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giovedì 30 novembre 2017

BlogTour "Narcos" di Alessia Cucè

Ciao Rumors. Vi presentiamo la seconda tappa del blogtour del nuovo libro di Alessia Cucè, Narcos in uscita il 6 dicembre. In questo secondo appuntamento l’autrice ci presenta il personaggio maschile del suo nuovo romanzo.
Titolo: Narcos Volume 1 (Duologia)
Autore: Alessia Cucè
Editore: Self Publishing
Genere: romance criminale
Ebook: 1,99
Cartaceo: 15,00
Online dal 6 Dicembre

"Sei una bestia" sibila velenosa. E se davvero fossi una bestia, lei rimarrebbe comunque l'unica in grado di esaltare il meglio di me.

Cosa succederebbe se il narcotrafficante più potente del Messico incontrasse la narcotrafficante più potente del Venezuela? King Snow e Alma Oro Varela, due cartelli di rilievo nel traffico di cocaina, intrecciano le loro vite per far fronte a un nemico comune che sta scombussolando gli equilibri di un mondo spietato e contravvenendo alle regole ferree. Lei, una donna costretta a essere ciò che non vorrebbe. Lui, un uomo che ha sempre desiderato essere ciò che è diventato. Due caratteri forti, decisi e determinati. Un rey e una reina che tra insidie, alleanze e tradimenti, si ritroveranno a dover fare i conti con il pericolo più grande che gli si sia mai presentato: se stessi.


KING SNOW-EL REY


King Snow ha solo un obiettivo nella sua vita…

«Io non la voglio una vita come la loro, Ben. Io voglio essere ricco, talmente tanto ricco da pulirmi il culo con un centone. Talmente tanto ricco da dormire in lenzuola di seta. Talmente tanto ricco da mangiare bistecche dalla mattina alla sera. Talmente tanto ricco da vivere in una casa senza queste merde di blatte» esplosi infuriato.
«Talmente tanto ricco da diventare uno stronzo» ridacchiò.
«Sì. Hai afferrato il concetto. Voglio essere uno stronzo. Il numero uno.»
«Hai solo sedici anni, King. Dove cazzo vuoi andare?»
Mi rammaricai e crollai nuovamente sul letto. Avevo solo sedici anni, ero solo un ragazzino. Non avevo neppure preso ancora la patente e, soprattutto, non avevo soldi.
«Devo trovare un lavoro, Ben. Uno di quelli che mi fa fare soldi facili e mi permetta di cominciare a organizzare la mia vita.»
«Potresti spacciare erba. Il tizio che me la vende mi ha detto che cercano ragazzini per avvicinarsi con più facilità ai licei» borbottò con poco interesse.
Le sue parole alle mie orecchie, invece, risuonarono come il tintinnio di una slot machine che sgancia centinaia di monetine. Quella strada mi avrebbe messo in tasca parecchi soldi e avrebbe potuto permettermi di andarmene via di casa.

E il suo obiettivo lo raggiungerà e lo porterà a diventare un pezzo grosso del narcotraffico messicano.

A ventisei anni ero diventato un narcotrafficante temibile e potente. Così potente da venire rispettato molto più di Del Gado.
Il narcotrafficante più potente del Messico.
El Rey.

E quando tutto nella sua vita sembra avere preso la giusta collocazione, arriva una donna che lo scuoterà fin nel profondo.

 Questo senso di protezione che nutro nei confronti di Alma è anomalo, insensato e inspiegabile. Questa sua presenza costante nella mia mente, lo è ancora di più.


«Sei molto più simile a me di quanto tu possa immaginare. Che tu ci creda o no» la accuso. «Assassini, Alma. Narcotrafficanti…»
Lei sospira quasi l’avessi colpita in pieno petto. «Credi ciò che ti pare. Non sciuperò il mio tempo per farti cambiare idea» sbraita, allontanandosi da me. Va vicino alla finestra e io la seguo con gli occhi. Mi volta le spalle, ma a nulla serve celarmi il suo stato d’animo. Lo sento, lo avverto, quasi fosse il mio.
Che diavolo è questa simbiosi?
«Allora mi stai dando ragione?»
«Non m’importa mostrarti chi sono, King. Io voglio essere, non apparire a prescindere da ciò che le mie azioni comportano. Sono costretta, non lo faccio per puro piacere o per sfidarti. Questa è l’unica cosa che conta per me, fattene una ragione» confessa e si volta di scatto verso di me.
«Giochiamo a chi ha più peccati?»
«Non voglio competere con te, voglio collaborare, ma ho compreso nell’attimo in cui mi hai pretesa, nell’attimo in cui ho accettato di appartenerti, che tu non vuoi una collaborazione. Non capisco se lo stai facendo per salvarti il culo o semplicemente per sentirti superiore, so solo che tutto questo non porterà a nulla di buono.»
«E allora vattene» sbotto raggiungendola e quasi mi sparerei per ciò che le ho appena detto.
«Non posso.»
«Non vuoi, dì la verità» la sfido con lo sguardo.
«Che differenza farebbe?»
«Mostrami chi sei, Alma. Mostrami quanto tu sia uguale a me.»
«Io non sono uguale a te» dichiara fiera. «Non avrei mai negato la libertà a un mio alleato.»
Confuso e frastornato, irretito e sfiancato, la combatto nell’unico modo che mi riesce possibile. Le avvinghio il bacino con le mani e la incollò a me. Solo così posso domarla, solo così riesco a impedirle di stordirmi, di mettermi in discussione. Solo così riesco ad assoggettarla e sentirmi me stesso, perché, cazzo, è in grado di svuotare la mia intera esistenza e la detesto solo per questo.
«Lasciami» sibila.
«Tu mi vuoi.»
«Non te lo ripeterò ancora.» Ma la ignoro. Le afferro una ciocca di capelli tra le mani e la annuso.
«Perché mi resisti?» Le stringo un seno e lei non si scompone. «Perché menti a te stessa?»
«King» soffia rabbiosa e la adoro così, selvaggia e combattente mentre cerca di liberarsi, ma la mia stretta è troppo per lei. Mi avvento sul suo collo e glielo mordo, ma lei si divincola sferrandomi un calcio tra le gambe. Tossisco un paio di volte per quel colpo abbastanza lieve e ritorno subito in me. Non ho ancora imparato a ricevere i suoi colpi, non ho ancora accettato l’idea che possa sferrarli e tutte le volte ci casco come un pivello.
«Mujer… puta… la peggiore tra tutte. Non vedi l’ora di farti fottere da me e questo tuo contrastarmi mi rende la caccia sempre più eccitante» le sussurro in viso con voce roca. Deve essere uguale alle altre, la devo rendere uguale alle altre. Non deve avere nessuna influenza su di me.
«Il tuo maschilismo, la tua arroganza, la tua prepotenza sono solo sfaccettature di tutta la paura che ti porti dentro. Il mio corpo non sarà mai tuo, King, neppure se tu fossi l’ultimo uomo sulla terra.»
E non resisto più.


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