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mercoledì 25 marzo 2015

Recensione "Vetriolo" di Laura Pavanetto

Vetriolo
Laura Pavanetto
Editore: AutoriEbook

DESCRIZIONE:
Anna, giornalista in una piccola cittadina di provincia, si è inavvertitamente intromessa in una faccenda scottante, lacerando il perfetto mondo perbenista di una nota famiglia della sua cittadina. Questo la costringe a fuggire lontano dai suoi familiari e rifugiarsi in volontario isolamento, in una piccola comunità montana. La solitudine, il senso di gelo e di angoscia che crescono in Anna, sono resi ancora più drammatici dalla scoperta di una serie di antichi e ancora inspiegati delitti, avvenuti in un vecchio e ormai in disuso hotel del paese, che reclamano giustizia.
 Anna rivivrà il dramma e i misteri di quella lontana notte del 1946, per cercare di far luce sulla vicenda ed accontentare così la sua sete di verità, di giustizia e di riscatto personale… imparerà che, lì dove tutti sanno tutto di tutti, la vittima potrebbe essere amica dell’assassino… e che la realtà può, a volte, superare la più spaventosa fantasia.
RECENSIONE A CURA DI VITTORIO DE AGRO' PER IL RUMORE DEI LIBRI
L’amore è un sentimento potente e per alcuni versi distruttivo. Per amore sei pronto a compiere ogni gesto anche il più impensabile e tragico. Già perché spesso all’amore associamo le parole dure e spietate come: dramma e tragedia.

Come la parola guerra evoca nella nostra mente il secondo conflitto mondiale con la dittatura fascista e la sua caduta, l’otto settembre, la liberazione e l’asprezza della Resistenza nel Nord Italia.

La storia della Resistenza è complessa, ricca di contraddizioni e animata da una parte da un desiderio di libertà e dall’altra altrettanto forte fu l’istinto di vendetta e regolare i conti con i fascisti e i tedeschi. Ci furono tante rappresaglie da entrambi gli schieramenti e parecchi fatti di sangue e violenze furono coperti come azioni di guerra dei partigiani.

Molti hanno scritto saggi , articoli su quanto avvenne in quegli anni per cercare di raccontare la verità alle future generazioni. Eppure da tragiche e drammatiche storie è possibile anche trarre fuori spunti per dei romanzi gialli di carattere storico.

Un bel esempio è sicuramente il romanzo “Vetriolo” di Lara Pavanetto che porta il lettore fin dall’incipit nell’atmosfera di quegli anni in maniera forte e cruenta, quando assiste alla scoperta di una serie di brutali omicidi avvenuti nel 1946 in un piccolo paesino delle Alpi. Omicidi che vengono attribuiti dalla polizia a gruppo di soldati tedeschi ormai in rotta e che si aggirano nelle valli. Subito dopo con breve lasso temporale , arriviamo nel 1967 e conosciamo Anna giovane e brillante giornalista rimasta disoccupata per aver fatto in troppo bene il suo lavoro e di aver rivelato delle verità imbarazzanti su una coppia dell’alta società. Così su suggerimento dei genitori decide di trascorrere qualche tempo in montagna a casa di Adriana, amica di famiglia, per riflettere sul proprio futuro. Ma come spesso accade, il Destino ha in serbo altre idee per la nostra protagonista che viene convinta dalla stessa Adriana e dall’amica Nives ad indagare sui fatti di sangue avvenuti anni prima che coinvolsero i loro ex fidanzati: Sergio e Lino. Così Anna spinta anche dalla curiosità decide di aprire una sua personale indagine sui fatti aiutata da Luca, tenebroso giornalista locale e nonché nipote di Adriana. Le figure centrali dell’indagine appaiono subito gli unici sopravvissuti alla tragedia i fratelli Massimo e Lidia, personalità stimate e temute in tutto il paese per la loro ricchezza e fascino. Anna dovrà superare la diffidenza e il muro di omertà dei gli abitanti del cittadina nonché l’ostruzionismo della polizia, tutti ben poco disposti ad riaprire vecchie ferita e far venire alle luce scomode verità.

Un testo ben scritto,fluido,avvolgente che tiene sulla corda per tutto il tempo della lettura il lettore riuscendo a creare un ritmo serrato e un pathos narrativo efficace e teso.

Un giallo che si muove nelle pagine più tragiche del nostro paese descrivendo con cura e attenzione i vari personaggi delineando con bravura le loro personalità e soprattutto sfumature delle anime.

Lo stile di Pavanetto cattura l’attenzione e interesse del lettore fin dalle prime pagine facendolo immergere nell’atmosfera tesa e a tratti cupa in cui è difficile capire fino all’ultimo comprendere l’esito della vicenda avendo dosato con giudizio suspense e colpi di scena.

Un finale ben costruito e sconvolgente con un crescendo di tensioni e di aspettative ben ripagate portano il lettore alla fine del romanzo a chiedersi se l’amore possa tramutarsi in orrore come fu la guerra.
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