Un incontro casuale, destinato a cambiare per sempre la vita di due anime perdute nella Londra odierna.
Per colpa di un brutto incidente mentre inseguiva dei criminali, Johnathan, agente FBI, ha perso completamente la memoria. A fatica si costruisce una nuova quotidianità, lontana dalla precedente. Finché non incontra Claire, davanti a un quadro della National Gallery di Londra. Ha il suo stesso sguardo senza direzioni. Claire era un'artista, ma ha perso la capacità di dipingere per un orribile trauma emotivo che non riesce neppure a ricordare. Non possono fare a meno di avvicinarsi, di sfiorarsi con delicatezza, per paura di andare nuovamente in pezzi. Loro, troppo fragili, troppo spezzati dentro, si legano a livello profondo, senza neanche capire come sia possibile. La realtà è tuttavia una crudele signora e continua a tormentare entrambi, sotto le sembianze di una banda internazionale di ladri d’arte. Perché le vite di Claire e Johnathan erano intrecciate ben prima che si incontrassero. L'orologio, il cui tempo era rimasto per anni sospeso, ha ripreso a ticchettare. Johnathan ha iniziato a ricordare e Claire fa di tutto per dimenticare. Persino se significa dimenticarsi di lui.
Non è stato semplice recensire questo libro, Isabella Vinci mi ha piacevolmente spiazzato.
Questo libro va capito in ogni sua parte e sicuramente non può essere inteso come un racconto dalle tinte leggere. Non per questo voglio dire che non sia un bel romanzo, anzi è una bella sfida per un lettore che vuole appassionarsi ad una lettura coinvolgente.
La vita di Johnathan è stata stravolta da un incidente che gli ha portato via tutto. Quel maledetto 5 dicembre di quattro anni prima gli ha rubato i suoi ricordi ma sopratutto gli ha portato via sé stesso.
Affetto da amnesia totale, non sopportando di vedere la sofferenza dei suoi cari e dei suoi amici nel vederlo così disorientato, decide quindi di trasferirsi a Londra. L'offerta di un caro amico, così gli hanno detto, lo porterà al National Gallery dove lavorerà come custode.
Tra tante persone che ogni giorno frequentano la galleria John nota proprio lei, Claire. Ogni giorno alla stessa ora Claire si siede su quella panca davanti ad un quadro di Monet con lo sguardo vuoto e confuso, Johnathan ne rimane affascinato e come una falena ne viene attratto.
Per una strana coincidenza Claire viene notata proprio il giorno dell'anniversario del suo incidente. Sarà una coincidenza ma un filo invisibile pare li leghi.
Il caso vuole che Claire dimentichi il portafoglio, in un giorno qualunque e John con la scusa di restituirglielo finalmente riesce ad avvicinarsi. Tra i due nasce subito una complicità, due persone che come cocci di un vaso rotto trovano nel presente un modo per stare bene.
«Ci sono molte cose che non ricordo. Il sorriso è una di quelle, ma non la più importante. Non ricordo il mio nome. Il volto di mia madre e di mio padre. Non ricordo di avere un fratello e una sorella. Non ricordo i miei amici. Non ricordo che lavoro faccio. Non ricordo se ho senso dell'umorismo, se ho qualche allergia, se ho degli strani feticismi. Non ricordo il mio primo bacio o la prima volta. Non ricordo nulla.»
Anche Claire ha una data da dimenticare, la stessa data che per un trauma psicologico le impedisce di dipingere e di disegnare, la stessa che a John ha cambiato la vita. La stessa che quattro anni dopo le restituirà il sorriso e la voglia incondizionata di disegnare quell'uomo gentile che le trasmette serenità.
Ma proprio quando sembra che un equilibrio e una parvenza di normalità possa averli raggiunti, l'imprevedibilità della vita e i fantasmi del passato riemergono e con questi le paure e i traumi vissuti.
Da questo momento in poi la narrazione cambia direzione la suspance e gli enigmi, prenderanno una strada ben precisa, per un attimo ho pensato di aver cambiato libro, passando da un romanzo a un thriller.
In questo libro non viene lasciato nulla al caso. Direi che la trama per niente scontata è geniale e appassionante. La Cover intrigante lascia intendere il filo di mistero che avvolge il romanzo.
Il finale è un'esplosione di emozioni che per ovvie ragioni vi farò assaporare da soli.
Purtroppo però ho anche un "MA"... chi legge le mie recensioni sa che non amo i racconti scritti in terza persona.
In questo caso si può dire " de gustibus".
Trovo la lettura più faticosa e meno scorrevole rispetto ad una prima persona. In certi capitoli il passato dei protagonisti si intreccia al presente e questo mi ha portato più volte a rileggere il periodo o la pagina, proprio per evitare che perdessi qualche tassello della trama che comunque è molto travolgente ma anche articolata.
Rispetto al romanzo precedente che ho avuto il piacere di leggere tempo fa, noto una crescita notevole nella scrittura della scrittrice, in questo romanzo non mi è mancato nulla, l'ho trovato completo in ogni sua parte e ben sviluppato nonostante le pagine non siano tantissime.
Che dire, ho scritto anche troppo, non so se consigliare una buon caffè o una buona tisana rilassante perché verrete travolti da ogni singola parola... preparatevi a tenere il fiato sospeso 3,2,1 si inizia....
Buona lettura Rumors!
Cinzia
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