Titolo: Il mio sbaglio perfetto
Autore: Aurora Rose Reynolds
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: 2,99
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Liz ha già sofferto troppo nella vita: quando il padre è morto, abbandonando lei e suo fratello Tim, sua madre non è riuscita a gestire il lutto, estraniandosi dal mondo e trascurando i propri figli. Dopo molti anni di fatica, le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto. Sua madre ha trovato un nuovo compagno e lei è riuscita ad aprire il negozio dei suoi sogni. Se non fosse che Trevor Mayson, scapolo d’oro della città e inguaribile Don Giovanni, ha perso la testa per Liz. La sua passione travolgente lo porterà a commettere un grosso errore, allontanandola per sempre, o almeno così sembra, se non riuscirà a riconquistare la sua fiducia e a dirle, una volte per tutte: ti amo.
Quando Lidia
mi ha inviato il libro, due giorni prima dell’uscita, l’entusiasmo era tale da
convincermi che in una notte avrei letto tutto e avrei inviato pure la
recensione per l’anteprima. Come ben
potete capire, non è stato così. Non so perché l’autrice abbia “deciso” di
scrivere questo secondo libro, con lo “stesso personaggio” e con un mucchio di
altre cose “identiche” al primo libro. Si, perché ASHER e TREVOR sono assurdamente
simili. Sembra quasi che abbiano la stessa personalità ma con un nome diverso,
in situazioni diverse, con donne diverse.
Per quando
lo stile dell’autrice possa piacere, ci sono rimasta male. Ho fatto un po’
fatica a leggere senza interrompermi.
Trevor ,
come Asher (protagonista di UN MERAVIGLIOSO IMPREVISTO) è un cavernicolo per
eccellenza. Se vuole una cosa, non
chiede… se la prende e basta. Come nella storia precedente, Trevor decide di
portarsi la sua Liz a casa con sé. E sempre come nella storia precedente, i
protagonisti, anche se si conoscono da prima- direi per fortuna almeno, saltano
quelle tappe, che per noi comuni mortali sono di vitale importanza. Come di
tradizione, anche Trevor ha avuto il suo “BOOM”, e così la sua vita da playboy incallito si
polverizza, dando posto ad un perfetto fidanzato innamoratissimo della sua
dolce e riservata Liz, pronto a combattere pur di risanare quel cuore, che lui
stesso ha spezzato.
So che può sembrare
strano, ma lei è quella giusta». Si accigliò. «L’ho capito il secondo in cui
l’ho vista».
«È il tuo boom».
Annuisce.
«Sì, ma poi è successa una cosa e l’ho usata come scusa per
evitare i miei sentimenti, spingendola via. Stavo cercando di resistere, ma non
ha funzionato e mi si è ritorto contro. Adesso devo trovare un modo per tornare
nel punto in cui eravamo».
Una delle cose
che contraddistingue Trevor da Asher, è il bisogno perenne di “assaggiare” la
sua dolce Liz. Devo riconoscere, che se esistesse un premio o qualsiasi cosa possa
premiare una dote del genere, lo darei a Trevor. Obbiettivamente, questa cosa
mi è piaciuta. Tanto. Con questo non
voglio dire che è l’unica cosa che c’è di buono nella storia, non è un libro da
scartare, assolutamente. Ha i suoi pregi. Per esempio, i valori della famiglia
vengono messi in primo piano e non solo… Giuro! Leggete sotto.
Tiro fuori il borsone
da sotto al letto, prendo un paio di mutandine e me le infilo senza far cadere
l’asciugamano. Prendo una canottiera e me la metto sempre senza lasciar
intravedere un centimetro di pelle. Mi piego per cercare dei pantaloncini.
Faccio per metterci un piede, ma lui me li strappa dalle mani. «Ehi! Me li
stavo mettendo!», grido, fulminandolo con lo sguardo. Trevor li tiene
appallottolati in una mano.
«Per quanto fosse
sexy il tuo spettacolino», dice, scuotendo la testa. «Sei in casa mia. Ti ho
messo un dito nella figa, te l’ho mangiata e ti sono entrato dentro senza un
profilattico. Non esiste che tu mi nasconda il tuo corpo».
«Sei proprio un bastardo». Divento tutta rossa.
Questo non è
proprio un valore, però è come se lo fosse. Cioè, se fossi io Liz per me questo
sarebbe un valore. Scherzi a parte… Letteralmente, Trevor in tutto il libro non
si stanca mai di assaggiare la sua fidanzata. È talmente su di giri, che
finiscono per saltare ben più tappe di Asher e November. Il colpo di scena, come nel precedente, lascia
un po’ a desiderare, ma poteva benissimo andare.
Questa serie è composta da storie leggere,
scorrevoli e ovviamente veloci, e visto che siamo in estate, queste storie sono
ottime per passere una domenica spensierata in spiaggia. Specialmente quando si hanno delle belle scene
hot, avere il mare a portata di mano è un bene prezioso da non sottovalutare
mai, nemmeno quando l’acqua è troppo ghiacciata… anzi, è meglio.
Detto ciò, se
posso dire la mia, questa storia mi è piaciuta più della prima. L’ho trovata
più completa rispetto la precedente, e se l’avessi letta per prima, somiglianze
a parte, sarebbe stato uno dei libri più carini e leggeri che avessi mai letto
fin’ora.
Ultimamente
sono geloso e possessivo a livelli stratosferici, per non dire matto da legare.
Non mi piace essere geloso. Tutt’altro, lo detesto. Se mi lasciasse tatuare il
suo nome sulla fronte, forse lo farei. Una parte di me sa che se sono così teso
è perché ho bisogno di dirle che la amo. Quelle due paroline mi stanno consumando,
mangiandomi vivo. Devo comunicarle i miei sentimenti per poter fare il passo
successivo e chiederle di diventare mia moglie. So che tutti diranno che stiamo
andando troppo in fretta e che non ci conosciamo, ma non mi importa. La amo. La
prendo. Voglio che sia mia per sempre. Chi se ne fotte di quello che dicono gli
altri. Finché lei non ne avrà avuto abbastanza di me, possono anche
succhiarmelo.
Rumorine, vi
saluto con l’espressione “Yo”, che caratterizza un altro fratello Mayson che
conosceremo nella prossima storia. Non voglio pronunciarmi, ma questa storia mi
incuriosisce molto. Parte da basi diverse e ben più complicate e profonde, potrebbe
essere davvero una bellissima storia.
Cu
tuttu lu cori,
Giusy
Cu.
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