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mercoledì 25 marzo 2015

Presentazione Rossa (indies g&a) di Maddalena Rinaldo

A quindici anni sei immortale.
Non importa se hai un raffreddore, una gamba rotta o un tumore. Quello che conta sono i voti a scuola, trovare i soldi per un pacchetto di sigarette, avere le tette grosse o un bacio appassionato con il fidanzato. Questo è quello che hai in mente se hai quindici anni.
Non c’è lotta più grande, guerra più estenuante della lotta contro te stessa. Sei donna, o meglio, sei ragazza e tra te e l’età adulta c’è solo un ostacolo: l’adolescenza.
La protagonista di questo romanzo è ossessionata da se stessa. Tutto le ruota attorno e deve ruotarle attorno perché è lei l’attrice principale. E quale scusa migliore per attirare l’attenzione di essere anche malata, costretta a tre cicli di chemioterapia e quaranta giorni di radioterapia?
Apparentemente il nemico è doppio, ma uno dei due, è chiaramente suo alleato. E non è certo l’adolescenza. 

Rossa (indies g&a) 
Maddalena Rinaldo 
Prezzo Kindle: EUR 1,99
Rossa è la sua guerra. Rossi i suoi capelli. Rosso il sangue della sua lotta contro un nemico che si rivela quando ha quindici anni. Rossa è la chemioterapia. La storia vera della battaglia di una ragazza, non importa contro cosa e contro chi. L'obiettivo è vivere. Una guerra estenuante, senza esclusione di colpi. Una bambina si fa donna, ma il rito di transizione non è una passeggiata. Proprio no. Il nemico è doppio e lei è costretta a combattere contro il tumore e contro l’adolescenza. Finché uno dei due diventerà suo alleato. Il tumore.

Incipit: "Due, quattro, sei, otto e quattro. Fa dodici. Più nove ventuno. Più tre ventiquattro.
Non sembra tragico stamattina. Ieri erano trentacinque, contro ventiquattro non è affatto tragico, oggi la federa si può considerare vuota. Il buco bianco sopra l’orecchio non è attraente, ma posso sempre dire di aver lottato contro un Cherokee che pretendeva il mio scalpo, e io sono riuscita a tenermelo tutto per me. Deficiente di un Indios. 
E come lo giustifico quell'effetto unto bagnato dei capelli, sembrano intrisi d’olio. Posso dire di aver iniziato ad apprezzare il gel. Posso dire quello che voglio. 
La verità è che tutti mi consigliano di darci un taglio prima che la caduta diventi vistosa. Troppo vistosa. Un taglio netto, da lungo, a corto. Fino a niente. Serve per alleggerire il trauma, dicono loro. Ma per me il problema non è perderli, è tagliarli". 

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