1807-1809
«Una benedizione, mamma?! Che Dio vi perdoni! Il denaro e quel titolo stanno trasformando la nostra famiglia dal giorno stesso in cui Mr. Connolly ha messo piede in casa! Come potete non vederlo?»
Possedere ricchezze può influire sul carattere delle persone, finanche sulle scelte in amore…
Lo sa bene Sarah Cooper, coscienziosa ragazza di campagna che, di colpo, grazie a un cospicuo vitalizio, vede mutare le persone a lei più care.
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Presto travolta dalle regole del ton, ma non ancora piegata a un destino da debuttante, a rallegrare l’umore di Miss Cooper sarà l’incontro con Mr. Walford; valletto di Sua Grazia, il duca di Dorset, semplice uomo e di ampie vedute, si rivelerà il movente per cui sfidare ogni convenzione. Ma ne varrà davvero la pena?
Tra il mare di Brighton e Londra, segreti e pettegolezzi, il destino di Sarah prenderà una direzione del tutto inattesa.
Bentrovati Rumors,
quando Thina mi ha comunicato che avrebbe scritto la storia di Sarah Cooper, la dolce miss conosciuta ne La Stagione del Duca, ho subito esultato di gioia perché non vedevo l’ora di conoscere qualcosa di più sulla famiglia Cooper e sui loro componenti, ma soprattutto sulle tre sorelle e sulle loro qualità al quanto particolari. Quindi, grazie anche al blog che ha accolto la mia richiesta, oggi vi tengo compagnia parlandovi di La Primavera di una Miss della fantastica Thina Sulas. Per me Thina, oltre che una grande autrice, è una persona speciale, vera, sincera, autentica, gentile, una cara persona che con il tempo è diventata anche un’amica a tutti gli effetti e senza la quale, ormai, non saprei cosa fare. Certo la nostra è un’amicizia a distanza, ma comunque io so che per me lei c’è, come del resto io ci sono per lei. Non è facile al giorno d’oggi trovare persone di questo tipo, se poi si pensa che la conoscenza è avvenuta tramite i social è ancora più inverosimile, eppure grazie alla passione per i libri e per la lettura sto conoscendo sempre più persone che spesso sono migliori di quelle che mi ritrovo vicino, e Thina è una di queste nuove Amiche con la A maiuscola.
Sarah e tutta la sua famiglia vivono a Petticoats Farm, si occupano di coltivare la terra, allevare bestiame, produrre formaggi, questo è quello che fa insieme a sua madre e alle sue sorelle, mentre suo padre è un pescatore. Nonostante siano di umili origini, le sorelle Cooper sono ben educate ed istruite, e tutte si impegnano nelle attività di famiglia, dalla più piccola alla più grande, certo non tutte con lo stesso impegno ed entusiasmo, ma comunque non si sottraggono a quanto viene raccomandato da loro madre. Sarah è la più grande, già maggiorenne, ama occuparsi degli animali, delle sue caprette Bessie e Penelope, produrre i suoi speciali formaggi alle erbe, adora i cavalli e stare all’aria aperta in compagnia anche del suo migliore amico Henry. Elizabeth, quindicenne, è nell’età più difficile ed è quella più interessata agli abiti, alle acconciature, ai guanti, mamma mia i guanti! Ovviamente è la più brontolona quando si tratta di aiutare nei lavori di casa e nella stalla. Charity, dieci anni, la più piccola, più taciturna e timorosa ma anche curiosa e talentuosa, se potesse dipingerebbe tutto il giorno, ma comunque è quella che più ascolta gli insegnamenti dei genitori in primis e di Sarah, che ovviamente adora.
«In fondo» proseguì Sarah con tono da maestrina, «concorderai con tua sorella che non sarà un abito né un accessorio a determinare chi siamo, quanto piuttosto l’intelligenza, il carattere allegro...» «Non starai dicendo sul serio?» chiese la ragazza per sicurezza. «Quindi, mi permetterai di indossare i tuoi guanti?»
Quando il Conte di Brighton, Duca di Dorset, uomo rispettoso e ben voluto da tutti, viene a mancare, la vita dei Cooper viene stravolta, già perché il compianto Duca non ha dimenticato di quando John Cooper lo ha salvato da un assalto alla sua carrozza ed ha ben deciso di includere nel suo testamento una ricompensa per il suo buon animo e per il suo gesto altruistico. Ai Cooper viene quindi riconosciuta una rendita vitalizia annua cospicua e un titolo, da quel giorno in cui viene recapitata la missiva contenente le disposizioni del conte, la loro vita cambia radicalmente, ora i genitori di Sarah sono un Sir e una Lady, mentre lei e le sue sorelle sono delle eleganti Miss. E se ne andranno da Petticoats Farm, trasferendosi in una lussuosa dimora a Brighton, come si aggrada alla loro nuova posizione sociale. Lizzie è al settimo cielo, Charity ne è un po’ impaurita, Sarah ne è devastata perché lasciare la sua vecchia vita è per lei disperazione, lasciare Henry è una pugnalata al cuore, il suo caro amico, che con il tempo stava diventando qualcosa di più, non avrebbe più fatto parte delle sue giornate. Il cuore di Sarah è come spezzato, anche se sa che sua madre e suo padre ce la metteranno tutta per crescere al meglio e sostenere lei e le sue sorelle, teme che i soldi possano cambiare troppo le loro abitudini ma soprattutto i loro caratteri.
Travolta da un misto di tristezza e rassegnazione, la testa di Sarah finì dritta sul petto di Henry che, come un fratello, nel pieno rispetto del momento, la strinse a sé con affetto.
Henry, con un palmo in bella vista e l’altro sulla guancia baciata, la salutava. Nessuno al mondo avrebbe mai potuto rovinare ciò che li legava, questa era la verità. Forse, con l’illusione di quel pensiero ben fissato nella testa, la partenza di Sarah si sarebbe rivelata più semplice.
Sarebbero stati lontani per molto tempo, e chissà quando si sarebbero rivisti, ma non importava: in quell’attimo di tenera passione e di calore ebbero entrambi una conferma dei reciproci sentimenti. Per quanto in grave ritardo per vederne gli esiti in futuro, Sarah e Henry sarebbero stati per sempre, l’uno per l’altra, il primo vero amore e questo non si poteva cambiarlo.
E così la nuova vita di Sarah e le sue sorelle a Brighton trascorre tra lezioni di buone maniere, oltre a quelle scolastiche, lezioni di portamento, lezioni di ton, che la irrequieta Miss Cooper odia con tutta se stessa. Sua madre e suo padre pur volendo bene alle figlie, sono cambiati e danno più importanza all’apparenza che a tutto il resto e a Sarah, Lizzie e Charity tocca anche sorbirsi la presenza costante di una istitutrice, Madame Lemaire, un vero peso da sopportare soprattutto per Sarah che ormai, vista l’età e la nuova posizione agiata, deve anche debuttare in società ed iniziare ad avere pretendenti tra cui scegliere il suo futuro marito. Bleah!!! E’ questo che pensa Sarah, meglio zitella tutta la vita piuttosto che avere accanto un uomo, di buona posizione certo, ma presuntuoso ed insignificante, che considera la donna buona solo per fare pettegolezzi o la bella statuina da ostentare.
La fortuna di Sarah è che, grazie alla sua cameriera personale, oltre che sua chaperon e migliore amica Margaret, ogni tanto riesce ad evadere da tutto e sfuggire ai sermoni di Madame Lemaire. E’ durante proprio una sua alquanto passeggiata frettolosa, per seminare la sua istitutrice, che Sarah si imbatte in Mr. Oliver Walford, valletto del nuovo Duca di Dorset e ne rimane ben colpita, si sente subito in sintonia con lui, proprio come con Henry, che ormai non vede da due anni, le loro strade si sono divise per sempre. Dopo tanto tempo, Sarah, con questo incontro, torna finalmente a sorridere e a sperare in un futuro migliore e felice.
Si piegò in una cortese riverenza e solo dopo, risollevando lo sguardo, poté incrociare quello dell’uomo: aveva un volto che catturava! Gli occhi, grandi e blu, erano incastonati in un viso particolare, dai lineamenti marcati e perciò interessanti. E quei capelli scuri… Morbidi come le onde del mare baciate dal vento, abbastanza lunghi da poterli accarezzare perdendovi tutte le dita.
«A presto, Mr. Walford. Siete stato delizioso!» disse in ultimo prima di accelerare ancora il passo, con un sorriso tanto largo in faccia da non ricordarsi quando le fosse capitato l’ultima volta. Che fosse guarita dalla tristezza?
E così la conoscenza tra Sarah e Oliver inizia così a piccoli passi, con scambi di lettere accorate, con passeggiate sulla spiaggia, con un giro in barca e uno in carrozza, sempre lontani da sguardi indiscreti, tra i due inizia ad instaurarsi una vera e propria liaison, una relazione che parte da una semplice amicizia ma che con il tempo diventa sempre più intima e profonda, cresce la confidenza e la complicità, sfociando presto in una passione bruciante ed incontenibile, una dipendenza che coinvolge ogni parte del loro essere, testa, anima e cuore. Sarah è in completa sintonia con Oliver, in quell’uomo lei ha trovato i suoi stessi principi, i suoi stessi valori, i suoi stessi pensieri, il suo stesso ardore con cui prendere di petto la vitta, senza etichette, senza frivolezze, con semplicità e cuore, tanto cuore.
Famiglia e amicizia erano quanto di più importante vi fossero al mondo, per lei, e mister Walford li aveva elevati al livello del cielo.
Respirarono ansanti, uno dinanzi alla bocca dell’altra, nell’attesa di assaporare l’attimo esatto che Sarah avrebbe impresso nella mente per tutta la vita. Oliver… Mosse le labbra per dirlo, ma nessun suono uscì da lì. Seguendo un istinto primordiale, quel movimento la condusse invece verso l’ardore di un primo bacio, dapprima cauto e leggero, via via sempre più intenso.
Lontano dalla spiaggia e dal comune pregiudizio, tutto si era perfezionato nel solo modo possibile: quello libero e impetuoso di due cuori che si incontrano.
Per Sarah, Oliver è un qualcosa di inaspettato ma che aspettava da tanto tempo, è un sogno dal quale non vorrebbe mai svegliarsi, un sogno che in un battito di ciglia vede sfumarsi davanti agli occhi e scivola via come sabbia tra le dita quando i suoi incontri “clandestini”, se così vogliamo definirli, vengono scoperti e riferiti a sua madre proprio da Madame Lemaire. Una vera catastrofe e un nuovo strazio per il cuore sofferente di Sarah, perché una Miss non può e non deve avere rapporti con persone al di sotto del suo rango, figuriamoci sperare di sposare un valletto, servitore del Duca di Dorset certo, ma pur sempre un valletto. La felicità ritrovata da poco da Sarah si sgretola in men che non si dica, i sorrisi ricomparsi sul suo viso dopo tanto tempo lasciano nuovamente spazio alle lacrime, perché nessuno potrà risanare le ferite della sua anima, nuove sofferenze che si sommano a quelle passate.
Ma sarà proprio sua madre Lady Cooper che la sosterrà e cercherà di infonderle speranza e coraggio, chissà magari si sarebbe potuta trovare una soluzione o un nuovo amore che avrebbe fatto rinascere Miss Sarah ad una nuova vita, la sua primavera.
Solo Mr. Walford ha la soluzione al pasticcio creatosi, perché come si sa, nulla è come sembra…… E poi c’è pur sempre il nuovo Duca di Dorset, anche lui è in cerca di moglie, così come Miss Sarah è in età da marito……. Chissà…….
Oliver Walford, come un principe in sella al nobile destriero, armato di coraggio e per fortuna una carrozza, avrebbe attraversato la nota valle del pregiudizio solo per raggiungere la temeraria Miss Cooper, stringerla tra le sue braccia, scoccarle un bacio dei più audaci e… E basta. Mister Walford non l’avrebbe mai salvata dalle mura dell’oscuro castello in cui si trovava prigioniera, ma non le importava. Quel bacio, nell’attimo più epico di tutta la fiaba, sarebbe stato indimenticabile, il solo su cui fantasticare per il resto della vita.
Lei, Sarah Cooper, giunta a quel punto aveva perso non solo la propria battaglia, ma ogni ragione di essere viva.
«Abbi fiducia, figlia mia, non rattristarti. Ogni tassello finirà al suo posto in modo naturale e ciò che ora ti sembra insormontabile, troverà soluzione. Del resto, a tutto è possibile porre rimedio, no? A tutto tranne la morte.»
Ho adorato leggere La Stagione del Duca, ma La Primavera di una Miss l’ho amato alla follia.
Ho vissuto in prima persona tutte le emozioni provate da Sarah, le sue forze e le sue debolezze, i suoi sorrisi e le sue lacrime, le sue gioie e le sue inquietudini, la sua cocciutaggine e la sua spensieratezza. Ho provato sulla mia pelle i suoi stessi brividi, i suoi tremori, i battiti scalpitanti del suo cuore, ho pianto con lei sia per Henry che per Oliver, così come mi sono beata del suo primo amore innocente a Petticoats Farm e quello invece più viscerale a Brighton.
Come ho detto a Thina in uno scambio di messaggi, Miss Sarah Cooper è un mix tra Jo di Piccole Donne, Elisabeth di Orgoglio e Pregiudizio e Daphne di Bridgerton, un bel concentrato di qualità, ma comunque unica e speciale nel suo genere, un personaggio veramente indimenticabile. Nel libro La Stagione del Duca avevo percepito qualcosa di speciale in Sarah, ma è in questo libro che posso affermare di averla conosciuta a fondo e in ogni minima sfaccettatura del suo essere, ed è semplicemente meravigliosa.
Thina con la sua scrittura è riuscita ad affascinarmi ancora una volta, semplice, attenta, elegante, ricca di dettagli, coerente e non scontata o banale, intrigante, appassionata, coinvolgente e stimolante. Ho apprezzato tutto di questo libro e le emozioni che mi ha tramesso sono state intense ed incredibili, emozioni che mi hanno scavato dentro e che difficilmente dimenticherò.
Qualcuno potrebbe pensare, a primo impatto, che La Primavera di una Miss non sia indispensabile da leggere, visto che la storia l’avevamo già conosciuta nel precedente libro La Stagione del Duca, beh vi dico che non è così perché nel primo libro abbiamo conosciuto il punto di vista del Duca di Dorset ed abbiamo conosciuto la sua personalità in modo completo, mentre qui viviamo la storia dal punto di vista di Sarah e conosciamo a fondo lei, la sua persona, il suo animo, il suo cuore, la sua spiccata intelligenza, oltre che a conoscere le sue origini e i componenti della sua famiglia più nello specifico. Questi due libri sono complementari ed ora che sono entrambi pubblicati, posso affermare con certezza che l’uno non può sussistere senza l’altro, perché la perfezione totale la raggiungono solo se presi insieme e letti uno dietro l’altro, sono due capolavori che si fondono alla perfezione.
Complimenti Thina e grazie per avermi fatto battere forte il cuore ancora una volta grazie a Miss Sarah Cooper e a Jasper William Vaughan, Duca di Dorset. E naturalmente grazie per avermi permesso ancora una volta di collaborare con te e per la fiducia che hai sempre nei miei confronti.
Inutile dirti che aspetto con ansia e trepidazione le tue prossime storie, tra cui spero di trovare quelle delle due piccole Cooper, Lizzie e Charity, anche se la prima ci farà vedere i sorci verdi e la seconda ci stupirà con effetti speciali.
Alla prossima Readers e se non lo avete ancora fatto, affrettatevi e leggete La Primavera di una Miss.
Mariaelena
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