Titolo: Pantera
Autore: Stefano Benni
Editore: Feltrinelli Editore
Genere: Narrativa
Prezzo Copertina Ed. Cartacea: EUR 7,00
Prezzo Kindle: EUR 4,99
“Pantera è di una bellezza narrativa travolgente” Roberto Cotroneo
“Quanti anni aveva? Venti o trenta, non importa, si è regine a qualsiasi età.” L’Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo. È un sotterraneo, un antro favoloso, dove sotto lo sguardo cieco del saggio Borges incrociano le stecche giocatori leggendari come il Puzzone, Elvis, Tremal-Naik, la Mummia, il Professore e Tamarindo. Si svuotano portacenere e si tiene il conto delle battaglie. In quel mondo di soli maschi un giorno fa il suo ingresso Pantera, “snella, flessuosa, pallida”, e la leggenda varca i confini. Quando i migliori cadono, come in un poema cavalleresco i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Uscita dal suo racconto, Pantera porge il testimone ad Aixi, una ragazzina innamorata del suo mare, protagonista di una nuova sfida inondata di luce e di mistero.
Recensione a cura di
Noemi Gastaldi
Leggo questo autore da anni, me ne sono innamorata quando,
in coda alle casse di un centro commerciale, ho iniziato a leggere le prime
pagine di “Achille piè veloce”, che giaceva tra le caramelle, abbandonato da qualche
pazzo…
Si diceva qualche giorno fa, con un’amica, che scritta da
lui anche una lista della spesa sarebbe interessante… e poi, che mi tocca
vedere? Questo suo ultimo lavoro, su amazon, ha una media di tre stelline e
mezzo… ma siamo impazziti?
Perciò eccomi, scrivo per la prima volta una recensione a un
“non sconosciuto”, “diversamente self”, “tutt’altro che bisognoso di
visibilità”.
Così, dirò che “Pantera” mi è piaciuto solo per andare
controcorrente.
E dirò perché mi è piaciuto.
Questo libro si divide in due racconti, due storie di due donne
molto diverse ma che, in qualche modo, si completano.
Pantera è costruita, un personaggio con un passato difficile
alle spalle. Difficile è un’espressione eufemistica, ma scelgo di non
enfatizzare perché è la stessa scelta che ha fatto l’autore, descrivendoci la
sua protagonista come personaggio e non come persona, a partire dalla scelta di
nominarla solo con il suo soprannome. Lo stile è, per me, piacevole come sempre.
Mi ha ricordato un po’ un vecchio “noir”, con il protagonista che racconta in
prima persona… che non è un detective, è un ragazzo, ma indaga sul personaggio,
Pantera, che lo affascina fin dal primo istante…
E poi c’è “Axji”, nome impossibile, ragazza eterea,
rappresentazioni oniriche, finale altrettanto inafferrabile.
Da leggere, lo consiglio.
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