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lunedì 6 febbraio 2017

Nostre traduzioni: "MACK DADDY " di Penelope Ward

Ciao Rumorsss! Grazie alla nostra Vanessa Ceschin, potremo leggere in italiano un estratto del nuovo romanzo di Penelope Ward, Mack Daddy, che uscirà in lingua originale il 13 Febbraio. 
Titolo: MACK DADDY
Autrice: Penelope Ward
Genere: Contemporary romance
Data di pubblicazione: 13 Febbraio 2017
Lingua: inglese

Lo chiamavano Mack Daddy. No, sul serio, il suo nome era Mack. Diminutivo di Mackenzie. Da qui il soprannome. Perfetto, no?
E lui era così: perfetto. Il perfetto esemplare maschile.
Alla scuola privata dove insegnavo, Mack Morrison era l'unico uomo in giro in un mare di donne.
Tutte volevano un pezzo di quello stupendo uomo single, padre di un dolce ragazzino.
Ero piena di gelosia, perché nessuno sapeva che lui-per me- era molto di più.
Non sapevano del nostro passato.
Aveva scelto la mia scuola per suo figlio di proposito, perché Mack e io avevamo questioni in sospeso.
E come la mia amica Lorelai aveva così eloquentemente affermato: "le questioni in sospeso tra due persone che sono chiaramente attratte l'uno dall'altro sono come un caso di eterne palle gonfie." E nel mio caso stavo soffrendo da morire.
Ero ancora intensamente attratta da Mack. Avevo cercato di resistergli, immergendomi ancora di più in una relazione con un altro uomo solo per proteggere il mio cuore.
Per non parlare poi del fatto che, essere coinvolta in una relazione con un genitore di un allievo, era rigorosamente contro le regole della scuola. Ma vedere Mack ogni giorno mi stava facendo crollare.
E presto avrei potuto infrangere tutte le regole.
Nota dell'Autore – raccontato a POV alterni, Mack Daddy è un romanzo autoconclusivo.

ESTRATTO
MACK DADDY
Copyright © 2016 by Penelope Ward 

Era la sera del nostro incontro mensile PTO (Paid Time off). L’ordine del giorno era di designare dei volontari per diverse raccolte di fondi che avrebbero avuto luogo in primavera.
Mentre disponevo il rinfresco e una caffettiera nel corridoio fuori della classe, non vedevo l'ora di farla finita in modo che potessi tornare a casa, mettermi in pigiama, e rilassarmi. È stato sempre faticoso avere impegni serali, poiché la giornata lavorativa finiva sempre troppo tardi per poterli iniziare prima.
Una voce profonda alle spalle mi fece trasalire. "Un barile di birra sarebbe molto più divertente, vero?"
Mi voltai per trovare Mack lì in piedi, con in mano una scatola di biscotti al cioccolato presi al supermercato.
"Cosa stai facendo qui?"
Mise i biscotti sul tavolo. "Non è l’incontro genitori e insegnanti?"
"Sì, ma ..." Esitai, non sapendo cosa dire.
Lui terminò la mia frase. "Ma io non dovrei stare in quel gruppo?" Mack fece scattare in alto il dito. "Oh mi dispiace. Ho pensato che PTO volesse dire “Pissing Teacher Off ovvero far incazzare l’insegnante”. Colpa mia ".
"Beh, se fosse cosi, potresti essere nel posto giusto."
"Questo è il posto giusto per me stasera."
"Questo incontro è per chi partecipa seriamente."
"Sono serio con l'insegnante. Non conta? "
"No."
"In realtà, in tutta serietà, mi piacerebbe anche essere d’aiuto. È il minimo che possa fare dopo aver rovinato il tuo anno scolastico. Mi piacerebbe davvero essere coinvolto il più possibile nell’educazione di Jonah. E questa è la verità, va bene? Poter trascorrere del tempo con te è un vantaggio in più. "
Cosa potevo dire? Aveva tutto il diritto di essere qui come chiunque altro.
"Basta essere consapevoli che questo non è il posto giusto per scherzare o distrarre gli altri partecipanti, per quello che conta."
"Io non intenzione di distrarre nessuno, tranne te."
"Sì, beh hai abbastanza fan qui. Abbiamo un programma molto rigoroso da seguire ".
Si avvicinò di più e mi fissò per un po’. Il contatto mi fece formicolare la pelle e indurire i miei capezzoli. "Non ti preoccupare", rispose mentre guardava in basso, sembrando notare che i miei capezzoli stavano sporgendo attraverso il tessuto della camicia. "I tuoi punti sono ben noti, signorina O'Hara." Alzò le sopracciglia. "Ci vediamo dentro."
Odiavo il fatto che sapesse che aveva un effetto su di me. Se il mio corpo aveva avuto questo tipo di risposta ora, cosa sarebbe successo se avesse effettivamente fatto di più? Fecondazione spontanea? Semplicemente alcune cose non cambiano mai, e la mia reazione a questo uomo era un esempio di tutto questo.

Un lungo tavolo era posizionato al centro della classe in cui si è svolgeva la riunione. Non c'era nessun’altro uomo nella stanza, oltre a Mack. Era come se fosse il centrotavola. Presi posto alla fine del tavolo. "Allora, possiamo iniziare?" Guardando la mia lista, dissi "In primo luogo all'ordine del giorno c’è la fiera del libro. Abbiamo bisogno di eleggere qualcuno che se ne occupi e che coordini i volontari. " Mack alzò la mano. “Sì?” Chiesi. “Sembra che faccia proprio al caso mio. Mi piacerebbe offrirmi come volontario per coordinare la fiera del libro." "Come mai vuole offrirsi volontario proprio per questo compito? Ci sono molte responsabilità ". Ci pensò su per un momento, poi disse: "Io scrivo libri per bambini. Penso che questo ruolo mi calzi a pennello." "Questo è un buon punto," disse una delle donne. "Potrebbe essere della misura perfetta per lui." Sono sicura che starà pensando che sarebbe la misura perfetta, ok ... per la sua vagina. "Va bene ... ma spero che lei sappia che l’organizzazione di quel particolare evento richiede una enorme quantità di lavoro. Si svolge nel corso di un intero fine settimana. Deve fare degli ordini con la libreria, fare l'inventario, delegare compiti, e fare in modo che ci siano dei chioschi all’esterno per la vendita del cibo, perché molte persone semplicemente vengono per mangiare. In ultima analisi, il cibo è l'esca. " "Posso far abboccare le persone. Sono un maestro nell’abboccamento.” Fece una pausa. "Voglio dire ... posso farcela. Riuscirò a far firmare un sacco di persone. " Una suora presente alla riunione gli diede un'occhiataccia per il suo linguaggio volgare. Si schiarì la gola, sembrando rimpiangere la scelta della sua terminologia. "Riuscirò a far partecipare le persone. Non si preoccupi. " "Metterò il suo nome tra i possibili candidati. Faremo una votazione alla fine." "Grazie." Guardandomi intorno per la stanza, domandai, "C'è qualcun altro qui che è interessato a prendere le redini della fiera del libro?" Non una sola persona si mosse. Una donna disse: "No, ma sarò felice di aiutare Mack in tutto ciò di cui avrà bisogno." Sono sicura che lo farai. Mack annuì e fece un sorriso compiaciuto. "Grazie." Poi diede un morso al suo biscotto e mi strizzò l'occhio.


Estratto originale

It was the evening of our monthly PTO meeting. On the agenda was to designate the volunteers for several fundraisers that would take place in the spring. 
Setting up the refreshments and a coffee urn in the hallway outside of the classroom, I couldn’t wait to get this over with so that I could go home, get into my pajamas, and relax. It was always exhausting to have evening commitments when the workday ran so late to begin with. 
A deep voice from behind startled me. “A keg would be much more fun, wouldn’t it?” 
I turned around to find Mack standing there, holding a box of chocolate chip cookies from the supermarket. 
“What are you doing here?” 
He placed the cookies on the table. “This is the parent and teachers meeting, isn’t it?” 
“Yes, but…” I hesitated, not even knowing what to say. 
He finished my sentence. “But I’m not supposed to be included in that group?” Mack snapped his finger. “Oh, I’m sorry. I thought PTO stood for ‘pissing teacher off.’ My bad.” 
“Well, if that were the case, you might be in the right place.” 
“This is the right place for me tonight.” 
“This meeting is for serious participants.” 
“I’m serious about the teacher. Does that count?” 
“No.” 
“Actually, in all seriousness, I’d also like to help. It’s the least I can do after crashing your school year. I really would like to be as involved as I can in Jonah’s education. That’s the truth, okay? Getting to spend time with you is an added benefit.” 
What could I say? He had just as much right to be here as anyone else. 
“Just be aware that this isn’t the right place to be joking around or distracting the other attendees, for that matter.” 
“I don’t plan on distracting anyone but you.” 
“Yeah, well you have quite the fan base here. We have a very strict agenda to adhere to.” 
He moved in closer and just stared me down for a bit. The contact caused my skin to prickle and my nipples to harden. “Don’t worry,” he said as he looked down, seeming to notice that my nipples were piercing through the fabric of my shirt. “Your points are well noted, Miss O’Hara.” He wriggled his brows. “I’ll see you inside.” 
I hated that he knew he was having an effect on me. If my body had this kind of response now, what would have happened if he’d actually done more? Spontaneous impregnation? Some things just never change, and my reaction to this man was an example of that. 
A long table sat in the middle of the spare classroom where we held the meeting. There wasn’t a single man in the room besides Mack. He was like the centerpiece. 
I took my seat at the end of the table. “So, shall we get started?” Looking down at my list, I said, “First on the agenda is the book fair. We need to elect someone to be in charge of it and coordinate the volunteers.” 
Mack raised his hand. 
“Yes?” I asked. 
“That sounds like it’s right down my alley. I’d like to volunteer to run the book fair.” 
“What makes you want that task? It’s a lot of responsibility.” 
He thought about it for a moment then said, “I write children’s books. I think I’d be a perfect fit.” 
“That’s a good point,” one of the women said. “He might be the perfect fit.” 
I’m sure you’re thinking he’d be the perfect fit, alright…in your vagina. 
“Okay…but I hope you know that there is a tremendous amount of work that goes into organizing that particular event. It takes place over the course of an entire weekend. You have to place orders with the bookseller, do inventory, delegate tasks, and arrange for an onsite food vendor because many people just come for the food. Ultimately, the food is the bait.” 
“I can bait people. I’m a master baiter.” He paused. “I mean…I can handle it. I’ll get a shitload of people to sign up.” 
An attending nun gave him a dirty look for his use of foul language. 
He cleared his throat, seeming to regret his choice of terminology. “I’ll get people to attend. Don’t worry.” 
“I’ll put your name down as a possibility. We’ll take a vote at the end.” 
“Thank you.” 
Looking around the room, I asked, “Is there anyone else here who is interested in taking the reigns on the book fair?” 
Not a single person budged. 
One woman said, “No, but I’ll be happy to help Mack with whatever he needs.” 
I’m sure you will. 
Mack nodded then offered a smug smile. “Thank you.” He then took a bite of his cookie and winked at me.

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