Titolo: Io: Nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita Edizione 2014
Autore: Francesco Sansone
Copertina: Giovanni Trapani
Prezzo: 5,18 Euro
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Sinossi dell’operaDal periodo della scuola superiore ai primi anni di università, Francesco scrive sul diario tutto ciò che affronta nella sua crescita e che, giorno dopo giorno, gli permetterà di scoprire se stesso. Fra nuove scoperte, scorribande notturne, nuove amicizie, conflitti con la famiglia e con se stesso, il primo amore e molto altro ancora, questo libro racconta la vita di un ragazzo in crescita.
Il libro, diviso in tre parti, e ognuna con un titolo introduttivo, racconta tre fasi della mia vita che, benché diverse tra loro, sono legate da un filo comune: l’omosessualità
Nella prima parte “L’inizio di una nuova amicizia”, vi troverete a leggere di un Io che non è proprio il più popolare della scuola (anzi non lo è affatto) e che non si piace. Ė grasso (e la cosa gli pesa molto), timido e non riesce a stare bene né con se’ stesso né con gli altri che, di riflesso, non stanno bene con lui. Ė un periodo, questo, in cui cerca di ottenere l’aspetto che ha sempre sognato, ma è anche il periodo in cui inizia a farsi delle domande su chi sia veramente.
La seconda parte “Confessioni e cambiamenti” inizia con un dialogo intimista, fatto dalle domande di un Io a un altro Io, il quale non può più evitare di rispondere. Da qui inizia una nuova vita fatta di emozioni e di sentimenti, d'incontri, di esperienze, di uscite notturne, di liti, di confronti e di tutto ciò che fa parte della vita di un diciottenne, incluso il primo amore.
La terza e ultima parte “Nuove strade e vecchi incontri” vede protagonista un Io ormai sicuro di se’, che sa di essere quello che è e che vive tranquillamente la sua vita, anche se soffre per quel primo amore un po’ tormentato.
In questa nuova versione, il libro è stato riveduto e corretto e presenta delle differenze rispetto alla prima edizione. Insomma, quello che leggerete è davvero un nuovo libro.
Recensione eseguita da Vittorio De Agrò autore di Essere Melvin per il blog Il Rumore dei Libri.
E’sempre più difficile oggi riuscire a costruire delle vere e durature amicizie. Viviamo un epoca segnata dall’individualismo ed egoismo. Siamo soli in mezzo alla moltitudine e al caos. Abbiamo bisogno di comunicare , confrontarci e soprattutto di sfogarci e da questo desiderio, spesso, nasce l’esigenza di affidare i nostri pensieri, sentimenti e paure più intime alle pagine di un diario,. compagno fedele e porto sicuro della nostra tribolata e complessa esistenza. Il diario non ci giudica, non condanna bensì ci ascolta sempre e comunque e ci mostra spesso la strada giusta da seguire.
Questo è il caso di Francesco, un ragazzo siciliano dall’animo fragile e soprattutto molto solo, quando nel giugno del 1999 decide d’iniziare un diario, per raccontare se stesso e i passaggi importanti della sua vita.
Un diario diviso in tre parti che scandisce in maniera chiara, semplice e diretta i vari momenti di cambiamento e di maturazione della sfera emotiva e personale del protagonista.
Nella prima parte Francesco racconta come guardandosi allo specchio non si piaccia fisicamente. Si vede grasso e poco apprezzato dai suoi coetanei e soprattutto si sente in un limbo esistenziale. Ha una famiglia disponibile e affettuosa, ha buon rapporto con i fratelli eppure non riesce a capire chi è veramente. Si sente “diverso”, sta cominciando a porsi delle domande sulla sua sessualità. Troverà nel professore di religione, gay incognito, una sorta di guida e mentore in questa difficile fase della vita.
La seconda parte ,luglio 2001, è il momento della presa di coscienza della suo vera identità e di volontà di vivere senza remore e vergogna la sua omosessualità. Troverà fin da subito l’appoggio della famiglia e degli amici. Comincia così per il protagonista la fase di conoscenza e scoperta dei primi flirt, del sesso e soprattutto dell’Amore nelle vesti di Matteo, ragazzo fascinoso, ma volubile che tanto farà penare Francesco.
Infine la terza parte, settembre 2002, il lettore segue l’evoluzione di Francesco, la perdita dell’ingenuità e forse del romanticismo. Il protagonista, deluso dall’Amore, diventa a sua volta cacciatore e inizia una serie d’avventure basate solo sul sesso, ma ciò non basta perché il suo cuore dimentichi i sentimenti che lo legano a Matteo. Francesco ci racconta anche l’inizio della sua carriera universitaria e dei primi esami sostenuti e del sogno non realizzato di poter studiare a Roma e di lasciarsi alle spalle la sua terra che probabilmente comincia a stargli stretta.
Lo stile e il linguaggio usati sono adeguati alla tipologia e forma di libro voluto dall’autore. Paradossalmente, a mio avviso, il limite del libro è nella poca empatia che si crea tra il lettore e il protagonista. Il lettore segue la “fredda” cronologia degli avvenimenti, ma non riesce a rimanere coinvolto fino in fondo. I turbamenti emotivi ed esistenziali del protagonista sembrano raccontati attraverso un filtro. L’autore appare controllato, bloccato nel descrivere se stesso e i suoi sentimenti. E’ poco chiaro il fondamentale momento della presa di coscienza della sua omosessualità. Francesco racconta, ma non spiega al lettore cosa prova, cosa la sua mente pensa.
Le varie scene di sesso, anche se ridotte rispetto alla precedente edizione, appaiano superflue e forse appesantiscono il libro. Gli altri personaggi della storia sono appena accennati e sarebbe stato più opportuno soffermarsi maggiormente sulla loro personalità.
Da siciliano mi ha sorpreso positivamente come Palermo alla fine degli anni Novanta si mostra aperta e libera da pregiudizi sull’omosessualità e sulla diversità in genere.
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