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domenica 29 settembre 2019

Rubrica Self "Quel mare profondo" di Irene Catocci

Ciao Rumors. Oggi Luisa ci parla di Quel mare profondo, nuovo romanzo dell'autrice Irene Catocci
Titolo: Quel mare profondo
Autore: Irene Catocci
Editore: Self Publishing
Prezzo: €0.99
 Amazon

Le bugie possono rovinarti la vita, oppure salvartela. Questo lo so bene. Per molto tempo mi sono sentito sbagliato, un abominio. Ho represso i miei sentimenti a tal punto da provare dolore al solo pensiero di lei, non sapendo che anche Annabelle, come me, viveva in un incubo. Un incubo di istinti frenati, di lacrime camuffate dietro a un sorriso; un incubo che ogni giorno ci ottenebrava la vista e il futuro.
Quella che racconteremo è la nostra storia. Mi chiamo Delroy, e Annabelle è la mia anima gemella. Abbiamo lottato contro i nostri sentimenti per tutta la vita. Ma poi, alla fine, abbiamo vinto.







IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE 
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO


LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI

Dedico questo romanzo a chi sa ancora stupirsi. A chi crede che l’anima gemella possa trovarsi anche nella persona più impensata. A chi non si arrende a vivere una vita mediocre, ma cerca la felicità.

Il primo romanzo che ho letto di Irene Catocci è stato “IL DONO” nella sua prima edizione, sono rimasta da subito ammaliata dal suo stile. Così senza starci a riflettere più di tanto ad ogni sua uscita sono stata lì pronta ad afferrarne ogni nuova storia e mi è piaciuto crescere con lei.
Dico questo perché, se anche voi vi siete avventurati/e tra le pagine dei suoi romanzi, allora sarete d’accordo con me, dicendo che ogni nuovo romanzo ha rafforzato e messo a nudo la bravura di quest’autrice.
Irene incanta col suo stile perché è eclettica, non basa i suoi scritti su un unico genere, ma varia, approfondendo ogni tematica, con solerzia e delicatezza, sensibile, al punto tale da avvertire il lettore, su quali siano i temi che andrà a leggere e soprattutto, ama ciò che fa e lo si evince da ogni parola.
La prima stesura di Quel Mare Profondo non portava questo titolo e la sinossi era intrisa di dolore, angoscia e tanta disperazione ma, nonostante questo, la prima cosa che dissi fu che doveva essere mio, così è stato e l’ho divorato. Non è piaciuta questa versione e ne ho sofferto come se fosse stato frutto del mio lavoro, Irene però è una grande, non ha demorso e cambiando qua e là quel qualcosa che non era stato accettato, ha creato una nuova versione che direi, senza ombra di dubbio, sia riuscita in maniera egregia.


Mi manchi come l’acqua piovana in tempo di siccità, vorrei dirgli. Torna, la casa è vuota. Ti cerco ovunque: nelle ombre che hai lasciato; tra le lenzuola che profumano ancora di te; nel sapone che hai dimenticato nella doccia; nelle fotografie appese alle pareti. Non guarirò mai dall’amore e dalla dannazione, perché l’amore è un demone che viene a trovarmi quando ho le difese abbassate, di notte, si ferma a osservarmi dalla sponda del letto, mi soppesa per poi aggredirmi nell’ora più buia, quando ansimo di piacere nel ricordo delle nostre notti, quando mi bagno le dita di passione e scivolo negli anfratti del mio corpo esile e scosso dai sussulti. L’amore è un imbroglio, e amare te è la mia rovina.

La sofferenza è palpabile in ogni parola, la Catocci è bravissima nel trasmettere le emozioni che vivono i suoi protagonisti, emozioni così forti e travolgenti da rimbalzare al lettore che ne subisce ogni attimo.
I pov di Del e Ann vi scuoteranno nel profondo, i cuori saranno in eterno tumulto e non sarà facile dover rinunciare a tutto ciò, Delroy e Annabel vi entreranno nell’animo, soffrirete le loro stesse pene, patirete i loro dolori e piangerete le loro lacrime
Annabelle e Delroy, due esseri che vivono in simbiosi, fin troppo, fino ad eccedere, ma il loro vissuto sarà dolore, sofferenza e tanta angoscia, fino ad arrivare ad un punto di rottura

Credo che ormai, quel che è rotto rimanga rotto. Possiamo metterci una toppa, ricucire lo squarcio con del filo di raso per abbellire la lesione, ma una ferita, anche se smette di sanguinare, si tramuterà comunque in una cicatrice.

Cosa si può fare in questi casi? Tentare di reagire, di sopravvivere, di dare una parvenza di felicità alla tua vita per non soccombere? Allora fai in modo di crearti l’occasione di poter essere felice, ti affidi a qualcuno che può diventare la tua boa nella tempesta. Vuoi vivere, anche se sai che non sarà facile.

Sono strani i primi appuntamenti, perché entri nel mondo di un’altra persona in punta di piedi, ti affacci nella sua vita chiedendo permesso, non sapendo se troverai quello che ti aspettavi oppure se si rivelerà solamente un abbaglio. I primi appuntamenti sono l’incontro di gente qualunque, di bocche, di accenti, di sorrisi, e speri di ritrovare quel profilo che hai sognato, quella bocca, quell’accento, quel sorriso che ti cambierà la vita.

E’ questo un viaggio in quel mare profondo dove solo l’amore può aiutarti a risalire dalle sue profondità, a farti rinascere dopo tanto dolore, a farti sorridere alla vita.

«Ti amo più della mia vita» le dico all’orecchio. «Non ti libererai mai di me.» 
«È una minaccia?» mi chiede ridendo.
«È una promessa.»

Per me 5 stelle.
Grazie per l’attenzione e alla prossima.

Luisa

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