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sabato 5 maggio 2018

Recensione "Bandit" di B.B. Reid

Ciao Rumors. Oggi Fabiana ci parla di un nuovo Dark Romance edito Always Publishing. Bandit di B.B. Reid è il primo di una duologia che si prospetta molto interessante.
Titolo: Bandit
Serie: #1 Duetto rubato
Autore: B.B. Reid
Editore: Always Publishing
Genere: Dark romance
Prezzo: € 5,99 / € 13,90
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Un’eredità scomparsa,
un figlio rapito,
un segreto pericoloso.
Lei era la sua ossessione.
Mian Ross farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e quando capisce di non avere altra scelta, fa la cosa più pericolosa che esista: incrociare di nuovo il cammino di Angel Knight.
Stavolta per derubarlo.
Lui era il suo peggior incubo.
Un uomo tanto potente quanto vendicativo come Angel non può tollerare che una ladruncola affamata gli sottragga qualcosa di così prezioso. Neanche se a farlo è Mian. Una ragazza che molto tempo prima aveva protetto e tenuto al sicuro, la ragazza che si era trasformata nella sua più grande ossessione.
Ma stavolta non la farà franca e il prezzo di questa lezione sarà altissimo.
Niente è ciò che sembra.


Ciao Rumors!

Questo è uno di quei romanzi che una volta chiusi mi lascia in balia di forti sensazioni contrastanti. È uno di quei romanzi che ho amato e odiato al tempo stesso con la stessa medesima intensità. Amato perché come inizia e come si trascina per gran parte della trama è a dir poco spettacolare. Odiato perché poi a un certo punto, l’autrice per seguire le mode erotiche del momento ci ha dovuto infilare una parte sessuale, che seppur ho in qualche modo compreso e accettato, non ho per nulla digerito. Non sono una monaca per cui non mi sono indignata per i contenuti espliciti che stavolta, rispetto a tanti altri romanzi, non erano nemmeno così eccessivi e particolari, ma sinceramente il romanzo era così intenso, travolgente, perfetto già senza tutta sta manfrina sessuale che viene messa in mezzo. Premesso ciò che è sempre in riferimento al mio personalissimo gusto, per cui immagino che a tante altre non farà storcere il naso questo inframmezzo, ammetto che arrivata alla fine del romanzo, ho dovuto lasciar passare qualche giorno prima di riuscire a scrivere la recensione. È difficile raccontarvi quello che ho provato, spiegarvelo senza fare spoiler.
Questo dark romance mi aveva conquistato a partire dalla sua trama, in parte così ambigua e al tempo stesso particolare. Quando ho iniziato a leggere, la scrittura graffiante e incisiva dell’autrice mi ha subito catturato nelle sue spire, insieme alla storia che è davvero singolare. Questo è il punto vincente del romanzo insieme alla sua piccola eroina che è la protagonista di questo avvincente romanzo. 

"La morte di mia madre e l’arresto di mio padre avevano strappato via dei pezzi di me, finché non era rimasto che l’indispensabile. Camminavo e parlavo, ero respiro e carne. Niente di più."

Mian è una piccola guerriera, una di quelle che la vita ha preso a schiaffi ripetutamente, brutalmente, in maniera violenta, meschina. Una che nonostante il dolore, la privazione, si è piegata ma non si è mai spezzata e arresa.
Fa tenerezza questa ragazzina con i suoi 19 anni ad affrontare la crudeltà di quelle persone che dovrebbero tenerti nel calore e nell’affetto di una famiglia. La cruda meschinità di quelle persone che dovrebbero essere esempi di civiltà e correttezza e invece l’hanno infangata e insudiciata, facendola precipitare ancora più in basso.
L’autrice ci mostra senza veli tutto quello che l’umanità può arrivare a fare per cupidigia e brama di potere. Non ci sono scrupoli, freni a tenere su una parvenza di morale veramente fragile e debole. 
La bellezza iniziale è proprio quella di mostrare due mondi ben definiti, che dovrebbero avere dei valori ben precisi… quello criminale e quello normale. Ma come nel tao c’è un po' di nero nel bianco e viceversa, anche qui l’autrice ci mostra universi che si rovesciano. Una famiglia cristiana che non conosce la parola misericordia e perdono, ma si erge a campione di moralità. Dall’altro lato, una famiglia criminale, quella in cui è cresciuta Mian, una famiglia che comunque la ama e in qualche modo si è presa cura di lei dandole tutto quello di cui aveva bisogno.
Eppure la vita è una ruota che gira e continua a tormentarla, punirla, affliggerla, costellando le sue giornate di irte salite senza mai vedere l’agognata fine e la realizzazione.
Non vi nascondo che in queste scene, altamente drammatiche mi sono immedesimata chiedendomi cosa mai avrei potuto combinare io nelle stesse medesime infelici situazioni, quando la fame ti perseguita e non sai come arrivare a fine giornata. Quando sei così piena di rispetto per te stessa da non volerti svendere per sbarcare il lunario.

"Più cose Angel mi portava via, più venivo a patti con l’idea che versare il suo sangue non sarebbe mai stato abbastanza per guarire le ferite che mi aveva inferto."

Non voglio raccontarvi nulla della trama che è ben più complessa di quella che potete leggere nella sinossi, non voglio togliervi il gusto della scoperta man mano che leggerete, ma vi garantisco che nulla è come sembra all’apparenza. Tutta la matassa di passato e presente che si snoda davanti ai vostri occhi, si intreccia più e più volte, dandovi nuovi frammenti di dettagli da incastrare man mano che procedete nelle pagine, fino alla rivelazione finale che sicuramente non vi lascerà scioccatissimi se siete stati attenti a seguire l’autrice mentre faceva Pollicina per il romanzo.
Un altro aspetto molto bello è quello di alternare di tanto in tanto il passato dei due giovani protagonisti al loro presente. Il passato lentamente si incastra in questo presente portandoci una sfumatura in più su questi personaggi, una maggiore comprensione della situazione. È un conto alla rovescia che lentamente ci riporta a quel fatidico ultimo giorno in cui le loro strade si sono divise…

I capitoli di Mian si alternano a quelli di Angel, il protagonista maschile di questa storia che si mostra spietato, duro, crudele, rabbioso. Un personaggio che almeno in questo primo capitolo della serie non ha colpito totalmente il mio interesse, almeno nel suo presente in cui appare molto vittima del suo ruolo e delle sue perverse abitudini sessuali che spesso mi hanno lasciato molto indubbio :D ed è questa la parte che mi è piaciuta di meno perché preferivo più che si concentrasse a fare il criminale brutale e ossessionato piuttosto che la gelosia ossessiva lo facesse cadere in comportamenti sessuali perversi e discutibili.

“Angel Knight non era né il mio angelo custode, né il mio cavaliere dall’armatura scintillante, lui era il mio nemico.”

Mentre nel passato è molto più piacevole leggerlo, con questo suo bisogno di emulare il padre, trovare uno spazio in questa dimensione criminale e invece resta vittima di una grandissima ossessione che, a quanto pare, neppure il tempo ha mitigato.
Sulla scena compaiono anche i suoi amici, fratelli di sangue, che nonostante le loro stranezze hanno saputo conquistarmi a tal punto che spero abbiano molto spazio anche nel secondo volume. Nonostante siano criminali incalliti, hanno mostrato più volte un grande senso dell’onore o quanto meno una certa moralità non andando mai troppo oltre certe situazioni o volendo proprio mettere fine ad altre. 
La fine del romanzo è un cliffhanger da paura, che vi lascerà con il fiato sospeso, ma che a conti fatti ci sta perfettamente bene… perché dopo le sconcertanti rivelazioni finali, Mian non si sarebbe potuta comportare diversamente, non sarebbe stata più lei se non avesse agito così.
La fine ad alta tensione ha sciolto molti nodi ma a me ha creato un dubbio atroce che, a mio avviso si contraddice con il comportamento iniziale di Angel… non posso essere più specifica per non fare spoiler, ma mi sono tormentata per ore chiedendomi se fosse una svista dell’autrice o se nel due ci sarà qualche altra sconcertante rivelazione che incasinerà di nuovo le carte. Avendo avuto saggio delle capacità dell’autrice penso che nel due la situazione si farà ancora più torbida e incasinata prima di vedere di nuovo la luce.
In conclusione consiglio questo romanzo a tutte le appassionate di Dark Romance perché sono sicura che lo troveranno molto diverso da quelli letti finora. Nonostante qualche mia perplessità sessuale, dovuta proprio al fatto che l’autrice è talmente brava che non avrebbe avuto bisogno di tirare in piedi certi teatrini per catturare l’attenzione, il romanzo è uno di quelli che va letto perché segue la scia del dark romance ma al tempo stesso rende più plausibili certe situazioni, tipo il classico rapimento, oppure lo snodarsi di presente e passato rende più ricca la narrazione che come un puzzle piano piano si compone.

Sono impaziente di leggere il seguito.
Fabiana
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