Titolo: Le parole di una rosa
Autore: Vanessa Vescera
Editore: Self-Publishing
Genere: Romanzo rosa
Si può restare legati a una promessa per sempre? Jasmine ha vent’anni e un giuramento da mantenere. Legata a un libro senza finale aspetta che le parole di una rosa tornino indietro per poter dare una conclusione a tutto ciò che non la ha. Legata all’autunno di due occhi scuri ormai lontani da tempo non riesce ad andare avanti, ma nella malinconica attesa dell’amore, quando le speranze si affievoliscono, il destino decide di metterla alla prova. Un volto, il suo, e una chioma bionda, due mani allacciate tra loro e una corsa sotto la pioggia la riporteranno a sperare ma anche a credere che tutto ormai sia perso. E se cercarsi senza mai trovarsi fosse il cattivo scherzo messo in piedi dal destino? Partendo da alcuni indizi sparsi tra i colli bolognesi Jasmine è costretta a partire alla disperata ricerca della verità. Domenico sarà ancora quel ragazzo innamorato dell’estate che si affacciava nei suoi occhi? E se un alleato inaspettato le insinuasse il dubbio nel cuore? Le parole di una rosa riusciranno a trovare il loro giusto finale? E soprattutto, l’amore può durare per sempre?
Anni fa, ho avuto il piacere di veder nascere
questo romanzo pagina dopo pagina. Ho atteso per lungo tempo di vederlo
finalmente pubblicato e fruibile da tutti. Pensavo che ormai le parole e la
storia si fossero persi nei meandri dei miei ricordi, lasciandomi solo un alone
sbiadito di quello che un tempo mi aveva subito catturato per la sua
delicatezza. E invece è stato sconcertante rituffarsi sulle pagine e scoprire
che la storia aveva lo stesso sapore, lo stesso odore di quella che mi
ricordavo. Un attimo solo, poche manciate di parole e mi si è accesa una
lampadina che mi ha portato a rivivere sulla pelle le stesse sensazioni di
allora, arricchite da nuove scene.
Ho parlato di gusto e di odore perché questo
romanzo è diverso da tanti altri che avete letto finora, è uno di quelli che
punta dritto all'emozione che vive e si nutre di immagini, suoni, colori. Della
potente magia di un’estate vissuta e consumata per anni da due ragazzini che da
perfetti sconosciuti, poi amici, scoprono l’emozione del primo impalpabile e
puro battito di cuore.
Era veleno dolce che aveva posato sulle mie
labbra, mi scorreva violento nelle vene, giungeva al cuore e lo uccideva,
lento.
E’ il romanzo di una promessa fatta in punta di
labbra, di lettere consumate durante il freddo dell’inverno, di un tempo che si
vive nell'attesa di ritrovarsi di nuovo dopo un altro anno che è passato, un
altro lunghissimo anno che li ha visti lontani e separati. Sono Jasmine e
Domenico a scandire il tempo che passa con i loro colori che ricordano la magia
di una calda e potente estate e la malinconia di un autunno che sfiorisce in
attesa di una gloriosa rinascita.
Noi eravamo lo scorrere delle stagioni, eravamo
poesia dipinta sul paesaggio verde di una campagna che vibrava di colori,
eravamo la musica che si espandeva tra le vigne in corse sfrenate per la
vittoria. Noi eravamo il tempo, il tempo che veniva morso con voracità dalla
nostra voglia di stare insieme, di sfiorarci con innocenza solo per sentire l’anima
tremare, tremare di un sentimento sconosciuto ma che cresceva.
Il tempo, la vita, il destino hanno remato contro
dividendoli non solo per l’estate ma per tanti lunghissimi anni, dove però mai
il sentimento si è attenuato, anzi è cresciuto a tal punto da divenire quasi un’ossessione
dalla quale Jasmine fatica a mettere l’anima in pace. Si lega indissolubilmente
a una promessa e il cuore non accenna ad arrendersi.
Prima il destino rema contro cattivo e arcigno
poi improvvisamente sembra diventare una mano amica su cui poter far di nuovo
affidamento per tenersi aggrappati i sogni e continuare a sperare. Questo è un
romanzo che ci riempie di tanta speranza, quella legata al primo amore che mai
si dimentica, quella verso sconosciuti che piombano all’improvviso nella nostra
esistenza aiutandoci senza che ce lo aspettavamo, senza ottenere nulla in
cambia. È un romanzo che ci parla della potenza del primo amore, della
sofferenza che l’amore può generare quando due anime affini sono costrette alla
lontananza. È un romanzo che ci racconta della sofferenza di una malattia, di
un’anima che si spegne nel fiorire degli anni abbandonando gli affetti. Ce lo
racconta con una penna dolorosa e intensa da toccare direttamente il cuore e l’anima.
È un romanzo che si ha difficoltà a recensire
perché se anche la storia è semplice, in fondo è la storia di un’amicizia che
si tramuta in amore, dall’altro canto, lo stile narrativo dell’autrice è così poetico,
melodico e intenso da rendere tutto magico e indescrivibile. Ho faticato a non
sottolineare tutti i passaggi del romanzo…
La narrazione si articola tra capitoli di vita
presente intrisi di ricordi e altri passati in cui viene raccontata la storia
di Jasmine e Domenico, la nascita della loro amicizia, le estati spensierate
che li hanno visti uniti, la morte di una persona cara che ha un pò tagliato i
ponti con la familiarità finora vissuta. Il presente si snoda in questi sogni
di speranza che si riaccendono all’improvviso, mentre il passato ci riempie di
ricordi, arricchendo il quadro che man mano si viene a costruire dinnanzi ai
nostri occhi.
Vi lascio come sempre con un’altra bellissima
frase tratta dal testo:
Lui era il mio scorrere del tempo, l’unità di
misura con cui paragonavo ogni attimo bello e immaginavo quanto potesse essere
meraviglioso passarlo con lui…
Complimenti all'autrice per questo piccolo
gioiellino!
Fabiana
Grazie mille per questa meravigliosa recensione <3
Sono senza parole.
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