Autore: Simona
Fruzzetti
Titolo:
Come hai detto che ti chiami?
Genere: Chick
lit
Editore: Self publishing
Data di uscita:
14 febbraio 2017
Prezzo: eBook
€
3.89 – Cartaceo € 13.00
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Giulia fin da piccola ha dovuto
fare i conti con qualcosa di scomodo: il suo nome che non è semplicemente
Giulia, ma Giulia Agrippina Augusta. Appassionata conoscitrice del significato
dei nomi, figlia di un insegnante di storia e di una istruttrice di pilates
vegetariana fissata con la forma fisica, vive in un appartamento della nonna
insieme al fratello gemello.
La comparsa di Erika, nuova fidanzata del
fratello, e l'arrivo di Valerio, il nuovo coinquilino, scombineranno le carte e
l'equilibrio già precario della sua vita.
Tra scontri per lo spazio della casa, gelosie, tradimenti e prese di coscienza, Giulia riuscirà nella difficile impresa di collocare al posto giusto tutti i pezzetti dell'intricato puzzle famigliare e a ricredersi sull'idea dell'amore.
Situazioni comiche, scene grottesche e personaggi bizzarri fanno da cornice a una commedia romantica, ironica e frizzante dove la famiglia ne esce protagonista in ogni sua sfaccettatura.
Tra scontri per lo spazio della casa, gelosie, tradimenti e prese di coscienza, Giulia riuscirà nella difficile impresa di collocare al posto giusto tutti i pezzetti dell'intricato puzzle famigliare e a ricredersi sull'idea dell'amore.
Situazioni comiche, scene grottesche e personaggi bizzarri fanno da cornice a una commedia romantica, ironica e frizzante dove la famiglia ne esce protagonista in ogni sua sfaccettatura.
ESTRATTO
Ciao, sono Giulia e sono sobria da un mese.
Ora voi tutti in coro dovreste dire «Ciao Giuliaaaaa» e mostrare un misto di ammirazione e
compassione per il mio risultato.
In realtà sono quasi astemia, ma avrei almeno dieci motivi per
trovare in una bottiglia di whisky tutto il conforto di cui ho bisogno.
Il primissimo motivo mi accompagna dalla nascita o meglio da
quando ho avuto la facoltà di intendere e di volere, di capire che il mio nome
in realtà non è solo Giulia ma... rullo di tamburi...
Giulia Agrippina Augusta.
Un minuto di raccoglimento, prego.
Agrippina Augusta.
Nomi aggiunti che ometto sempre, ovviamente. Voglio dire, quale genitore sano
di mente metterebbe un nome simile alla propria figlia? Nessuno, tranne mio
padre che di mestiere fa l'insegnante di italiano e storia al liceo Pasteur di
Roma. Sia chiaro, non lo sto giustificando, non potrei, visto che non si è
limitato a dare alla sottoscritta un nome di cui vergognarsi a vita, ma ha
segnato anche quello di mio fratello gemello chiamandolo Marco Aurelio.
Se mia madre non si fosse impuntata in tutta la sua vita mammesca
a chiamarci semplicemente Giulia e Marco, a quest'ora non starei scrivendo la
mia storia, ma sarei davvero davanti a un gruppo di persone racchiuse in
cerchio davanti a me, a incolpare mio padre di avermi rovinato l'infanzia.
Ho trent'anni e ancora non
mi sono arresa. Mi sono pure informata in Comune per cambiare una volta per
tutte il mio nome, ma pare ci voglia una motivazione valida e Giulia Agrippina
Augusta Randazzo evidentemente non lo è. Senza contare che mio padre mi avrebbe
prima diseredato e poi ucciso il gatto.
Per mio fratello è diverso, lui non la vive male. Anche perché
Marco Aurelio, detto con una certa intonazione, è anche molto figo. Peccato che
addosso a lui stia bene come starebbe bene un rutto del Presidente della
Repubblica in mondo visione.
E comunque tutto questo preambolo per dirvi che il nome è
importante e può modificare la sorte di chi lo porta, creare scompiglio,
cambiare le carte in tavola o far svoltare una serata. Credete che stia
farneticando? Tzè, pivelli. Non sarei qui a raccontarvi la mia storia, se no.
E sono sicura che una volta finito di leggere tutto questo
presterete molta più attenzione a una risposta. La risposta che vi daranno
quando domanderete:
«Come hai detto che ti chiami?»
Biografia dell’autrice:
Simona Fruzzetti vive in provincia
di Pisa dove, oltre alla scrittura, si dedica al suo blog
acasadisimo.blogspot.it. Ha vinto numerosi premi letterari e ha curato una
rubrica di salute e benessere su un portale tutto al femminile. Dopo aver
esordito in self publishing con “Il male minore” (2013) e “Chiudi gli occhi”
(2014), è approdata alla casa editrice Piemme per la quale ha pubblicato nel
2015 “Mi piaci, ti sposo” e “Parigi mon amour” per la collana digitale In love.
“Come hai detto che ti chiami?” è il suo quinto romanzo.
“Come hai detto che ti chiami?” è il suo quinto romanzo.
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