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martedì 1 aprile 2014

Presentazione "Essere Melvin" di Vittorio De Agrò

Buonasera vi presentiamo Vittorio De Agrò, il suo primo romanzo autobiografico "Essere Melvin".
Vittorio De Agrò 
Essere Melvin tra finzione e realtà
blog: http://ilritornodimelvin.wordpress.com/
Link vetrina lulu: http://www.lulu.com/spotlight/melvin2
Quarto di copertina
Quando Melvin mi parlò per la prima volta del suo libro di memorie, volle presentarsi come un personaggio pavido, elusivo, spregevole, inconcludente, in fin dei conti un codardo. “Una specie di Don Abbondio”, mi disse consegnandomi il faldone. Non sempre gli autori sono buoni conoscitori di sé stessi, neppure quando scrivono la propria autobiografia, anzi vorrei dire: specialmente in quel caso. E infatti, via via che mi addentravo nella lettura, erano altri i personaggi che affioravano alla memoria: “Ma quale Don Abbondio, tu sei una via di mezzo tra Don Chisciotte e il Conte di Montecristo!”, gli dissi quando ci rivedemmo, rievocando altre letture dei nostri anni comuni al Liceo. In effetti, Essere Melvin è per un verso la storia di un cavaliere temerario che deriva la sua audacia da un rapporto con la realtà tutto trasfigurato dalla finzione (non i poemi cavallereschi, in questo caso, ma i film e soprattutto le serie televisive); per altro verso è la storia di una vendetta lungamente preparata e macchinosamente architettata. Dirò di più: il libro stesso è una gigantesca rivalsa, non contro qualcuno in particolare, ma contro la misura colma delle frustrazioni e delle delusioni, contro una vita che somiglia troppo poco a quella sognata. Un romanzo d’avventure, dunque? Certo. Purché il lettore sia avvertito che le terre di conquista sono tutte interiori, e che l’eroe era ben poco equipaggiato ad affrontare i mostri, i draghi, gli stregoni e i briganti che non sospettava di nascondere in sé. L’anima è un vasto paese, diceva Schnitzler, ed è difficile dargli torto. Quel che si ricorda meno spesso è che pochi sono disposti davvero ad esplorarlo, preferendo tenersene ai margini. Melvin la sua discesa agli inferi un po’ l’ha voluta e molto l’ha subìta suo malgrado. Ha avuto per Virgilio uno psichiatra, lo Splendente, e lungo il tragitto non gli è stato risparmiato nulla: ha costeggiato più volte la follia, ha sentito dialogare dèi e demoni nella sua testa, è stato perfino a un passo dalla morte. Non è uno scrittore, non vuole esserlo e quasi si offende se si prova a contraddirlo su questo punto. Il libro nasce come un diario commissionato dal suo psichiatra. Ma nella sua storia ci sono tante di quelle situazioni romanzesche – la simulazione di una malattia incurabile, il falso annuncio della propria morte, la vita da quasi intruso in un set televisivo, l’amore sfiorato con una piccola diva della fiction – che Melvin, bambino di trent’anni precocemente invecchiato con il suo bastone da passeggio, vi conquisterà come se davvero fosse nato dalla fantasia di uno scrittore. Si può dire che la sua vita è stata il suo romanzo, e questo libro non ne è che la trascrizione. E per quanto suoni incredibile, è tutto vero.

Vittorio De Agro' è nato a Catania il 10 Maggio 1977 .
Vive a Roma dal 1989 Dopo aver ottenuto nel 1995 la maturità classica, si è dedicato all’azienda agricola di famiglia in Sicilia fino al dicembre del 2012. Nell’ottobre 2009 su consiglio del suo terapista ha iniziato il suo primo romanzo autobiografico “Melvin”, terminandolo nel novembre del 2011 Lo scorso gennaio ha aperto un blog: http://ilritornodimelvin.wordpress.com/ che anticipa alcuni capitoli del suo " romanzo". Ad oggi sul web e social network ha raggiunto circa 30000 mila visualizzazioni. 
Ha avuto 12000 lettori ed è stato letto in 55 paesi. Nel febbraio del 2013 ha iniziato la collaborazione artistica con lo sceneggiatore Giancarlo Buzzi. Nel 2014 produrrà un corto tratto dal libro.
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