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sabato 2 gennaio 2016

Recensione "La Guerra del Vespro" di Nadia Anostini

Ciao a tutti. Il nostro Vittorio De Agrò oggi vi parla di  La Guerra del Vespro dell'autrice Nadia Anostini
Titolo: La Guerra del Vespro
Autore: Estelwen Oriel (pseudonimo di Nadia Anostini)
Editore: self publishing
Prezzo eBook: 3,49€ Prezzo cartaceo: 18€
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Le terre di Tiristel sono popolate da due stirpi principali: gli Immortali ed i Mortali. Nella normalità del mondo, in particolare in quella più prossima alla prima stirpe, agiscono entità incorporee appartenenti alla dimensione ultraterrena. Le loro gesta si intersecano nella realtà in maniera spesso invisibile, nascondendosi dietro fenomeni che possono essere interpretati in svariati modi da chi li osserva. Il fine ultimo di tali entità è quello di condurre l’universo verso il suo assetto finale, ossia alla totale separazione del bene dal male, in modo che entrambi possano godere della massima espressione senza più interferire l'uno con l'altro. Negli anni in cui la storia si svolge, infatti, seppur l’egemonia raggiunta sia ampia e prospera, i semi del male non sono ancora stati del tutto estirpati dal pensiero collettivo. La lotta che si verrà a creare fra le due forze in gioco non sarà tuttavia rappresentata da potenti entità che agiscono per la luce o per l’oscurità, bensì dalle azioni più piccole e quotidiane che ogni singolo individuo può scegliere di fare proprie. Sia il bene che il male, quindi, verranno portati ed espressi attraverso ogni persona, dalla più potente alla più insignificante, che agirà seguendo solamente il proprio istinto, spesso senza sapere che le proprie azioni saranno una parte infinitesimale di un enorme piano universale disegnato dai Numi che vegliano sul mondo. La guerra che si viene a creare, di fatto, non scaturisce fra due avversari appartenenti a diverse fazioni, bensì fra i due principali esponenti che da sempre hanno condotto tutti i regni sotto la medesima luce. Il loro improvviso scontro, attizzato dai Numi attraverso alcuni interventi diversamente interpretabili apportati sulla realtà consueta, porterà al progressivo sfaldamento di ogni credo e di ogni certezza del mondo, in modo tale che nessun uomo potrà più aggrapparsi alla fede per identificare se stesso, e sarà quindi costretto a trovare la propria natura originaria, agendo infine in nome della più profonda coscienza. La realtà verrà così infranta, dimostrando la fragilità delle proprie fondamenta, cosicché possa poi essere ricostruita nascendo dalla verità oggettiva e non dai pensieri di chi la esperisce. Il disegno finale del grande scontro, che sarà ricordato nella storia come la Guerra del Vespro, prevede che le anime di ogni singola persona imbocchino liberamente la via che conduce all’origine di sé: il bene o il male.
Il caro e vecchio mondo è diventato un luogo ormai noioso, brutto e infrequentabile.
E soprattutto le feste fanno uscire all’uomo il peggio di sé spingendolo all’isolamento.
 E mai come in questi momenti la fantasia ci spinge lontani in luoghi inesplorati e sconosciuti dove il mistero e la magia conservano ancora il loro fascino, unisco.

Luoghi in cui lo spazio e tempo cessano di essere decisivi e soffocanti e dove invece contano piuttosto l’ardore, il coraggio, la fede e la nobiltà d’animo.
Purtroppo sono poche le persone che possono permettersi di viaggiare con la fantasia e per lo più sono scrittori dotati di talento e creatività.
Questo è il caso di Nadia Anostini che con il suo romanzo “La Guerra del Vespro” proietta il lettore in un mondo fatto di cavalieri, Re, mostri ed entità immortali.
Un mondo che strizza l’occhio al “Signore degli Anelli” rievocandone gli odori, le atmosfere, il linguaggio e in parte i contenuti.
 Nadia non è Tolkien né ancora possiede il suo talento unico e immortale, ma leggendo suo romanzo si comprende quanto ne sia stata influenzata e colpita.
Il suo è un romanzo vasto sia per pagine sia per ambizione narrativa sforzandosi di costruire una storia complessa e di continui di rimandi che non sempre però è di facile comprensione per il lettore.
Una vastità di parole, immagini e richiami filosofici e spirituali che evidenziano le potenzialità creative e culturali dell’autrice e però nello stesso tempo lo appesantiscono.
Un’opera notevole contenente diverse sottostorie e personaggi che affollano la mente del lettore, che però alla fine rischia di disperdere l’attenzione e concentrazione per via di una struttura narrativa troppo articolata.
Il testo è, sicuramente, ben scritto, uno stile curato, ricercato, forse anche troppo. Probabilmente sarebbe stato opportuno ridurre il numero delle pagine, tagliare alcune scene, asciugare il testo per rendere la lettura più spedita e facile. Si ha la sensazione che l’autrice involontariamente si sia fatta prendere la mano dal suo estro creativo finendo così per perdere il filo rosso del racconto.
La lettura è nel complesso piacevole e interessante sebbene la lunghezza del romanzo ne limiti il ritmo e il pathos narrativo.

“La Guerra del Vespro” è sicuramente un romanzo meritevole di lettura e di attenzione durante queste rumorose e fastidiose feste può essere l’ideale per pensare a qualcosa di diverso e intenso.
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