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martedì 30 settembre 2014

Recensione "Il fantasma di Lemich" di Anna Maria Benone


Autore: Anna Maria Benone 
 ISBN: 978-88-97674-22-1 
 N.pag.: 154 
Genere: Collana Introspezioni 
 Prezzo di copertina 9,90 €
Ci sono cose che si possono dire, altre per le quali è meglio tacere, altre, specchio di queste, che è necessario custodire per non morire in un pallido stagno mosso da onde immobili. Il silenzio e il tempo sono i guaritori di irrisolte risposte. Spesso si attende e si cerca qualcosa che non c’è, ma che nell’invisibile cresce rigogliosa alla ricerca di un nuovo risveglio. Ognuno di noi ha dentro di sé un fantasma, il fantasma di Lemich.... L’amore incompiuto, l’amore compiuto, l’AMORE nel breve, preciso, conciso, incisivo romanzo di Anna Maria Benone. Un particolare intreccio in una fabula da scoprire...
RECENSIONE A CURA DI FRANCESCA GHIRIBELLI PER IL RUMORE DEI LIBRI
Un romanzo nel romanzo della vita, una storia nelle storie dell'universo, una sorta di diario scritto su un piccolo taccuino blu che riversa anche il più minuscolo angolo della vita di ognuno di noi nel magnifico racconto della protagonista.

Tre dimensioni esistenziali davvero profonde, intime e scattate attraverso tanti flash istantanei che ci narrano quanto l'amore ci faccia naufragare esausti fra le maree della vita, mentre poi quando dopo la tempesta arriviamo stremati sulla riva, ci sentiamo più vuoti di prima, ma denudati di quel dolore, il dolore del ricordo che ci racconta di noi stessi, ma che alla fine ci fa soltanto rinunciare alla gioia di andare avanti e scrivere un inaspettato futuro.

Sì, un futuro che attende solo noi, ma soltanto quando ci saremo liberati dalla sofferenza dei ricordi, solamente quando saremo sfuggiti dalle invisibili ma possenti braccia del nostro fantasma di Lemich,allora potremo giungere ad una nuova spiaggia e cominciare a scrivere le future orme di quello che sarà.

L'ignoto di quello che succederà ci spaventa, ma niente sarà più spaventoso come il dolore di una perdita di un amore, la disperazione che ci annienta quando sappiamo di aver perso per sempre la magica occasione che la vita ci regala e l'atroce sofferenza che la morte all'improvviso ci spalanca davanti come una finestra sul baratro.

Niente sarà più terribile, perché Lilia la protagonista di questa storia, rivivrà attraverso le pagine di un sorprendente diario la vita di sua nonna e di sua madre: due donne che le hanno trasmesso a loro modo la forza di vivere attraverso i loro numerosi errori, i quali le hanno aiutate a prendere il meglio dalla vita, riuscendo in fondo a lasciare i ricordi del passato sulla superficie del tempo.

Niente sarà pungente, perché ognuna di queste donne ha conosciuto la vivida entità del fantasma di Lemich e quando si riesce a sconfiggere tale entità, non potranno altro che essere 'vincitrici' della vita e di loro stesse.

Ho letto con piacere questa autrice esordiente, perché le sue pagine sono intrise di quella forma prosastica pervasa da poesia vivente, un genere che io adoro e anche io tento di scrivere a mia volta.

Credo sia il genere più difficile da raccontare, perché unire la narrativa introspettiva alle sfumature poetiche sia davvero l'arte più complicata da intraprendere.

L'autrice ci è riuscita alla grande e il premio da lei vinto è super meritato, mentre ho voluto aggiungere anche la prefazione, perché ho sentito un legame davvero forte e autentico fra il 'narratore reale' e il 'lettore reale'.

Mi è piaciuto tantissimo questo libro, perché ho ritrovato le vene di un autore classico e intramontabile come Pirandello nello stile della Benone.

Un autore a me caro, visto che l'ho scelto anche come tesina letteraria per il mio diploma di scuola superiore.

Una sorta di analisi introspettiva esistenziale attraverso tre donne diverse che hanno però tante di quelle cose in comune da diventare una sola storia narrante.

Tre protagoniste che come ognuno di noi, solo quando lasceranno cadere 'la maschera' del ricordo e della sua sofferenza, allora potranno riuscire a vivere realmente di loro stesse.

Mi sono letteralmente deliziata a leggere la dolcissima leggenda di Lemi e Chio e della loro impervia storia d'amore davvero indimenticabile e commovente, una vera chicca per dare altro tono e significato a questo romanzo imperdibile.

Una lettura alla quale conferisco quattro stelline e mezzo, perché voglio leggere molto altro di questa autrice davvero talentuosa!

Un romanzo consigliato a chi vuole riuscire a leggere meglio il cuore altrui e imparare a conoscere se stesso!
 E MEZZO
venerdì 30 maggio 2014

Presentazione Come meta il viaggio di Lillo Favia

Ciao a tutti. Oggi vi presentiamo un libro non che un viaggio verso la consapevolezza di sé stessi. Come meta il viaggio di Lillo Favia.
Come meta il viaggio
Lillo Favia (Autore)
Prezzo Kindle: EUR 3,99 
Sinossi:
10 ottobre 2006, stazione di Bari-Scalo, un uomo si è consegnato alla morte.
Perché dopo aver esternato il bisogno di esorcizzare i propri fallimenti in una lettera, qualche attimo dopo giace in posizione fetale in un vagone ferroviario su un binario morto alla periferia di Bari?
Questo è l’interrogativo che il protagonista, unico e inconsapevole beneficiario del Max-pensiero, dovrà sviscerare affrontando l’inesorabile incedere degli eventi. Dare un senso alla morte di Max, darà sostanza e direzione alla propria vita. Avrà bisogno di capire, di sapere, di sovrapporre il proprio sguardo a quello del suo amico per raggiungere la più distante delle sue mete.
Il viaggio cadenzerà l’intera vicenda.
Un viaggio incominciato il 22 giugno 1990 su una Citroen Pallas nera, direzione Amsterdam, che ripercorrerà tutte le tappe emozionali di due cuori avidi di storia. La vita spesso, avendo la stessa natura dei sogni, si delinea irrazionale, transitoria, come un macabro gioco di conseguenze stupefacenti.
Uomini, donne, arti, mestieri e bestemmie si rincorreranno sulle strade di Amsterdam, Parigi, Barcellona, Grenoble, Bologna, Bari e altre ancora, all’insegna di un destino cadenzato da sesso, droga e rock and roll. Un itinerario livido, quasi blasfemo, che li condurrà nella comunità L’Albatros in quel di Ostuni, governata da Don Rosario, figura controversa tanto quanto decisiva nella vicenda.
Sarà proprio all’ombra dei torti ulivi di Puglia che Max rintraccerà l’amore. Il 25 settembre 1998 Max e Titti, bella e intelligente figlioccia di Don Rosario Fumino, in barba a ogni pregiudizio, contro ogni dettame costituzionale e costituente della comunità stessa, si sposano.
Vivere il proprio amore sulle ramblas barcellonesi diverrà la loro priorità.
Ma il fato non aveva ancora scagliato la sua ultima condanna. Con la morte di Titti, Max, entrerà nel vortice della depressione. La strada diverrà l’ambiente in cui soffocare la propria sconfitta, la propria menzogna, il proprio dramma.
La nostra voce narrante, intanto, allontanato dall’unico affetto in cui aveva riposto speranze e virtù, ritroverà conforto nella famiglia. Uscito dalla comune il primo febbraio 1999, dopo anni di fughe finalmente imboccherà la via che lo condurrà all’amore, alla luce, alla vita.

L'autore:
"Come meta il viaggio" è un libro che si accinge a confrontarsi con chi ama la lettura, e questo è già una conquista. Come un bimbo che esce dall'adolescenza, va e si scambia con il mondo. Si farà amare, odiare… parlerà di sé, di me, di noi, farà l’amore con alcuni, a botte con altri, darà gioie, compagnia, dolore, pianti, imprecazioni, sostegno ed emozioni a chi vorrà coglierlo… in poche parole vivrà. 
Cosa posso dire di me, scrivo, riscrivo e scrivo ancora... da sempre, da quando ho memoria. Di cosa? Di me, dei miei simili, di tutto e di niente. Studi? Autodidatta… io sono la mia libreria, che in 43 anni conta circa 800 libri... già,  scrivo perché sono un lettore compulsivo, un viaggiatore dell'anima, dell'arte, di me e dei miei simili. Mi piace viaggiare, lo faccio da sempre, solo, in compagnia, vicino, lontano, purché verso saperi e visioni sconosciuti. Mi piacciono le donne, tutte, alte, basse, rosse, nere, bionde, grasse, magre... purché intelligenti. La stupidità mi annoia. Mi piace il buon vino, amabile possibilmente, rosso, ruspante, che sporca i bicchieri e pulisce le anime. Mi piace vivere, con integrità, semplicità, come un libro che lentamente si appresta al lieto fine... poi...bhé, qualcosa lascio scoprire anche a voi... altrimenti che noia...

Comunicato Stampa

Sabato 14/06/2014, Bari, presentazione del libro “Come meta il viaggio” di Lillo Favia alla Galleria del Catapano - Strada del Palazzo di Città 41 -.
Si darà vita a un percorso d’interazione artistica con la presentazione di Giuseppe Arrivo - sociologo e scrittore -, il laboratorio fotografico di Raffaella Martorelli, le letture di Angela Lattanzi - attrice - e gli interventi musicali di Ivan Piepoli.
Temi del libro e della discussione “L’uomo e il viaggio verso la consapevolezza… di sé, della propria terra, dei propri simili” “Flussi e riflussi degli anni ’80-’90, tempio spazio-temporale agli eccessi”. 
Alle ore 18.00, introduce la serata e dialoga con l’autore Giuseppe Peppo Arrivo. Esposizione e percorso di “immagini fotografiche e letterarie” a cura di Raffaella Martorelli. Poesie e letture da “Come meta il viaggio” di Alice Lattanti. Riverberi musicali dal passato modulati da Ivan Piepoli. Coordinatrice della serata Marianna Murgolo.
Lillo Favia, scrittore e musicista di Bari, con grande forza “evoca” gli anni che si approssimavano al terzo millennio… un viaggio “intimistico e di fatto” tra i luoghi, le parole e le idee “della generazione” che dalla speranza di poter fondare una società con “i valori di giustizia e solidarietà tra i popoli” si è ritrovata a galleggiare in una disarmante realtà: “la crisi” - etica, economica, politica e culturale – del 2000.
Sul filo della memoria lo sguardo della factory nostrana “Non solo Alice” si poserà sui temi che percorrono la trama narrativa di “Come meta il viaggio”. Un gioco d’interazione e sperimentazione che ambisce a coinvolgere gli amici e il pubblico astante.
Bari, 14/06/2014, ore 18.00 alla Galleria del Catapano: “Una serata di pubblica intimità”.
L’ingresso è libero e aperto a tutti. 
Per informazioni: Lillo Favia tel. 333 5433112  mail    favialillo@gmail.com
                                Marianna Murgolo   mail  remedios_9@libero.it 
                                Raffaella Martorelli  mail  ladyoscar83.rm@libero.it
                                Giuseppe Arrivo        mail  peppar@libero.it
domenica 25 maggio 2014

Recensione Libero Arbitrio di Caterina Armentano

LIBERO ARBITRIO di Caterina Armentano
Casa Editrice: 0111 Edizioni
Pagine: 196
Prezzo: 15,00€ 
Trama:
In un paesino della Calabria, un luogo non ben definito, dove lo spazio simbolico prevale su quello reale, inizia l'intreccio delle vite di alcune donne che vivono nello stesso condominio. Loro si aiutano, si odiano, si invidiano, fanno comunella tra loro.
Ogni donna ha una caratteristica ben specifica: Miriam desidera partecipare ad “Amici” nonostante abbia superato l’età e digiuna se Gigi d’Alessio tradisce la moglie. Gianna abortisce di nascosto dal marito perché non desidera più avere figli. Cosima è convinta di meritare un marito dittatore e crudele e non si rende conto che sua figlia, adolescente, ha una vita sessuale attiva e usa spesso la pillola del giorno dopo. Raffaella vive sempre storie sbagliate perché desidera al più presto sposarsi. Marianna non accetta le convenzioni di una società che la vorrebbe sposata e accasata con un ragazzo che lei non ama.
Questi frammenti di vita sono il contorno della vera storia, raccontata da Rebecca, colei che porta in seno la maledizione che le fa perdere i figli prima che nascano. Rebecca narra la vicenda di Ester, la sua migliore amica, colei che vota la sua vita a un sogno che l’ha travolta e perseguitata per tutta la vita: in una notte catartica e senza luna, a Ester sembra che le membrane del tempo si siano squarciate, offrendole la possibilità di sbirciare nel futuro e consentendole di vedere il volto della sua futura bambina. Ma si accorgerà ben presto che questa meravigliosa visione resterà ciò che era, cioè un sogno e che, al contrario, la realtà ha in serbo per lei un tragico finale.
Libero arbitrio, è un romanzo che parla della vita di alcune donne che vivono in Italia e in Calabria.
Rebecca è la protagonista, lei narra le vicende di questa persone diverse tra di loro, ma con una vita simile. Una vita fatta di sofferenze, di problemi giornalieri, di maltrattamenti, di difficili percorsi che le porta a una vita travagliata e insofferente.
Ester, Marianna, Miriam,  Raffaella e le loro storie, le loro lotte, le loro speranze, emozioni e problemi.

Ho trovato questo romanzo toccante. Una sorta di viaggio psicologico nelle menti di donne forti ma allo stesso tempo fragili. Tematiche emozionanti, riflessive e forti descritte in modo perfetto, semplice senza giro di parole.
Nonostante le trama al quanto seria, la lettura è veloce, fluida e notevolmente piacevole. 
Storie comuni che si possono trovare in qualsiasi condominio, di qualsiasi città o paese. Problemi, angosce che lasciano in segno e che fanno riflettere.

Scelte discutibili, momenti di rabbia, di gioia e di rancore. Devo ammettere che questo libro mi ha colpito parecchio e mi è piaciuto moltissimo. Un dei libri più coinvolgenti che abbia letto nei ultimi mesi.
Complimenti all'autrice e a voi posso solo dire leggetelo perchè ne vale la pena.
sabato 15 marzo 2014

Recensione "Polvere" di Francesco Mastinu

Titolo: Polvere
Autore: Francesco Mastinu
Collana: Introspezioni
Casa editrice: Runa Editrice
ISBN: 978-88-97674-27-6
Data di pubblicazione: 12 febbraio 2014
Formato: 12x17 con alette
N.pag.: 174
Rilegatura: Brossura
Prezzo di copertina: 10.00 €
Sinossi:
Rino Murgia è un vecchio agricoltore del paese di Ossure, un piccolo borgo protetto dal monte Supranu. Costretto a letto da un’infausta agonia, Rino ripercorre con la memoria la sua vita e i suoi segreti, iniziando dall’amore celato per il suo compaesano Bustianu Vargiu.
La narrazione si sviluppa a due voci, alternate tra loro, da una parte Rino sogna la nascita del loro amore durante la giovinezza e quel che ne è conseguito, nei momenti di veglia invece lo stesso Rino affronta la sua vita una volta che Bustianu ha deciso di fuggir via dalla Sardegna (e da lui) per andare incontro a un futuro migliore. Il tutto è narrato in seconda persona, dove Rino si rivolge direttamente a Bustianu, spesso invocandone la presenza.
Negli anni cinquanta Rino e Bustianu si incontrano per la prima volta in occasione della vendemmia del paese e, nonostante le reticenze del primo, i due, sotto l’influsso di una luna d’argento, si amano.
Cercando di dimenticare l’accaduto, Rino acconsente ai desideri dei familiari sposandosi con Caterina Tiddia, una giovane del paese ma, ormai prigioniero della sua passione per il seminarista Bustianu, continua la relazione con il ragazzo cercando di conciliare le due vite parallele.
La loro storia nel tempo inizia a complicarsi, Rino diventa padre e dedica sempre meno tempo ai loro incontri clandestini, suscitando la gelosia dell’altro, il quale si accorge pian piano della provvisorietà del loro amore. Dopo un ennesimo litigio, Bustianu decide di partire per la Francia, scappando così da quel paese e da quel monte che lo rendono infelice. Rino finge di accettare la situazione ma trascorrerà gli anni successivi a chiedersi che cosa faccia e dove sia il suo amato, nonostante la loro fitta corrispondenza che col tempo andrà esaurendosi.
Rino, ormai uomo adulto, pur di non pensare alle sue perdite, si dedica anima e corpo al lavoro nei campi, per quanto la vita attorno a lui si modifichi a causa di quel benessere che irrompe anche in Sardegna negli anni settanta. I Figli Gioele e Luisa crescono, emancipandosi dai desideri del padre ancora convinto che la terra sia l’unica risorsa per il loro futuro. Alla fine lui cederà, vendendo i suoi possedimenti. Nel frattempo Caterina si ammala di tumore e nel letto di morte fa promettere al marito, ormai ultracinquantenne, di ricontattare Bustianu per dargli un’altra opportunità. Sebbene
stupito dall'appurare che il suo segreto fosse conosciuto da Caterina, Rino scrive al suo amato. Tempo dopo lo stesso Bustianu si presenterà alla sua porta, riaccendendo così la passione tra loro, i quali si promettono di coronare entro tre anni e mezzo il sogno d’amore. Rino infatti decide di partire per la Francia una volta che Bustianu riuscirà ad andare in pensione e tornerà a prenderlo. Riprendono i contatti tra i due, che si interromperanno senza motivo dopo tre anni.
Rino scopre da Nannara, sorella di Bustianu, che quest’ultimo è morto, e inoltre viene a sapere che la donna era a conoscenza della loro relazione. Seppur maledicendosi vicendevolmente, Rino riesce a ottenere l’indirizzo del cimitero parigino dove il suo amato è stato sepolto e parte in Francia per poterlo salutare un’ultima volta. Rino nell’ultimo colloquio con la fi glia Luisa scoprirà che Nannara aveva raccontato a Caterina della relazione clandestina con Bustianu e otterrà da sua fi glia il perdono tanto atteso per quello che era e che non aveva mai accettato di essere.
L’ultimo sogno di Rino riguarda un episodio della loro giovinezza nel quale i due erano ancora felici insieme e inconsapevoli del domani. Al risveglio l’anziano si renderà conto che è arrivato il suo momento e muore in pace, convincendosi così di poter, finalmente riabbracciare Bustianu.
Recensione: 
Il romanzo narra la tormentata storia d'amore tra Rino e Bustianu. Il tutto si volge in Sardegna negli anni cinquanta e in quel periodo una storia d'amore tra due uomini, non era per niente ben vista. 
Rino decide di accontentare la sua famiglia sposando una donna, Caterina, con la quale avrà due figli. Nonsotante ciò continuerà segretamente a frequentare e amare Bustianu, che non sopportando più la situazione e i continui litigi decide di lasciare la Sardegna, trasferendosi in Francia. 
Una ventina di anni dopo, rimasto vedovo, Rino scrive a Bustianu. Questi si presenterà a casa di Rino e la loro storia d'amore riprenderà con la stessa passione di un tempo. Ma... 

Ho molto apprezzato questo romanzo. 
Un romanzo davvero passionale, coinvolgente e direi toccante. Verso la fine sono riuscita a stento a trattenere le lacrime.
Ho amato la storia d'amore tra Rino e Bustianu. Una storia delicata, passionale, segreta e profonda.
Lettura molto scorrevole. Inizialmente mi è sembrata la solita storia d'amore invece ho dovuto ricredermi. Una storia bellissima che l'autore ha saputo rendere coinvolgente.
Assolutamente da leggere. 


Il destino per me era ormai spianato, pensavo che nulla
o nessuno avrebbe mai potuto scalfire questa manciata di certezze.
Non c'eripiù, ma in certi momenti eri più potente della forza di
gravità e mi riportavi sempre a te e ai nostri anni 
migliori con struggente malinconia.
martedì 18 febbraio 2014

Presentazione "Polvere" di Francesco Mastinu.

Bi presentiamo un altro nuovissimo libro di RUNA EDITRICE "Polvere" di Francesco Mastinu uscito il 12 Febbraio 2014.
Rino Murgia è un vecchio agricoltore del paese di Ossure, un piccolo borgo protetto dal monte Supranu. Costretto a letto da un’infausta agonia, Rino ripercorre con la memoria la sua vita e i suoi segreti, iniziando dall’amore celato per il suo compaesano Bustianu Vargiu
Titolo: Polvere
Autore: Francesco Mastinu
Collana: Introspezioni
Casa editrice: Runa Editrice
ISBN: 978-88-97674-27-6
Data di pubblicazione: 12 febbraio 2014
Formato: 12x17 con alette
N.pag.: 174
Rilegatura: Brossura
Prezzo di copertina: 10.00 €
Sinossi:
Rino Murgia è un vecchio agricoltore del paese di Ossure, un piccolo borgo protetto dal monte Supranu. Costretto a letto da un’infausta agonia, Rino ripercorre con la memoria la sua vita e i suoi segreti, iniziando dall’amore celato per il suo compaesano Bustianu Vargiu.
La narrazione si sviluppa a due voci, alternate tra loro, da una parte Rino sogna la nascita del loro amore durante la giovinezza e quel che ne è conseguito, nei momenti di veglia invece lo stesso Rino affronta la sua vita una volta che Bustianu ha deciso di fuggir via dalla Sardegna (e da lui) per andare incontro a un futuro migliore. Il tutto è narrato in seconda persona, dove Rino si rivolge direttamente a Bustianu, spesso invocandone la presenza.
Negli anni cinquanta Rino e Bustianu si incontrano per la prima volta in occasione della vendemmia del paese e, nonostante le reticenze del primo, i due, sotto l’influsso di una luna d’argento, si amano.
Cercando di dimenticare l’accaduto, Rino acconsente ai desideri dei familiari sposandosi con Caterina Tiddia, una giovane del paese ma, ormai prigioniero della sua passione per il seminarista Bustianu, continua la relazione con il ragazzo cercando di conciliare le due vite parallele.
La loro storia nel tempo inizia a complicarsi, Rino diventa padre e dedica sempre meno tempo ai loro incontri clandestini, suscitando la gelosia dell’altro, il quale si accorge pian piano della provvisorietà del loro amore. Dopo un ennesimo litigio, Bustianu decide di partire per la Francia, scappando così da quel paese e da quel monte che lo rendono infelice. Rino finge di accettare la situazione ma trascorrerà gli anni successivi a chiedersi che cosa faccia e dove sia il suo amato, nonostante la loro fitta corrispondenza che col tempo andrà esaurendosi.
Rino, ormai uomo adulto, pur di non pensare alle sue perdite, si dedica anima e corpo al lavoro nei campi, per quanto la vita attorno a lui si modifichi a causa di quel benessere che irrompe anche in Sardegna negli anni settanta. I Figli Gioele e Luisa crescono, emancipandosi dai desideri del padre ancora convinto che la terra sia l’unica risorsa per il loro futuro. Alla fine lui cederà, vendendo i suoi possedimenti. Nel frattempo Caterina si ammala di tumore e nel letto di morte fa promettere al marito, ormai ultracinquantenne, di ricontattare Bustianu per dargli un’altra opportunità. Sebbene
stupito dall'appurare che il suo segreto fosse conosciuto da Caterina, Rino scrive al suo amato. Tempo dopo lo stesso Bustianu si presenterà alla sua porta, riaccendendo così la passione tra loro, i quali si promettono di coronare entro tre anni e mezzo il sogno d’amore. Rino infatti decide di partire per la Francia una volta che Bustianu riuscirà ad andare in pensione e tornerà a prenderlo. Riprendono i contatti tra i due, che si interromperanno senza motivo dopo tre anni.
Rino scopre da Nannara, sorella di Bustianu, che quest’ultimo è morto, e inoltre viene a sapere che la donna era a conoscenza della loro relazione. Seppur maledicendosi vicendevolmente, Rino riesce a ottenere l’indirizzo del cimitero parigino dove il suo amato è stato sepolto e parte in Francia per poterlo salutare un’ultima volta. Rino nell’ultimo colloquio con la fi glia Luisa scoprirà che Nannara aveva raccontato a Caterina della relazione clandestina con Bustianu e otterrà da sua fi glia il perdono tanto atteso per quello che era e che non aveva mai accettato di essere.
L’ultimo sogno di Rino riguarda un episodio della loro giovinezza nel quale i due erano ancora felici insieme e inconsapevoli del domani. Al risveglio l’anziano si renderà conto che è arrivato il suo momento e muore in pace, convincendosi così di poter, finalmente riabbracciare Bustianu.
Quarta di copertina
"Vorrei accarezzare ancora il tuo viso, poter soffi are via la polvere che si è annidata nei pochi ricordi che mi rimangono di te, ma la vita mi ha rubato anche il fiato."
Ci sono dei ricordi che rimangono stampati in modo indelebile nel cuore, marchiandone a fuoco tutti i battiti. Anche dopo tanti anni e anche dopo essere stati sepolti dalla polvere del tempo trascorso.
Con questa certezza, il vecchio Rino, inizia a esporre la sua storia: un racconto lungo, fatto di veglia e di sonno, in cui parla del primo amore, impronunciabile, per il suo compaesano Bustianu. All'ombra del monte Supranu, custode terribile e immoto del paese di Ossure, sboccia la loro relazione, anche se non sarebbe mai dovuto succedere. In un’epoca controversa, dal secondo dopoguerra ai ruggenti anni ottanta, in cui la società sarda ha subito quella brusca virata che segna il passaggio dalla vita rurale a quella moderna, i due uomini compiranno scelte difficili, dettate dal rimpianto e dal senso della morale che li opprime, senza riuscire mai a scordare la natura del loro legame, anche quando saranno tanto lontani da non riuscire a intravedere i confini dei loro sentimenti.
Una storia delicata, dal sapore antico ma nel contempo attuale, destinata a rimanere impressa per sempre nell'animo di chi riuscirà a leggerla, lasciandosene coinvolgere senza pregiudizi.
Francesco Mastinu nasce in Sardegna nel 1980, dove attualmente vive e lavora, in campo sociale. Convive con il suo compagno e vorrebbe sposarlo, ma ciò non è ancora possibile in Italia, però nella sua vita ci sono 4 gatti che sovraintendono ogni sua attività quotidiana. È un lettore vorace ed esigente, si dice che nessuno di coloro che si siano messi in mezzo tra lui e le sue letture, siano sopravvissuti. Dopo aver pubblicato numerosi racconti in antologie collettive di alcuni editori italiani, ed essersi dilettato con il genere erotico sotto pseudonimo, ha uffi cialmente esordito nel
2012 con il suo romanzo “Eclissi” per l’editore Lettere Animate. Nel 2014 esce la sua prima raccolta di racconti brevi “Concatenazioni” con l’editore 6Pollici. Dal 2011 collabora, come moderatore, con il network/forum “Writer’s Dream” che si occupa di scrittura, libri ed editoria. “Polvere” è il suo secondo romanzo.
sabato 11 gennaio 2014

Presentazione anteprima Katriona di Laura Caterina Benedetti

Buon sabato a tutti. Oggi vi presentiamo in anteprima un libro edito dalla Genesis Publishing che uscirà il 20 gennaio. Katriona è un romanzo di una nostra conoscenza Laura Caterina Benedetti. 


Titolo: Katriona
Autrice: Laura Caterina Benedetti
Colonna: Romance [USCITA PREVISTA PER IL 20 GENNAIO 2014!] 
Genere: Introspettivo, Contemporaneo 
Prezzo: € 3,90 
Pagine: 150 
Anno: 2014 
ISBN: 978-88-98769-06-3 thegenesispublishing
Katriona, lucciola e ballerina di pole-dance in un night: presa in una vita che forse non vuole veramente, va avanti lasciando che ogni giorno trascorra uguale agli altri. Betty, lucciola e spogliarellista nello stesso night: fulva adolescente già donna, disposta a sacrificare qualunque cosa sull'altare delle proprie ambizioni. Leòn, l'uomo (quasi) perfetto: affascinante, ricco, sensuale... ma anche usuraio, spacciatore e giocatore d'azzardo. Leòn sta con Katriona. Betty vuole Leòn. Leòn rifiuta Betty. Triangolo amoroso convenzionale se non fosse per un episodio inatteso: Leòn viene accusato di omicidio e Katriona è il suo alibi. Un rancore personale e un cuore avvelenato dalla gelosia faranno precipitare gli eventi, creando una spirale di sangue e violenza, da cui non sembrano esservi né scampo né ritorno. "Katriona" è una storia semplice e spietata; un lungo racconto con pochi personaggi, che sono topoi. Una vicenda in cui la terza e la prima persona si mescolano in un groviglio di pensieri e dove le passioni umane, rese all'estremo, governano il flusso della narrazione.

LAURA CATERINA BENEDETTI Nata vicino Torino, si definisce una “scribacchina”. Scrive da quando la tecnologia le ha fornito un pc, con cui ha iniziato ad esplorare: un'esplorazione che si è dipanata attraverso i giorni, alla scoperta di generi diversi e differenti stili di scrittura per tante storie che hanno in comune un unico dettaglio: il cuore. Trame che nascono nella mente e che si riversano sulla carta (o sullo schermo), attraverso la magia delle parole. Oltre alla passione per la scrittura, adora il mondo dei videogiochi, ascoltare musica – soprattutto mentre scrive – e leggere in inglese.

Seguite il blogtour dove anche noi saremo presenti con la seconda tappa. Clicca il banner qui sotto.
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