Titolo: La collezionista di storie perdute
Autrice: Ann Hood
Editore: Newton ComptonGenere: Contemporary Romance
Prezzo: € 4,99
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Dopo venticinque anni, il matrimonio di Ava è naufragato e lei si ritrova improvvisamente sola, con i figli lontani, presi dalle loro vite. Per tenersi impegnata, entra a far parte di un book club, sperando che la passione per la lettura possa aiutarla a stringere nuove amicizie. Quell’anno il gruppo di lettura chiede a ogni membro di presentare agli altri il libro che si è rivelato più importante nel corso di tutta la vita. Ava si mette alla ricerca di un libro a cui da bambina era molto affezionata e di cui ricorda nitidamente alcuni passaggi. È stato il libro che l’ha aiutata a superare il trauma della morte della madre e della sorellina. Intanto Maggie, la figlia di Ava, è a Parigi, impegnata in una relazione che la consuma con un uomo molto più grande di lei. Risalire al misterioso autore e ritrovare il libro sarà un’avventura che rivelerà segreti nascosti nel passato e aiuterà tanto Ava quanto Maggie a ripartire da un nuovo inizio.
Ciao Rumors,
c’è un romanzo a cui siete fortemente legati perché vi ha aiutato a superare un momento difficile della vostra vita?
Chi non crede nel vissero per sempre felice e contenti?
Ava ci credeva. Era certa di aver trovato la sua bolla di felicità e di trascorrere il resto dei sui giorni con l’uomo di cui era innamorata da ben venticinque anni. Almeno, lo pensava finché la sua bella favola non naufraga e lei si ritrova improvvisamente sola e con i figli ormai lontani.
Decide, così, di entrare in un club di lettura per riempire i silenzi di una casa ormai vuota e non pensare alla nuova fiamma del marito. I libri da scegliere per quell’anno devono avere un unico tema: essere stati di grande impatto nella vita del partecipante che lo propone. Questo riporta Ava indietro nel tempo. Negli anni in cui era ancora una bambina e si rifugiava tra le pagine di un libro per non soccombere al dolore dovuto alla scomparsa precoce della madre e della sorellina. Tra le pagine dei libri che le faranno compagnia durante l’anno e i nuovi conoscenti con cui intesserà rapporti di amicizia, Ava riuscirà finalmente a riprendere in mano la sua vita e scoprire il mistero che si cela dietro l’autore del romanzo da lei proposto.
Maggie, la figlia di Ava, come la madre non ha una vita molto serena. Tra bugie raccontate e parole non dette volerà alla volta di Parigi per realizzare il suo sogno, ma si imbarcherà in una relazione con un uomo più grande, molto nociva e distruttiva per lei.
Tra errori e sbagli, che la portano a un bivio, incontrerà una donna che le regalerà un libro e la aiuterà a ripartire da zero. Ma quale misterioso segreto si nasconde tra le pagine del libro che aiuterà la madre e la figlia a lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare a vivere?
Ann Hood arriva con il suo nuovo titoli in Italia, La collezionista di storie perdute, con la casa editrice Newton Compton Editori.
Sinceramente a distanza di giorni non riesco a capire se questo romanzo mi sia effettivamente piaciuto o meno. Ci sono stati parecchie cose che mi hanno fatto storcere il naso, mentre altre davano la speranza che la storia prendesse una piega diversa e iniziasse a ingranare. Purtroppo, per quanto sia perplessa sul gradimento del romanzo ci sono alcuni aspetti che non mi hanno entusiasmato più di tanto. Ho trovato la struttura narrativa poco coinvolgente e piuttosto monotona in alcune parti, anche se alcune frasi presenti nei dialoghi mi hanno molto colpita e l’epilogo non mi è stato del tutto indifferente.
Però...
Durante tutta la storia ho avuto la sensazione che molte scene, tra cui anche l'epilogo, erano poco sviluppate e dettagliate. È stato interessante leggere le interpretazioni e l'analisi che i partecipanti facevano sui libri scelti, però, a un certo punto mi è sembrato che i capitoli fossero una continua ripetizione. La trama poteva essere resa molto più intrigante e interessante se fosse stata maggiormente sviluppata e attenzionata, soprattutto se si fosse data il giusto spazio all’intreccio e al mistero che tiene compagnia fino all’ultima riga della storia.
La narrazione è esposta in terza persona e dà una prospettiva di vari personaggi, che non vanno in alcun modo a oscurare il pov delle protagoniste. Lungo l’arco narrativo si percepisce un profondo cambiamento nelle protagoniste. Riescono a comprendere che per essere felici bisogna staccarsi dal passato e vivere la vita godendo delle piccole cose che rendono gioiose la nostra esistenza. La loro crescita e il loro desiderio di voler voltare pagina vita risaltano in ogni parola e arrivano al culmine di alcune scelte molto importanti.
Batticuore, dove sei? Sono consapevole di dire sempre le stesse cose, ma per me riuscire a percepire
le emozioni dei personaggi è MOLTO importante. Quando leggo un romanzo voglio
immedesimarmi in loro. Essere catapultata in una storia e rimanere senza fiato, anche quando ciò
significa piangere come una fontana, arrabbiarsi con loro o ridere. Sono stati davvero pochissimi i
momenti in cui posso affermare di essermi leggermente emozionata. C’erano alcune scene che
potevano far palpitare il cuore se fossero state descritte con più passione e meno superficialità.
Ammetto che ho pure saltato qualche pagina delle ultime ottantacinque che mi rimanevano per
arrivare al tanto atteso finale.
Vi consiglio comunque di leggerlo a prescindere della mia opinione.
Erika
IL LIBRO CI E' STATO DONATO DALLA CASA EDITRICE
SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO
LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
c’è un romanzo a cui siete fortemente legati perché vi ha aiutato a superare un momento difficile della vostra vita?
“Aveva cercato di non apparire così disperata e ansiosa, ma ovviamente lo era. Ansiosa di trovare compagnia, di chiacchierare con qualcuno, di trovare un modo per passare le ore vuote che si erano improvvisamente moltiplicate da quando Jim se n’era andato.”
Chi non crede nel vissero per sempre felice e contenti?
Ava ci credeva. Era certa di aver trovato la sua bolla di felicità e di trascorrere il resto dei sui giorni con l’uomo di cui era innamorata da ben venticinque anni. Almeno, lo pensava finché la sua bella favola non naufraga e lei si ritrova improvvisamente sola e con i figli ormai lontani.
Decide, così, di entrare in un club di lettura per riempire i silenzi di una casa ormai vuota e non pensare alla nuova fiamma del marito. I libri da scegliere per quell’anno devono avere un unico tema: essere stati di grande impatto nella vita del partecipante che lo propone. Questo riporta Ava indietro nel tempo. Negli anni in cui era ancora una bambina e si rifugiava tra le pagine di un libro per non soccombere al dolore dovuto alla scomparsa precoce della madre e della sorellina. Tra le pagine dei libri che le faranno compagnia durante l’anno e i nuovi conoscenti con cui intesserà rapporti di amicizia, Ava riuscirà finalmente a riprendere in mano la sua vita e scoprire il mistero che si cela dietro l’autore del romanzo da lei proposto.
Maggie, la figlia di Ava, come la madre non ha una vita molto serena. Tra bugie raccontate e parole non dette volerà alla volta di Parigi per realizzare il suo sogno, ma si imbarcherà in una relazione con un uomo più grande, molto nociva e distruttiva per lei.
Tra errori e sbagli, che la portano a un bivio, incontrerà una donna che le regalerà un libro e la aiuterà a ripartire da zero. Ma quale misterioso segreto si nasconde tra le pagine del libro che aiuterà la madre e la figlia a lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare a vivere?
Ann Hood arriva con il suo nuovo titoli in Italia, La collezionista di storie perdute, con la casa editrice Newton Compton Editori.
Sinceramente a distanza di giorni non riesco a capire se questo romanzo mi sia effettivamente piaciuto o meno. Ci sono stati parecchie cose che mi hanno fatto storcere il naso, mentre altre davano la speranza che la storia prendesse una piega diversa e iniziasse a ingranare. Purtroppo, per quanto sia perplessa sul gradimento del romanzo ci sono alcuni aspetti che non mi hanno entusiasmato più di tanto. Ho trovato la struttura narrativa poco coinvolgente e piuttosto monotona in alcune parti, anche se alcune frasi presenti nei dialoghi mi hanno molto colpita e l’epilogo non mi è stato del tutto indifferente.
Però...
Durante tutta la storia ho avuto la sensazione che molte scene, tra cui anche l'epilogo, erano poco sviluppate e dettagliate. È stato interessante leggere le interpretazioni e l'analisi che i partecipanti facevano sui libri scelti, però, a un certo punto mi è sembrato che i capitoli fossero una continua ripetizione. La trama poteva essere resa molto più intrigante e interessante se fosse stata maggiormente sviluppata e attenzionata, soprattutto se si fosse data il giusto spazio all’intreccio e al mistero che tiene compagnia fino all’ultima riga della storia.
La narrazione è esposta in terza persona e dà una prospettiva di vari personaggi, che non vanno in alcun modo a oscurare il pov delle protagoniste. Lungo l’arco narrativo si percepisce un profondo cambiamento nelle protagoniste. Riescono a comprendere che per essere felici bisogna staccarsi dal passato e vivere la vita godendo delle piccole cose che rendono gioiose la nostra esistenza. La loro crescita e il loro desiderio di voler voltare pagina vita risaltano in ogni parola e arrivano al culmine di alcune scelte molto importanti.
Batticuore, dove sei? Sono consapevole di dire sempre le stesse cose, ma per me riuscire a percepire
le emozioni dei personaggi è MOLTO importante. Quando leggo un romanzo voglio
immedesimarmi in loro. Essere catapultata in una storia e rimanere senza fiato, anche quando ciò
significa piangere come una fontana, arrabbiarsi con loro o ridere. Sono stati davvero pochissimi i
momenti in cui posso affermare di essermi leggermente emozionata. C’erano alcune scene che
potevano far palpitare il cuore se fossero state descritte con più passione e meno superficialità.
Ammetto che ho pure saltato qualche pagina delle ultime ottantacinque che mi rimanevano per
arrivare al tanto atteso finale.
Vi consiglio comunque di leggerlo a prescindere della mia opinione.
Erika
“Non ho mai pensato che un libro potesse aiutarti, sai, nella vita. Ma onestamente, quando l’ho
riletto […]mi ha fatto davvero stare bene. O forse mi ha fatto capire qualcosa?”
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