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martedì 17 aprile 2018

Recensione "Mai più innamorata" di Cecile Bertod

Ciao Rumors. Oggi Alessandra ci parla dell'ultimo romanzo, intitolato Mai più innamorata, di Cecile Bertod
Titolo: Mai più innamorata
Autore: Cecile Bertod
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: eBook 6,99 cartaceo 9,90
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Daphne è una famosissima autrice di romanzi erotici, che ha appena firmato un nuovo contratto con un anticipo da capogiro per il suo ultimo lavoro. Però, incassato l'assegno, perde tutta l'ispirazione. Si barrica in casa per sfuggire alle numerose e-mail del suo editore, finché alla fine decide di ascoltare il commercialista, che le propone di tornare nel suo vecchio paesino d'origine per trascorrere qualche giorno in totale relax. Sperando di trovare la giusta concentrazione, Daphne va quindi a Banff, ma lì le cose non migliorano, tutt'altro. A renderle la vita impossibile ci pensa Edward, l'architetto che sta ristrutturando la villetta dove andrà a vivere sua sorella. Edward ha tutta l'intenzione di farla pagare a Daphne perché è proprio per colpa di uno dei suoi romanzi se Candy l'ha lasciato a due settimane dal matrimonio. Ma Daphne scoprirà che riesce a scrivere solo quando vede Ed e non intende affatto rinunciare alla possibilità di finire il romanzo.

Meravgliose/i Rumors, vorrei dirvi già da subito di non leggere questa recensione, ma direttamente il libro! So che non posso, ma questo è il mio consiglio iniziale. Perché? Beh, perché stiamo parlando di Cecile Bertod e se già di questa autrice non potete perdere una storia (come me) allora dovete assolutamente leggere “Mai più innamorata”.
Cercherò di raccontarvi qualcosa di più di questo romanzo, ma so che sarà dura poter racchiudere le infinite emozioni e soprattutto le risate in due (massimo tre) fogli di Word! Ma ci proverò…

Daphne è una famosissima autrice che deve terminare il romanzo atteso dalla sua Casa Editrice. Ha già ricevuto un anticipo da capogiro, ma c’è un problema: il blocco dello scrittore. O forse no?

“Tanto per iniziare, il blocco dello scrittore non esiste. È solo una di quelle assurde leggende metropolitane che si sentono nei caffè letterari. Un modo come un altro per non dover ammettere di non avere nulla da dire. A maggior ragione, non può proprio essere il mio caso. Anche perché, siamo seri, non avevo nulla da dire neanche prima.”
Già dalle prime righe entriamo nel suo mondo fatto di scrittura e vita sociale pare a quella di “un eremita tibetano”.

Ma, pur restando “eremita”, non riesce più a ritrovare la scrittrice che era in lei fino a poco tempo prima.

“Ora, dati alla mano, a voi sembra normale che sei mesi fa descrivevo amplessi ferini come se non esistesse un domani e oggi fisso le pagine vuote del mio Word con la sola consapevolezza di aver finito la cera d’api? No. Deve esserci qualcosa sotto, ma non so ancora cosa.”

E persa più che mai in questo suo mondo non si ricorda nemmeno, durante un’irruzione improvvisa di sua madre nel suo appartamento, di un “matrimonio”…

“«Hai visto che ore sono?»
«Ehm… no».
La mia sincerità sembra spiazzarla.
«Si dà il caso che siano già le otto», mi comunica come se in quelle inutili quattro lettere si nascondessero le coordinate di Atlantide e io, che in geografia sono sempre stata una frana, resto in attonita contemplazione del suo ridicolo grembiulino a quadretti.
«Daphne, il matrimonio di tua sorella».

Il fatto è che non solo Daphne si dimentica del matrimonio, ma non rammenta nemmeno dove possa esser finito il suo vestito da damigella.
Lei è così. Non ci può far nulla nessuno. Ma, nonostante la sua sbadataggine, lei è un’autrice davvero famosa e le sue lettrici attendono il suo prossimo romanzo! Una di queste lettrici, addirittura, “per colpa” di un suo libro (in cui il protagonista è completamente diverso dall’uomo al suo fianco), lascia il fidanzato. Lui, Edward, non comprende il motivo, fino a che la sua (ex) ragazza non gli sventola davanti la copertina di un romanzo scritto proprio da Daphne.

“E poi ti svegli un giovedì come tanti, prepari un toast per il pranzo, infili una t-shirt sommariamente stirata e te ne vai in cantiere, pensando che sarà una giornata come tutte le altre, destinata a infrangersi schiumosa in una doppio malto davanti alla tv. E invece no. Avevi fatto i conti senza l’oste. Niente schiuma, niente birra, ma un bel benservito secco, doppio, pagamento in contanti.

Già dal secondo capitolo, in cui viene narrata la situazione “attuale” di Edward, mi sono affezionata a lui: uomo che cerca di costruire le fondamenta del suo futuro con la donna che “dovrebbe essere” della sua vita e si ritrova tutt’a un tratto scaricato “per colpa di un libro”.
Ma dal terzo capitolo sono stata catapultata nuovamente nel mondo di Daphne e proprio con lei sono tornata nel suo paese natio, dietro consiglio del commercialista, per poter “sbloccare” la scrittura. Ma qualcosa ancora non va…

“Otto ore. Otto ore che ci provo e questi i risultati! Cosa manca? Cosa? C’è tutto. C’è la montagna, c’è la vegetazione, la scrivania, il portatile. Ci sono le sigarette, c’è il caffè, il whisky, c’è anche la parentesi bucolica, rappresentata nella fattispecie da un dannatissimo pennuto che continua a cinguettare fuori dalla finestra, ignaro dei miei propositi per la cena di stasera.”

Dal momento in cui Daphne incontrerà Edward, carissime/i Rumors, tenetevi forte perché il tornado creato dai loro battibecchi vi travolgerà. Già, perché Cecile Bertod è capace di far amare i suoi protagonisti grazie anche a dialoghi veloci, spigolosi, semplici, ma capaci di lasciare il lettore testimone degli eventi.

“«Gamba destra. Gamba sinistra. Non è difficile, vero?», mi domanda intanto lui, appoggiandosi alla ringhiera.
«No, pensa, potrebbe riuscirci anche una persona limitata come te. Perché non provi?», ribatto con una smorfia e affretto il passo, fermandomi solo quando mi trovo davanti una porta verniciata di bianco e una targhetta che riporta l’intestazione della ditta edile di cui immagino sia il proprietario.
Ed arriva subito dopo, sbottonandosi la giacca.
«Ti levi?», mi domanda, cercando di aprire. Inizio ad abituarmi, è sempre così. A qualsiasi ora del giorno. Immagino lo strazio di una convivenza forzata con un energumeno del genere e non riesco a non notare il maglione zuppo d’acqua, di fango, d’erba secca.”

Ma si sa, forse, forse, chi disprezza…

“«Che stai facendo?», gli domando con la voce ridotta a un sussurro, quando me lo ritrovo davanti con addosso solo i jeans, conscia di poter finalmente attribuire un volto a buoni tre quarti della narrativa erotica che affolla le mensole del mio salotto.
«Mi cambio», risponde lui, tirando fuori da un cassetto una T-shirt pulita. «Credo di avere fango anche nelle orecchie». […] Resto catalizzata sulle sue mani mentre tirano giù l’orlo della maglietta e ripercorro involontariamente ogni singolo muscolo fino a quando non arriva in prossimità della cinta. Lì devo per forza riscuotermi. Diventa una questione di dignità.”

Anche se Daphne non vuole ammetterlo all’inizio, proprio grazie a Edward ritrova la voglia di scrivere.

Ogni romanzo scritto da Cecile è riuscito a rendermi partecipe delle storie, facendomi entrare nel mondo dei personaggi come “comparsa”, ma in “Mai più innamorata” mi sono sentita parte integrante di tutta la storia fin dall’inizio, a tal punto da desiderare di volerne sempre di più. Mi dicevo: “è tardi, devo dormire, ma ancora una pagina…” solo che poi mi sono ritrovata a notte fonda a terminare la lettura, con la gioia nel cuore, ma… ora spero davvero che questo NON sia l’ultimo libro di Cecile Bertod!!
Ho adorato molto la narrazione dei punti di vista di entrambi. Grandiosa, Cecile!
Questa storia è frizzante, ironica e capace di far sperare in un lieto fine anche per un’autrice “tosta” come Daphne. È una storia intensa in cui nulla deve essere dato per scontato fino alla “fine”! Credetemi. Cecile si è superata in questo romanzo! Perché poi scoprirete qualcosa di più sul passato di entrambi e… le emozioni faranno la “ola” nel vostro cuore!!!

“La passione travolgente che ti sorprende sulle mattonelle del bagno. Quello non è amore. Quello è delirio. E non esiste neanche il principe azzurro.
Darcy, ecco. Darcy non esiste. È arrivato il momento di metterselo in testa.”

Rumors care/i, purtroppo pochi fogli di Word non danno la possibilità di gustare direttamente di ogni minima emozione di questo romanzo, ma vi posso garantire che questa storia vi garantirà risate e un infinito desiderio di… non arrivare alla fine perché poi ne vorrete ancora!!! E permettetemi di ringraziare Cecile Bertod per questa nuova, unica e incredibile storia!!! Una storia che dovete assolutamente leggere!

“Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Io no. No di certo. Non avrei dovuto raccogliere quel bouquet. Ma chi poteva immaginarlo che funzionasse davvero?”

“Ti amo, Daphne. Non sarò mai uno di quei tipi che infili nei tuoi libri. Non lo so come si fa una dichiarazione. Ma ti amo. Ti amo da impazzire.”

Buona lettura, Rumors!
La vostra Ale J
Teaser: Denise

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