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giovedì 3 dicembre 2015

Recensione "12 giorni a Natale" di Trisha Ashley

Ciao Rumors! Diamo il benvenuto alla nostra nuova collaboratrice del blog: Cristina Migliaccio. Cristina oggi ci parla di una romance natalizio intitolato 12 giorni a Natale di Trisha Ashley edito Newton Compton.
Titolo: 12 giorni a Natale
Autore: Trisha Ashley
Editore: Newton Compton
Genere: Romanzo, romance
Prezzo Kindle: EUR 4.99
Prezzo cartaceo: EUR 9.90

Il Natale è sempre un momento triste per Holly Brown, che da poco ha perso l'amore della sua vita, così, quando le chiedono di andare a lavorare in una casa isolata nella brughiera del Lancashire, accetta di buon grado per sopravvivere a quei giorni in cui tutti sono felici. Jude Martland è uno scultore, e non intende festeggiare il Natale dopo che suo fratello è scappato proprio con la sua fidanzata. È deciso a evitare la casa di famiglia, anche se gli sarà impossibile non tornare per l'occasione in cui si riuniscono al completo. Quando Jude si presenta all'improvviso, la vigilia di Natale, è tutt'altro che felice di scoprire che Holly si sta occupando di organizzare il party a cui sperava di sottrarsi. Ma quando, senza preavviso, una tempesta di neve ricopre tutto il villaggio, Holly e Jude si rendono conto che forse i loro desideri stanno per essere esauditi. E che le odiate feste potrebbero trasformarsi in qualcosa di molto interessante…


Personalmente, adoro il Natale. È il periodo dell’anno che illumina qualsiasi punto del mondo e che mi permette di essere un tantino più allegra, perché posso sbizzarrirmi con qualunque cosa, soprattutto con i romanzi. “12 giorni a Natale” si presenta sin dal titolo come un romanzo immerso nella neve, con un camino caldo sempre acceso e tanti buoni presupposti per trascorrere delle piacevoli ore insieme. Per gli appassionati come me, s’intende, il romanzo rientra sicuramente nel genere natalizio partendo dall’ambientazione speciale che fungerà da cornice per la storia. Holly
Brown è una chef di mestiere e house-sitter a tempo perso. Per chi si stesse domandando (come ho fatto io per circa dieci minuti) cosa sia una house-sitter, ci terrei a rassicurarvi dicendovi che è perfettamente normale pensare che non possa esistere una cosa simile. Invece esiste e a quanto pare è un lavoro che frutta! Tutto ciò che devi fare è evitare che la casa venga scassinata durante l’assenza del proprietario e prenderti cura degli animali, nel caso in cui ci siano. Che vi dicevo? Troppo bello per essere vero, eppure lo è per la protagonista.
“Sono solo la rapida, efficiente Holly Brow d Homebodies, la Mary Poppins di Merchester: al vostro servizio!”
Holly è una donna determinata, non si lascia calpestare da nessuno e nella sua cucina non ammette terzi incomodi. L’incarico per Old Place – l’ambientazione dell’intera narrazione – arriva un po’ per caso, eppure la scrittrice sottolinea costantemente che di casuale c’è ben poco. Con questo nuovo incarico, Holly conosce una famiglia con la quale proverà subito grande affinità, tanto che i suoi progetti di trascorrere un bianco Natale in triste solitudine vengono completamente offuscati da luci abbagliati e pasti tipici del periodo.
Il personaggio maschile, Jude, viene presentato sin da subito eppure l’incontro ravvicinato dei due arriverà soltanto a metà della narrazione. Un tocco interessante da parte dell’autrice, ma che a mio dire avrebbe reso di più se nell’altra metà rimasta avesse sviluppato la loro storia d’amore in un modo più caldo. Holly e Jude si disprezzano, hanno problemi di fiducia men che meno sembrano piacersi di persona, ancor di più quando la protagonista sembra essere un vasetto di miele che attira prontamente tutte le api maschili dei dintorni e Jude ribolle di gelosia ingiustificata.
Il romanzo, dati i presupposti, per mia opinione personale avrebbe potuto rendere molto di più se soltanto ci fossero state più attenzioni per la storia d’amore, affatto centrale, per via dei continui pretendenti attorno ad Holly e per la corazza attorno al suo cuore.
“È un po’ come un irritante granello di sabbia dentro un’ostrica. Difficile dire se si trasformerà in una perla oppure no.”
Holly ha perso da otto anni il marito e non è pronta ad amare di nuovo. In più è insicura della sua bellezza ed è convinta che Jude sia soltanto un avido arrogante. Ciò che mi è piaciuto riguardo la sua storyline è stata Jess, la nipote di Jude al passo dall’adolescenza, che ha portato un po’ d’allegria nel suo cuore di ghiaccio e le ha permesso di scoprire un pizzico di maternità. A essere onesta, credo che anziché focalizzarsi sulla storia d’amore con un uomo, l’autrice abbia voluto focalizzarsi sulla storia d’amore con la famiglia, quella che Holly non ha mai propriamente avuto, poiché cresciuta dalla nonna materna, e che invece sembra aver ritrovato nei Martland. Anche perché, oltre la storia di Holly, ci viene presentata (seppur a spezzoni per capitolo) anche la storia della nonna che sarà indispensabile per il senso della trama. A mandarmi avanti nella lettura in alcuni punti è stata proprio la curiosità di continuare il diario della nonna, mea culpa!
Nulla da ridire riguardo il Natale: l’atmosfera è stata descritta vividamente così come i pasti confezionati da Holly, soprattutto nel reparto dei dolci e ho approvato il tocco della scrittrice d’inserire come chiusura del libro alcune delle ricette utilizzate dalla protagonista. Ammetto di essere stata ispirata a mia volta per dei regali di Natale, mai sottovalutare il potere dei vasetti sottovuoto!
Se dovessi consigliare questo libro, lo farei a chi ama delle letture a tema in questo periodo dell’anno e che si accontenti non di una storia d’amore per eccellenza, ma tanti piccoli frammenti d’amore sparpagliati per tante persone. Perché del resto la famiglia è anche questo, soprattutto a Natale!

1 commento:

  1. Complimenti per la recensione, in effetti già dal titolo l'avevo relegato nei: "Da leggere a Natale"... vedrò!

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