dell’amore e della seduzione
sa poco e nulla: all’inizio del romanzo è ancora vergine e non ha mai dato un
primo vero bacio.
La sua più cara amica è anche la
sua compagna di banco, Francesca, genietto della classe un po’ caustico ma
premuroso.
Lord Byron è il suo poeta preferito
e la Feltrinelli di Largo Argentina il luogo dove ama rilassarsi.
«Voglio
confessarmi. Voglio confessarmi a te. E non faccio questo perché desidero
ricevere il corpo di Cristo, ma perché tu sappia che il corpo che desidero è
del tutto terreno... ed è il tuo».
FABRIZIO
MONTELIERI
Trentaquattro anni, campione
olimpico plurimedagliato nella scherma.
Fabrizio è il migliore amico di
Manfredi. Si sono conosciuti il primo giorno di scuola del liceo: lui era stato
bocciato ed è infatti un anno più grande di Manfredi.
Alto anche lui, slanciato e
affascinante, Fabrizio è spesso scelto come sponsor da parte di alcuni brand
noti.
È divorziato e non ha un buon
rapporto con la propria ex moglie (Katarina, una modella russa), anche se la
ricorda con affetto qualche volta. È spesso sulle prime pagine dei settimanali
di gossip per via del temperamento sopra le righe e flirt momentanei.
Convive con la controversa pittrice
inglese Helena Victoria Roberts, che lui chiama Vicky, dichiaratamente bisessuale e amante delle provocazioni.
In gioventù fu soprannominato Il Dandy.
Nonostante Fabrizio di primo
acchito possa sembrare superficiale, è in realtà un personaggio che si
dimostrerà più volte generoso e pronto a sorreggere i propri amici. Si nutre di
emozioni intense e relazioni turbolente, ma sotto la maschera del buffone cela
dolori che nemmeno Manfredi conosce del tutto. Molti lettori lo potrebbero
preferire a Manfredi, ma la verità è che spesso dove finisce uno inizia
l’altro. Ama spesso e volentieri provocare l’amico con battute ardite e
blasfeme e ingigantire i rumours che lo circondano.
«Vicky
non porta le mutande», asserì l’altro come fosse ovvio. «Non può».
«Come
sarebbe a dire che non può?»
«Vicky
è un’artista, lo sai, e può essere presa dall’ispirazione in qualunque momento.
Perciò ha sempre un pennello a portata di mano».
«E
con questo?»
«Dove
pensi lo tenga il pennello?»
«Fabrizio!»
Fabrizio
allontanò quell’esclamazione inorridita con un gesto incurante della mano e
chiamò la cameriera perché gli versasse un altro bicchiere. Manfredi prese una
birra.
«È
inutile che strepiti». Fabrizio ricominciò. «I suoi Orgasmi su tela vanno alla grande. Non sai la mostra grandiosa che sta per allestire».
«La
tua amante gira con un pennello nella propria vagina e tu ti soffermi sulla sua
mostra?»
«È
molto, molto profonda...»
«Fabrizio...»
«L’anima
della mostra, intendo. Anche se ho una domanda teologica per te: potrebbe
l’anima di una donna trovarsi nella vagina? Perché con tutte le volte che l’ho
fatta venire con quel bel giochino, mi sa che ormai l’ho inghiottita...»
«Un
giorno di questi ti scomunico davvero», gli promise Manfredi con uno sbuffo
spazientito.
VIRGINIA
LEVANTI
Trentadue anni, avvocato, residente
a Londra.
Virginia è la migliore amica di
Manfredi e Fabrizio, l’unica donna che conosce entrambi meglio di loro stessi.
Anche lei, come Fabrizio, incontra Manfredi durante il primo giorno di liceo.
Avendo fatto la primina è due anni più giovane del secondo e uno del primo.
Virginia è alta – anche se meno di
Melania –, elegante e fiera. Bella, ma senza esserne del tutto consapevole. A
dispetto della ragazzina insicura e insignificante che narra di essere stata al
liceo.
All’inizio, Manfredi rivede un po’
di Virginia in Melania e glielo racconta.
Virginia è sicuramente il
personaggio che confonderà molti all’inizio. Da una parte, quando i suoi
segreti vengono rivelati, la si ammira per la sua forza, dall’altra la si
giudica per non aver rivelato quei segreti a chi di dovere. Fabrizio la
definisce come parte di se stesso. Senza di lei, infatti, il giovane Montelieri
sembra non avere una bussola.
Ma il loro rapporto non può certo
definirsi canonicamente romantico. Fabrizio e Virginia sono, in realtà, un
nucleo di sentimenti privi di etichette.
Per via del temperamento un po’
freddo e regale, al liceo Virginia fu soprannominata La Lady.
«Quante volte dovrai vivere
l’incubo di perdermi, Fabrizio Montelieri, prima di svegliarti e accorgerti sia
accaduto sul serio?»
HELENA VICTORIA ROBERTS
Londinese, ventisette
anni, pittrice.
Helena Victoria Roberts
è l’amante ufficiale di Fabrizio
Montelieri. Naturalmente bellissima e naturalmente amante degli scandali.
Bionda, occhi azzurri,
labbra piene e fisico sottile, Helena possiede un fascino indubbio e un
carattere ribelle e anticonformista.
Ha conosciuto Fabrizio
durante una premiere a Cannes, poco dopo il suo divorzio. Convive con lui, ma
intrattiene sporadiche relazioni con altre donne, quando le capita l’occasione,
in un rapporto di reciproca trasparenza con Fabrizio.
Helena dipinge astratti, e ama
diffondere l’idea siano astratti nati nel corso di orgasmi, ma nessuno a parte
Fabrizio sa se questo sia reale. Sebbene sopra le righe, manifesta una premura
e una considerazione profonde per Fabrizio, con cui è spesso complice nel dare
scandalo.
Non contento, Fabrizio si era messo
a gridare. «Vicky!
My love! Manfredi is going to get laid again!»
La risposta composta di Helena non
si era fatta attendere: «Fuck
you!» Doveva non aver gradito l’essere
stata svegliata da un simile annuncio.
«È il suo modo di dirmi che mi ama», aveva sussurrato Fabrizio. «Me lo dice ogni mattina». E rivolto a Helena aveva aggiunto: «No, baby,
he’s not going to fuck me, thanks to His boss! You know Manfre is not my type!»
PRESTAVOLTI DELL’AUTRICE
Manfredi Vergara: Daniel Di Tomasso
Melania Santacroce: Ella Purnell
Fabrizio Montelieri: Max Brown
Virginia Levanti: Genevieve Gaunt
Helena Victoria Roberts: Katheryn Winnick
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