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giovedì 16 dicembre 2021

Recensione "Non sono una signora" di Anna Premoli

Ciao Rumors. Oggi la nostra Erika ci parla del nuovo romance edito Newton Compton Editori intitolato Non sono una signora di Anna Premoli. Uscito il 28 Ottobre.


Titolo: Non sono una signora
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romance
Data di uscita: 28 Ottobre 2021
 
Audrey Thomas è una trentenne newyorkese molto spiritosa e senza peli sulla lingua. È autrice di romanzi erotici e nella vita privata non è troppo incline ad abbandonarsi al romanticismo. Al grande amore preferisce il “divertiamoci qui e ora e poi domani ognuno a casa propria”. Ma la sua esistenza sta per essere sconvolta da una serie di novità: sua madre, con cui ha sempre pensato di condividere un certo femminismo intransigente, le annuncia che ha finalmente deciso di compiere il grande passo: si sposa. Come se questo non bastasse, nella sua vita piomba Matt, l’uomo in assoluto più “sbagliato” che potesse incontrare, sia per il ruolo molto particolare che riveste, sia per i valori in cui crede… All’improvviso Audrey si trova a mettere in discussone posizioni che riteneva definitive e a essere tormentata da domande la cui risposta non è più così certa. Una fra tutte la perseguita: in che cosa consiste la vera trasgressione?

E se l’uomo meno adatto a lei fra tutti fosse proprio… quello giusto?
 

IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO

LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
 

Non sono una signora è una commedia romantica dai toni ironici ed irreverenti. La penna della Premoli si riconosce immediatamente, divertente, tagliente, che sa stuzzicare il lettore con la sua scrittura disarmante e scorrevole. Ammetto di aver sentito la mancanza dell’autrice dei primi romanzi, Ti prego lasciati odiare o Come inciampare nel principe azzurro, in cui la sua scrittura aveva più impatto ed era meno prolissa nelle descrizioni.

Vorrei invitarlo invece a rubarmelo, questo tempo sfuggente; anche Einstein diceva che l’unico valore del tempo consiste in quello che facciamo mentre sta passando.

La storia è carina, un’ottima compagna per trascorrere qualche ora in totale spensieratezza e leggerezza. L’ho trovato un po’ piatto nei primi capitoli, una storia che scorre senza tante complicazioni, colpi di scena o quella scossa che ti fa trattenere il fiato. Ho apprezzato i temi che l’autrice ha voluto affrontare in questa storia, dando un maggior rilievo alla donna, alla libertà di essere sé stessi senza avere timore di affogare nei giudizi/pregiudizi degli altri, sempre pronti a giudicare con i loro commenti moralisti.

Se potessi darmi un consiglio spassionato, mi direi di stare alla lontana come la peste da questa donna. Tuttavia, non sono certo di essere così capace di seguire i consigli come lo sono nel darli.

Audrey e Matt sono due personaggi all’antipodo. Lei impulsiva, irriverente. Lui pacato e razionale. Eppure queste differenze li attraggano l’uno all’altro come calamite, nonostante ci siano diversi aspetti, non indifferenti, che sottolineano come i due dovrebbero stare lontani. Lui vuole una storia seria. Lei vuole solo divertirsi. Lui crede nel matrimonio. Lei non ha nessuna intenzione di fare il grande passo. Ma sarà davvero così?
 
Lo osservo come se lo guardassi per la prima volta: sarà perché siamo molto vicini, ma nei suoi occhi castani riesco a percepire qualcosa di differente dal solito, come una ferrea volontà di suscitare in me una reazione non programmata.
«Ricordami ancora una volta, perché mi hai chiesto di venire questa sera?»
«Perché pensavo che sarebbe stato divertente con te» risponde senza esitare.
«E lo è?» voglio sapere.
«Decisamente»


Diciamo che la storia non mi ha convinto al cento per cento. L’ho trovato scontato fin dall’inizio e quei pochi punti che potevano essere usati per rendere la storia più interessanti sono stati poco approfonditi; ad esempio si sarebbe potuto approfondire meglio il passato di Matt per comprenderne meglio il personaggio, avere una maggiore introspezione dei personaggi. Forse l’autrice non ha voluto osare preferendo rimanere su toni più leggeri; peccato.

Percepire come unico qualcuno è sempre un grande rischio. L’unicità crea legami di cui uno non comprende nemmeno la portata finché non è troppo tardi. L’unicità ti frega pian piano senza tu possa opporre una resistenza efficace.


Erika

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