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martedì 16 luglio 2024

Review Party: Recensione "Ladybug. Come neve per le coccinelle" di L.F. Koraline

Ciao Rumors. Oggi per il Review Party, la nostra Giusi M. ci parla del nuovo romance edito Newton Compton Editori intitolato Ladybug. Come neve per le coccinelle di L.F. Koraline.
          
   
       
Titolo: Ladybug. Come neve per le coccinelle
Autore: L.F. Koraline
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romance
Data di uscita: 16 luglio 2024


 
 
  

Briana si sente soffocare, si punisce continuamente, screziandosi quella pelle chiarissima ereditata da sua madre, una duchessa irlandese rinchiusa da anni in una clinica psichiatrica. Vive al Bryant, un prestigioso collegio privato nel cuore di Miami, che non vede l’ora di lasciare per sempre. Il suo obiettivo è quello di laurearsi in astrofisica per volare fra le stelle insieme a suo padre, un famoso astronauta e studioso dell’universo. Gli ottimi voti a scuola e un cognome importante sono marchiati a fuoco sul bigliettino da visita per l’ammissione alla Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. Tutto sarebbe filato liscio se, la notte del suo diciottesimo compleanno, un tizio con il viso interamente coperto da una maschera non avesse interferito con il suo destino.
Dietro quella maschera c’è Jaxon, un anomalo fuorilegge con la faccia da criminale e il fascino di un intellettuale. La sua mente complessa è sempre stata la sua condanna, ma anche la sua migliore arma di difesa. Nei suoi pensieri si affollano i numeri, le formule e il bisogno di studiare e comprendere cosa c’è davvero oltre le stelle, e poi ancora un po’ più in là. Per prendersi il suo posto nel mondo è disposto a tutto, anche a fare una cosa molto stupida. Quando, non per sua volontà, Briana si ritroverà fra le sue mani, confinata fra le nevi e i ghiacci dell’Alaska, scoprirà di non avere scelta: dovrà convivere con lui, per molti mesi, fino a primavera, fino a quando non torneranno le coccinelle…

IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO

LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
 
  

Briana ha solo 18 anni soffre per la madre ammalata e spera di seguire le orme del padre astrofisico che tanto stima, in quanto ha la passione per lo spazio e le stelle. È infelice, non si sente amata dal padre e il suo corpo conosce bene questo malessere. Vive tormentata  da questo senso di inadeguatezza, non si sente all’altezza delle aspettative del padre e di conseguenza non si sente accettata.

“La mia esistenza è un disastro emotivo condito da una generosa spolverata di solitudine e una grossa porzione di insoddisfazione. So di non avere sulle spalle tutti i drammi del mondo, ma i problemi hanno un peso relazionato a chi lo porta e io sento i miei pesarmi addosso come macigni.”

 

Tutto cambia nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Viene rapita e condotta in Alaska dove l’attenderà un isolamento forzato in mezzo alla neve. Capirà presto che la sua vita si intreccia con quella del suo rapitore, un criminale un po’ particolare. Si renderà conto che in una situazione così estrema lei in realtà avverte di non essere in pericolo ma si sente invece finalmente apprezzata.  Con lui scoprirà la magia della neve e la passione per le stelle che condividono. Briana non si sente in trappola e inizia a conoscere Jaxon e a guardarlo con occhi diversi.

«Quando mi lascerai andare via?», chiede con estrema dolcezza. «Quando torneranno le coccinelle».

Jaxon era un bambino speciale che chiedeva soltanto di essere amato e ascoltato. Voleva diventare forte come un grizzly per non farsi attaccare dalle cattiverie dei compagni e dalle ingiustizie.

“Riuscivano sempre a trovare modi diversi per umiliarmi, per mettermi all’angolo, per farmi sentire alla stregua di un topo di fogna. Del resto, io facevo del mio meglio per servigli tutto me stesso su un piatto d’argento. Ora, a distanza di così tanti anni, mi rendo conto di quanto io sia stato stupido, di quanto sarebbe stato facile ribellarmi e mettere fine al mio supplizio, ma all’epoca non ero altro che un bambino solo, senza una guida, senza risposte alle tante domande che mi ponevo. Sapevo così tante cose, eppure non avevo nessuno con cui condividerle.”

Chiedeva soltanto amore e di essere accettato, invece è cresciuto sentendosi in difetto, non amato e umiliato. Ora è diventato un ragazzo cinico, un criminale, ma dentro è rimasto sempre quel bambino che cerca di colmare le mancanze che gli sono state sempre negate.

“Non riesco a maltrattare le persone, nonostante per anni lo abbiano fatto con me. Non sono capace di terrorizzare gli altri, perché per troppo tempo ho tremato di paura. Sono stato un coniglio prima di diventare un grizzly, ma di quel coniglio ho conservato il cuore.”

Attraverso un racconto molto dettagliato scopriremo come un bambino gifted, con un QI superiore alla media, senza una giusta guida, un aiuto concreto sia diventato un bizzarro criminale. E soprattutto cosa lo lega a Briana e perché  rappresenti per lui il riscatto di riavere una vita normale. In quella casa Jaxon si confronta con i vecchi ricordi che riaprono delle ferite in fondo mai rimarginate.

“Questa felpa mi ricorda chi ero: Jaxon maiale-ciccione. Troppo grande per essere adatta a un bambino, troppo infantile per essere di un adolescente. Io non ero nessuna delle due cose: troppo solo e triste per essere un bambino, troppo bisognoso di coccole e di amore per essere un adolescente. Pensavo che per trasformarmi in un grizzly fosse necessario diventare grassi, non avevo ancora capito che mi sarebbe bastato diventare coraggioso. La paura di un bambino si legge nei suoi occhi, si ascolta nel tono incerto della sua voce, si osserva nel modo in cui nasconde le mani nello stupido tentativo di sparire dentro vestiti troppo larghi o sotto cappucci molto ampi.”

 Jaxon cerca di parlare meno possibile e di essere quasi invisibile ma Briana l’osserva e cerca di capirlo.

“Il silenzio della casa viene disturbato dal ticchettio dei suoi denti che sbattono contro la medaglietta militare che continua a mordicchiare. La melodia è sempre la stessa, mi entra nel cervello. Ho bisogno di associarla al titolo preciso per non impazzire. Mi concentro sul suono per non pensare alla condizione in cui mi trovo, per non pronosticare il mio imminente futuro. Ascolto senza nemmeno respirare. Presto la massima attenzione al suono che riproduce fino a quando un ricordo mi provoca un brivido lungo la schiena. «Rondò alla Turca di Mozart», urlo sollevandomi a sedere, senza poterlo controllare. Mi piazzo una mano sulla bocca, ma oramai è troppo tardi. Nella stanza cala il silenzio.”

Ha trascorso la sua vita sentendosi sempre solo in parte come Briana. Jaxon non è uno spietato criminale anzi si preoccupa per lei e cerca di farla stare bene durante questa strana permanenza e lo fa anche in modo un po’ ironico.

«Ti consiglio di iniziare a comportarti da ostaggio o mi vedrò costretto a comportarmi da rapitore».

Passeranno tanti mesi insieme e capiranno di essere uno la cura dell'altro. Nonostante tutto Briana si sente al sicuro con Jaxon e per la prima volta si sente importante per qualcuno.

“Nonostante non accada per mia volontà, quel criminale là fuori è la sola persona che mi permette di avere un ruolo diverso da quello che tutti gli altri mi concedono: una controfigura indesiderata che deve restare nell’ombra e muoversi con cautela per non disturbare i protagonisti. Fa davvero schifo essere solo controfigure della propria vita. Per la prima volta sento di avere un ruolo, un senso, un valore: sono il suo ostaggio e valgo abbastanza da aver architettato tutto questo. Non conosco le ragioni del suo gesto, non so perché io sia qui, ma so per certo che voleva me. Sono così disperata da sentirmi più indispensabile per quel fuorilegge che per i miei genitori. Ed è per questo che, se avessi una lama non mi taglierei, perché la paura è meno terrificante dell’indifferenza.”

Tra neve, stelle e galassie che rendono tutto ancora più magico, qualcosa tra loro cambia. Tutte le emozioni che vivono potrebbero anche sconvolgere i piani di Jaxon…

“«Ora hai visto le stelle…», le sussurro piano, piegandomi appena per avvicinarmi alla sua bocca. «Ma tu sei la più bella…», dico pianissimo nel silenzio di questa soffitta polverosa e buia, dove, per la seconda volta nella vita, prendo una decisione che potrebbe cambiarmi l’esistenza. Faccio una delle mie cazzate, accogliendo le possibili conseguenze come farei con uno schiaffo in faccia. Azzero le distanze e la bacio.”

Non posso dirvi di più e vi lascio continuare per scoprire cosa accadrà .

Koraline anche stavolta ha fatto centro puntando dritto al cuore con una storia forte ricca di emozioni e dal gran significato. Ci prende per mano e ci porta dentro ogni pagina facendo conoscere il passato dei protagonisti e in modo empatico ci fa entrare in sintonia con loro. In queste pagine ho pianto per la fragilità del piccolo Jaxon e per il senso di solitudine che avvolge Briana. Potrei ddire ancora tante cose : di come mi abbia colpito e fatto battere il cuore, di come mi abbia davvero portato dentro le vite di Jaxon e Briana fino a sentire vere le loro emozioni. L’autrice con grande maestria e delicatezza affronta un tema reale dove la differenza è vista come diversità e si intreccia con la cattiveria dei coetanei e soprattutto con l’assenza di chi dovrebbe prendersi cura dei bambini e impegnarsi a dare loro il meglio. Un capolavoro può essere ogni cosa capace di regalare emozione e a mio parere la storia di Jaxon e Briana lo è pienamente. Storia assolutamente da non perdere!

Giusi M.

 

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