Ciao a tutti e buon inizio settimana. Vi presentiamo un nuovissimo libro edito della Runa Editrice Cacciatori di fantasmi dell'autore Fabio Monteduro in uscita tra qualche giorno. Un Thriller che ti toglierà il fiato con la bellissima prefazione di Mirko Barbaglia Fondatore del Ghost Hunters Team.
Titolo: Cacciatori di fantasmi
Autore: Fabio Monteduro
Casa editrice: Runa Editrice
ISBN: 978-88-97674-33-7
Data di pubblicazione: 15/04/2014
Genere: Thriller
Formato: 14x21 con alette
N.pag.: 434
Rilegatura: Brossura
Sinossi
Tutto ha inizio, da quel che ci è dato sapere, davanti al cancello di una grande villa di campagna,
è lì che si consuma una morte assolutamente inaspettata quanto assurda. Da questo inspiegabile
suicidio si diramano le angoscianti vicende del romanzo. Tra i protagonisti, Matteo, il cui sogno
è di diventare un regista di film horror. Andrea, lasciato dalla moglie il giorno della nascita
della loro bambina, tanto appassionato di sovrannaturale da possedere tutti gli strumenti per
la rilevazione di entità spiritiche. Sarà l’incontro tra questi due personaggi che farà nascere
l’idea di diventare cacciatori di fantasmi. E ancora, Emma, la sorella di Andrea, traumatizzata
da certi avvenimenti accaduti loro da bambini durante una vacanza, sembra avere particolari
poteri da medium. Alicia, una ragazza peruviana, laureata in psichiatria, pertanto refrattaria alle
idee dei suoi “nuovi” amici. Su tutti si ergono tre inquietanti presenze: Erwin Kanvans, stimato
psichiatra, autore di libri didattici che, improvvisamente, mette in discussione i fondamenti
della psichiatria. Il S.Cataldo, un ex manicomio abbandonato da oltre trent’anni dopo una notte
di terrore. Per finire, Fatima Gutiérrez, una levatrice chiamata, per ragioni misteriose, la Santa
mammana. Gli improvvisati “cacciatori di fantasmi” si troveranno a lottare per le loro stesse
vite, trovandosi, ben presto, faccia a faccia coi loro peggiori incubi.
Quarta di copertina
Cali improvvisi di temperatura, spostamenti di oggetti, ombre fugaci o vere e proprie apparizioni.
Sono solo alcune delle segnalazioni che vengono associate ai più svariati luoghi: dagli antichi
Castelli, alle vecchie Ville disabitate; dagli ex manicomi, ormai abbandonati, alle case moderne:
nessun luogo è escluso e tutti potrebbero essere teatro di fenomeni inspiegabili. Ed è allora che
il Cacciatore di Fantasmi prepara la sua attrezzatura e si avvia verso l’ignoto! Proprio quello
che vivranno i protagonisti di questo romanzo, che non solo diverte e spaventa, ma riesce anche
a lanciare uno sguardo preciso e veritiero sull’attività reale del moderno Ghost Hunter, così
sapientemente descritto da Fabio Monteduro.
Se quindi in futuro sentirete degli strani rumori in casa e vi accorgerete magari di un oggetto
inaspettatamente spostato o di una luce che eravate convinti di aver spento e invece ritrovate
accesa, fermatevi un momento a riflettere, magari si tratta solo di distrazione o forse, anche voi,
avete bisogno dell’intervento dei “Cacciatori di Fantasmi”.
Mirko Barbaglia
Fondatore del Ghost Hunters Team
Prefazione Era circa l’una di notte e ci trovavamo all’interno di un Ospedale Psichiatrico ormai in disuso da molti anni, i muri ingialliti dal tempo e su alcuni ancora le scritte dei pazienti che riaffioravano come un triste ricordo di un passato fatto di pratiche inumane, di sofferenze e di solitudine; leggiamo una frase che ci colpisce molto e ci fa raggelare il sangue nelle vene: “...loro mi sorridono...”. Poche ore prima avevamo raccolto informazioni su que-sto luogo scoprendone la triste storia, peraltro comune a tutti gli istituti psichiatrici fino agli anni ‘70, in cui la maggior parte dei pazienti non aveva in realtà neanche problemi mentali ma era stata rinchiusa in manicomio solo perché ritenuta diversa dalla società dell’epoca, una semplice balbuzia ti faceva finire in manicomio, come anche la sfortuna di essere un senza tetto o, la più triste delle realtà, essere un orfano ti portava, nella maggior parte dei casi, dentro questi luoghi in cui si rimaneva fino alla morte. E proprio la morte, date le condizioni di vita a cui erano costrette queste persone, era forse addirittura sperata! Si perché le pratiche che venivano inflitte a questi pazienti in nome della psichiatria dell’epoca erano terrificanti, venivano legati al letto con catene di ferro, costretti alla camicia di forza e a espletare le funzioni fisiologiche dentro piccoli fori nel pavimento delle loro stanze/celle, venivano sottoposti a lobotomia (che consisteva nel recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell’encefalo) e a elettroshock (che consisteva nel passaggio di una corrente elettrica attraverso il cervello). Emotivamente eravamo già molto provati scoprendo questa triste realtà ma volevamo andare avanti perché in questo luogo erano stati anche segnalati dei fenomeni inspiegabili, forse la presenza di fantasmi! Molte persone, assolutamente affidabili, sostenevano infatti di aver avvistato delle strane ombre aggirarsi tra i lunghi corridoi della struttura, di aver sentito dei passi e di aver visto chiudersi delle porte. Ed ecco quindi la decisione di indagare, con la nostra strumentazione tecnologica e con l’aiuto del nostro sensitivo, per cercare di scoprire se tutte queste segnalazioni erano solo frutto della suggestione personale oppure erano reali! Dopo aver letto queste inquietanti scritte, decidiamo di proseguire, nel buio più totale, percorrendo i lunghi corridoi del Manicomio. I misuratori di campi elettromagnetici inco-minciano a segnalare le prime anomalie ed ecco che, poco dopo, iniziamo a sentire anche i primi rumori che echeggia-no in tutti i locali: “sicuramente sono dei passi...” esclamia-mo! I rumori sono talmente forti e distinguibili da farci con-vincere che nella struttura non siamo soli; sicuramente qualche altra persona si è introdotta all’interno abusivamente e, vista la pericolosità strutturale del luogo dovuta a decine di anni di abbandono totale, dobbiamo assolutamente intercettarla e farla uscire. Inizia così la frenetica ricerca dell’intruso, ma, pian piano, ci rendiamo conto che i rumori arrivano da più parti contemporaneamente e a distanze troppo grandi da poter essere percorse in così poco tempo da una sola persona, e se fossero più persone le avremmo viste! Decidiamo di dividerci per coprire una zona più ampia convinti di scoprire le persone che causano tutti questi rumori ma dopo molti minuti di frenetica ricerca ci ritroviamo di nuovo tutti insieme senza aver incontrato nessuno sulla nostra strada. I rumori d’improvviso si arrestano completamente e tutto ripiomba nel silenzio più totale. Nella frenesia della ricerca ci ritroviamo in un altro corridoio con al centro una vecchia carrozzina giocattolo utilizzata anni prima da un piccolo “paziente” della struttura, probabilmente orfano, senza una ruota e ormai completamente segnata dal tempo. Prefazione di Mirko Barbaglia - Ghost Hunters Team Vedendo questo semplice oggetto, una tristezza indescri-vibile ci pervade completamente e crea nelle nostre menti delle immagini che descrivono perfettamente quel passato tormentato e non possiamo non chiederci se siamo stati portati in quel luogo, seguendo i rumori di passi, per un preciso motivo: forse qualche energia passata vuole che la sua storia non sia dimenticata e che quella sofferenza non venga più vissuta da nessuno? Non sappiamo dare una risposta a questa domanda, quello che è certo e che questa esperienza, come tante altre, ha rafforzato in noi la convinzione di andare sempre in fondo alle storie che ci raccontano senza pregiudizi, e siamo certi che, prima o poi, la risposta arriverà! Questa è la vita di un Ghost Hunter! Il termine Ghost Hunter a molti di voi non dirà nulla, se poi facciamo la traduzione letterale del termine: “Cacciatore di Fantasmi” penserete addirittura ad uno scherzo, ma non è così, i Ghost Hunters esistono realmente e indagano proprio su presunti fenomeni paranormali! Al contrario di quello che si può pensare, il Ghost Hunting ha un’origine molto antica; i primi “cacciatori di fantasmi” iniziarono a comparire già nel I° secolo D.C. Plinio il Giovane narra del filosofo Atenodoro alle prese con uno spettro che aveva creato grossi problemi in una villa di Atene. Luciano di Samosata, vissuto nel II° Secolo D.C. narra, nei suoi scritti, dell’esistenza di un “Circolo di Parapsicolo-gia” che studiava fenomeni inspiegabili e apparizioni spettrali. Porfirio, discepolo di Plotino, aveva già notato le incredibili interazioni che gli “spiriti” potevano avere con il mondo dei “vivi”. Anche in altre parti del Mondo, come in India, questi fe-nomeni (Virika, fantasmi nella lingua locale) erano studiati da gruppi formati da professionisti che venivano chiamati Shaycana. Nel 1323, in Europa, il frate benedettino Jean Goby indagò su una voce misteriosa che si udiva in un’abitazione di Alais nella Francia del Sud; con i suoi studi Goby scoprì che questa voce apparteneva al defunto Guy de Torno accusato, prima della sua scomparsa, di adulterio. Il primo vero pioniere Europeo di questa pratica fu l’inglese Harry Price nella seconda metà dell’ottocento. Con il passare degli anni e l’aumento della tecnologia, il “cacciatore di fantasmi” è divenuto, ad oggi, un vero e proprio ricercatore che con l’utilizzo di una strumentazione tecnologicamente avanzata indaga sull’interazione fisica di un fenomeno paranormale nell’ambiente circostante. Cali improvvisi di temperatura, spostamento di oggetti, ombre fugaci e vere e proprie apparizioni sono solo alcune delle segnalazioni che molto spesso vengono associate ai più svariati luoghi: dagli antichi Castelli, alle Ville disabitate, agli ex sanatori, fino ad arrivare alle abitazioni private e moderne, nessun luogo è escluso e potrebbe essere teatro di un fenomeno inspiegabile. Ecco che allora il Cacciatore di Fantasmi prepara tutta la sua attrezzatura tecnologica e si avvia verso l’ignoto! Si, perché in realtà in queste indagini non si può mai sapere cosa aspettarsi, si può riuscire a dare una spiegazione razionale a tutte le segnalazioni, oppure ci si può trovare realmente di fronte a qualcosa di assolutamente inspiegabile! E quest’ultima situazione è proprio quella che vivranno i protagonisti di questo romanzo che non solo diverte e spa-venta (a tal proposito consigliamo la lettura in orario serale!) ma riesce anche a dare uno sguardo preciso e veritiero sull’attività reale del moderno Ghost Hunter, sapientemente descritta dall’amico Fabio Monteduro. Se quindi in futuro sentirete degli strani rumori in casa vostra, vi accorgerete magari di un oggetto stranamente spostato o di una luce che eravate convinti di aver lasciato spenta e invece ritrovate accesa, fermatevi un momento a riflettere bene, magari si tratta solo di distrazione o forse, anche voi, avete bisogno dell’intervento di un Ghost Hunter
Prefazione Era circa l’una di notte e ci trovavamo all’interno di un Ospedale Psichiatrico ormai in disuso da molti anni, i muri ingialliti dal tempo e su alcuni ancora le scritte dei pazienti che riaffioravano come un triste ricordo di un passato fatto di pratiche inumane, di sofferenze e di solitudine; leggiamo una frase che ci colpisce molto e ci fa raggelare il sangue nelle vene: “...loro mi sorridono...”. Poche ore prima avevamo raccolto informazioni su que-sto luogo scoprendone la triste storia, peraltro comune a tutti gli istituti psichiatrici fino agli anni ‘70, in cui la maggior parte dei pazienti non aveva in realtà neanche problemi mentali ma era stata rinchiusa in manicomio solo perché ritenuta diversa dalla società dell’epoca, una semplice balbuzia ti faceva finire in manicomio, come anche la sfortuna di essere un senza tetto o, la più triste delle realtà, essere un orfano ti portava, nella maggior parte dei casi, dentro questi luoghi in cui si rimaneva fino alla morte. E proprio la morte, date le condizioni di vita a cui erano costrette queste persone, era forse addirittura sperata! Si perché le pratiche che venivano inflitte a questi pazienti in nome della psichiatria dell’epoca erano terrificanti, venivano legati al letto con catene di ferro, costretti alla camicia di forza e a espletare le funzioni fisiologiche dentro piccoli fori nel pavimento delle loro stanze/celle, venivano sottoposti a lobotomia (che consisteva nel recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell’encefalo) e a elettroshock (che consisteva nel passaggio di una corrente elettrica attraverso il cervello). Emotivamente eravamo già molto provati scoprendo questa triste realtà ma volevamo andare avanti perché in questo luogo erano stati anche segnalati dei fenomeni inspiegabili, forse la presenza di fantasmi! Molte persone, assolutamente affidabili, sostenevano infatti di aver avvistato delle strane ombre aggirarsi tra i lunghi corridoi della struttura, di aver sentito dei passi e di aver visto chiudersi delle porte. Ed ecco quindi la decisione di indagare, con la nostra strumentazione tecnologica e con l’aiuto del nostro sensitivo, per cercare di scoprire se tutte queste segnalazioni erano solo frutto della suggestione personale oppure erano reali! Dopo aver letto queste inquietanti scritte, decidiamo di proseguire, nel buio più totale, percorrendo i lunghi corridoi del Manicomio. I misuratori di campi elettromagnetici inco-minciano a segnalare le prime anomalie ed ecco che, poco dopo, iniziamo a sentire anche i primi rumori che echeggia-no in tutti i locali: “sicuramente sono dei passi...” esclamia-mo! I rumori sono talmente forti e distinguibili da farci con-vincere che nella struttura non siamo soli; sicuramente qualche altra persona si è introdotta all’interno abusivamente e, vista la pericolosità strutturale del luogo dovuta a decine di anni di abbandono totale, dobbiamo assolutamente intercettarla e farla uscire. Inizia così la frenetica ricerca dell’intruso, ma, pian piano, ci rendiamo conto che i rumori arrivano da più parti contemporaneamente e a distanze troppo grandi da poter essere percorse in così poco tempo da una sola persona, e se fossero più persone le avremmo viste! Decidiamo di dividerci per coprire una zona più ampia convinti di scoprire le persone che causano tutti questi rumori ma dopo molti minuti di frenetica ricerca ci ritroviamo di nuovo tutti insieme senza aver incontrato nessuno sulla nostra strada. I rumori d’improvviso si arrestano completamente e tutto ripiomba nel silenzio più totale. Nella frenesia della ricerca ci ritroviamo in un altro corridoio con al centro una vecchia carrozzina giocattolo utilizzata anni prima da un piccolo “paziente” della struttura, probabilmente orfano, senza una ruota e ormai completamente segnata dal tempo. Prefazione di Mirko Barbaglia - Ghost Hunters Team Vedendo questo semplice oggetto, una tristezza indescri-vibile ci pervade completamente e crea nelle nostre menti delle immagini che descrivono perfettamente quel passato tormentato e non possiamo non chiederci se siamo stati portati in quel luogo, seguendo i rumori di passi, per un preciso motivo: forse qualche energia passata vuole che la sua storia non sia dimenticata e che quella sofferenza non venga più vissuta da nessuno? Non sappiamo dare una risposta a questa domanda, quello che è certo e che questa esperienza, come tante altre, ha rafforzato in noi la convinzione di andare sempre in fondo alle storie che ci raccontano senza pregiudizi, e siamo certi che, prima o poi, la risposta arriverà! Questa è la vita di un Ghost Hunter! Il termine Ghost Hunter a molti di voi non dirà nulla, se poi facciamo la traduzione letterale del termine: “Cacciatore di Fantasmi” penserete addirittura ad uno scherzo, ma non è così, i Ghost Hunters esistono realmente e indagano proprio su presunti fenomeni paranormali! Al contrario di quello che si può pensare, il Ghost Hunting ha un’origine molto antica; i primi “cacciatori di fantasmi” iniziarono a comparire già nel I° secolo D.C. Plinio il Giovane narra del filosofo Atenodoro alle prese con uno spettro che aveva creato grossi problemi in una villa di Atene. Luciano di Samosata, vissuto nel II° Secolo D.C. narra, nei suoi scritti, dell’esistenza di un “Circolo di Parapsicolo-gia” che studiava fenomeni inspiegabili e apparizioni spettrali. Porfirio, discepolo di Plotino, aveva già notato le incredibili interazioni che gli “spiriti” potevano avere con il mondo dei “vivi”. Anche in altre parti del Mondo, come in India, questi fe-nomeni (Virika, fantasmi nella lingua locale) erano studiati da gruppi formati da professionisti che venivano chiamati Shaycana. Nel 1323, in Europa, il frate benedettino Jean Goby indagò su una voce misteriosa che si udiva in un’abitazione di Alais nella Francia del Sud; con i suoi studi Goby scoprì che questa voce apparteneva al defunto Guy de Torno accusato, prima della sua scomparsa, di adulterio. Il primo vero pioniere Europeo di questa pratica fu l’inglese Harry Price nella seconda metà dell’ottocento. Con il passare degli anni e l’aumento della tecnologia, il “cacciatore di fantasmi” è divenuto, ad oggi, un vero e proprio ricercatore che con l’utilizzo di una strumentazione tecnologicamente avanzata indaga sull’interazione fisica di un fenomeno paranormale nell’ambiente circostante. Cali improvvisi di temperatura, spostamento di oggetti, ombre fugaci e vere e proprie apparizioni sono solo alcune delle segnalazioni che molto spesso vengono associate ai più svariati luoghi: dagli antichi Castelli, alle Ville disabitate, agli ex sanatori, fino ad arrivare alle abitazioni private e moderne, nessun luogo è escluso e potrebbe essere teatro di un fenomeno inspiegabile. Ecco che allora il Cacciatore di Fantasmi prepara tutta la sua attrezzatura tecnologica e si avvia verso l’ignoto! Si, perché in realtà in queste indagini non si può mai sapere cosa aspettarsi, si può riuscire a dare una spiegazione razionale a tutte le segnalazioni, oppure ci si può trovare realmente di fronte a qualcosa di assolutamente inspiegabile! E quest’ultima situazione è proprio quella che vivranno i protagonisti di questo romanzo che non solo diverte e spa-venta (a tal proposito consigliamo la lettura in orario serale!) ma riesce anche a dare uno sguardo preciso e veritiero sull’attività reale del moderno Ghost Hunter, sapientemente descritta dall’amico Fabio Monteduro. Se quindi in futuro sentirete degli strani rumori in casa vostra, vi accorgerete magari di un oggetto stranamente spostato o di una luce che eravate convinti di aver lasciato spenta e invece ritrovate accesa, fermatevi un momento a riflettere bene, magari si tratta solo di distrazione o forse, anche voi, avete bisogno dell’intervento di un Ghost Hunter
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