Titolo: Bosco Bianco
Autore: Diego Galdino
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa Rosa
Prezzo: € 5,99 cartaceo € 13.
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Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d'infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell'amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso... "Per perdersi non serve un posto, basta una persona".
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IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI
APPARTENGONO AI PROPRIETARI
Possiamo credere ancora
al colpo di fulmine?
Esistono ancora le
storie d’amore a lieto fine?
Quali uniche e straordinarie circostanze si
devono verificare nell'incontrare l’anima gemella?
C’è ancora spazio per
un po’ romanticismo in questa egoistica e cattiva società?
Se la vecchiaia ed i fallimenti sentimentali
non vi hanno ancora resi cinici oltre che scettici sull’umanità, allora “Il
Bosco Bianco “di Diego Galdino diventerà il vostro romanzo dell’anno.
Fino a due giorni non
avevo mai letto nulla di Diego Galdino, né tanto meno sapevo che fosse già un
autore stimato dalla critica ed apprezzato dai lettori .
Dopo aver terminato la
lettura del suo ultimo romanzo, ne ho
compreso i motivi.
“Il Bosco Bianco”, pur appartenendo
pienamente al genere “romance” con relativi pregi e difetti (almeno per il
sottoscritto), si rivela fin dalle prime pagine più un manifesto sull’amore
romantico e sulla seconda chance piuttosto
che il classico intreccio amoroso basato su bugie ed incomprensioni tra i due protagonisti.
“Il Bosco Bianco” ha
una struttura narrativa molto semplice, lineare, magari un po' prevedibile, ma
capace comunque d’incuriosire ed emozionare il lettore spingendolo dentro una
storia dal sapore un po' fiabesco e magico.
Sì, perché il Bosco
Bianco pur essendo nella realtà una bellissima e magnifica residenza situata
tra Amalfi e Positano, diventa “il causi belli” nel far scoccare la passione
nei cuori dei due protagonisti della nostra storia: Giorgio e Maia.
Come ogni in fiaba, non
poteva mancare il cattivo anche nel romanzo di Galdino, incarnato da Andrea
Razzi, avido proprietario di alberghi di lusso, disposto a tutto pur
d’impossessarsi del Bosco Bianco.
Maia e Giorgio sono due
anime gentili, romantiche che trovandosi a vivere sotto lo stesso tetto,
inizialmente per motivi diversi, si scoprono non soltanto complementari l’uno
per l’altro ma bensì ormai emotivamente inseparabili.
“Il Bosco Bianco” è una
lettura leggera, godibile, intensa ed avvolgente nonostante abbia qualche
passaggio eccessivamente melenso e stucchevole.
Diego Galdino firma una
storia delicata, sincera, ottimistica scaldando il cuore e soprattutto
regalando al sorridente lettore una romantica speranza .
Vittorio
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