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giovedì 13 luglio 2017

Recensione "Senza Nessun segreto" di Leylah Attar

Ciao Rumors! Esce oggi un nuovo bellissimo romanzo targato Newton Compton intitolato Senza Nessun segreto di Leylah Attar, e la nostra Nanà oggi ve ne parlerà!
Titolo: Senza nessun segreto
Autrice: Leylah Attar
Editore:  Newton Compton 
Genere: Dark Romance
Prezzo ebook: € 2.99

Un normale giorno di shopping si trasforma in un incubo per Skye Sedgewick quando, nel tornare alla macchina, viene rapita e narcotizzata. Sembra che per lei sia arrivata la fine: il rapitore sconosciuto la costringe a inginocchiarsi e le tiene puntata una pistola alla tempia. Skye aspetta che parta il colpo mentre recita la preghiera che l’aiutava a dormire da bambina, ma quello che sente, invece di uno scoppio, è un fortissimo colpo alla testa che la tramortisce. Si risveglia al buio, incapace di muovere anche un solo muscolo. Non sa dove si trova, è terrorizzata da quello che l’aspetta ma poi sente delle voci: è in una barca e il rapitore – Damian Caballero – è in attesa di avere il via libera per attraversare il confine con il Messico. L’unica speranza di salvezza è quella di fare rumore, essere notata in qualche modo e avvertire le autorità della sua presenza a bordo. Ma la cosa non è facile, per quanto ci provi è ben nascosta e l’agente durante l’ispezione non la vede, ma… Un romanzo di suspense e una storia d’amore, una scrittura potente e al tempo stesso raffinata sono gli ingredienti di questo magnifico romanzo. 


Rumorine,
per me è davvero difficile realizzare questa recensione perché ho così tante emozioni da condividere con voi che temo di inondarvi con un fiume di parole.
Questo non è un libro ma “il libro” e perdonatemi se risulterò arrogante ma sono sicura che, una volta letto, rientrerà nei vostri best of.
Erano due anni che questo romanzo militava nel mio e-reader e mi guardava con i suoi origami ma, da donna pigra quale sono, ho aspettato di leggerlo made in Italy.
Beh, mai attesa è stata più ripagata.

È una storia che vi toglierà il respiro sin dall’incipit, un mélange di elementi, colori, sensazioni che sfuggono a qualsiasi categorizzazione di sorta.

Non è solo un dark, non è prettamente un romance… allora cos’è?
È una guerra degli assoluti dove il passato si contrappone al presente, l’odio all’amore, la vendetta all’accettazione di ciò che non possiamo più cambiare. Ciò che è bellissimo diventa spaventoso, il dolore diventa vita, i silenzi assordanti occupano i vuoti di due anime ineluttabilmente intrecciate, disperatamente anelanti un epilogo che ha volti diversi.
Ed il nero… il nero fagocita ogni anfratto della mente e del corpo, annienta la volontà, sublima il desiderio.

“Esiste un solo nero. Non ci sono sfumature di nero. Il nero è assoluto, impenetrabile. Il nero assorbe tutti i colori. Se cadi nel nero, vieni completamente risucchiato. Eppure questo era un tipo diverso di nero. Nero ghiaccio e carbone ardente. Acqua fresca e notte nel deserto. Oscura tempesta e calma chiara. Era nero contro nero, opposti e polarità, ma pur sempre… nero.”

Skye Sedgewick si ritrova privata delle sue Louboutin e proiettata nell’oscurità di un uomo, Damian Caballero, che sventra le sue velleità, depaupera la sua “vita di vetro”, stringe il suo destino tra le mani come la collana che affida all’oblio del mare… eppure c’è qualcosa che blocca il male, qualcosa che seda gli antri più oscuri di questa storia “nuda e graffiata”. Il non detto, il dolore ed i fantasmi del passato aleggiano sulle loro vite come un monito, un mantra che ricorda costantemente ciò che erano e non saranno più.
Il loro mondo diventa una monade che li disintegra pezzo per pezzo, apre un baratro sotto ai loro piedi facendoli precipitare. Ma, a volte, bisogna distruggere per ricostruire. E due anime intossicate, esauste, inorridite possono sentirsi più vive che mai.

“La vendetta porta ad altra vendetta, al caos e all’oscurità. La vendetta ci tiene in ostaggio, c’imprigiona e ci fa a pezzi; soffriamo, soffriamo finché non ci liberiamo dei suoi parassiti, che ci succhiano l’anima.”

Skye e Damian colmano la tetra distanza che li separa, diventano sordi ad un mondo che li reclama. Un mondo in cui giusto e sbagliato sono solo questioni semantiche e che arriva presto a presentare il conto. Tutto ciò che resta di loro due è sparpagliato su un pavimento fatto di sogni di carta, afflosciati e calpestati. E la speranza lascia il posto al dolore, a tetre memorie, all’oscurità.
Giacché loro non sono più e non sono mai stati… erano semplicemente sospesi in una bolla di sapone pronta a scoppiare al minimo movimento, in un tempo allietato da una dolce nenia.

«Siamo sabbia che ancora non è stata portata via dall’acqua»


Ma, probabilmente, una fine non è mai la fine. La lontananza ed il tempo fanno espandere il loro mondo, strappano le cuciture, ridanno nuova forma alle cose.

“Era un senso di appartenenza, che cancella le divisioni tra due persone; capita quando la tua caviglia si avvinghia a quella di qualcun altro o le tue dita s’intrecciano alle sue, e tutto avviene in modo naturale, automatico, quasi senza che tu ne abbia coscienza. Quando penso a Dio, penso a queste cose magiche e inspiegabili, moltiplicate all’infinito.”

Potrei riempire mille pagine di estratti emotivamente destabilizzanti e trascorrerei una giornata intera a tessere le lodi di questa penna.
Leylah Attar mi ha letteralmente sconvolta. Lei non racconta solo di Skye e Damian. Racconta anche di voi. Di quegli anfratti in cui nascondete le vostre oscurità, del momento in cui vi arrendete alla bramosia della realtà, del vostro indugiare tra passato e presente, dei ricordi che popolano i vostri ricordi, degli ideali che avete fatto cadere nell’oceano dell’infanzia… di ciò che potete essere e che vi ostinate a rifiutare. Dell’immenso coraggio che dimostrate nell’istante in cui accettate ciò che siete, i vostri lividi, le crepe nelle vostre anime, ma brillate lo stesso. 
E diventate gelato, vongole e scarpe dalla suola rossa con tacchi vertiginosi.”


Non da meno è la precisione della scrittrice che si declina nella descrizione dei paesaggi, nella profonda conoscenza medica, nella caratterizzazione introspettiva dei personaggi, nello sviscerare ed analizzare i sentimenti, i loro effetti nel tempo e la psiche umana.
Questo libro è un concentrato di percezioni, è una perpetua guerra tra luce e oscurità; è vendetta, perdono, sacrificio, redenzione. È odio che distrugge ma è soprattutto amore, nella sua forma più pura, che ricostruisce e riempie i vuoti, che siano quelli tra i denti o le voragini nel cuore.  

Parafrasando Damian, non vi resta che perdervi tra queste pagine al mio cinque:
1, 2, 3, 4… 5!

Xoxo, Nanà

“Noi siamo sabbia e roccia e acqua e cielo, ancore sulle navi e vele al vento. Siamo un viaggio verso una meta che cambia ogni volta che sogniamo, cadiamo, saltiamo o piangiamo. Siamo stelle difettose, che tuttavia brillano o risplendono. Lotteremo sempre, desidereremo sempre, avremo sempre più domande che risposte, ma ci saranno sempre momenti come questo, pieni di magia e appagamento, quando le anime accarezzano il divino e semplicemente restano senza fiato.”



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