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martedì 23 agosto 2016

Recensione "Non andare via" di Sharla Lovelace

Ciao Rumors! Per noi le vacanze sono finite, ahimè! Non pensiamoci, mancano solo quattro mesi al Natale... parliamo di cose serie. Oggi la nostra super Marianna, ci parla di un libro bellissimo uscito l'otto di agosto intitolato  "Non andare via" di Sharla Lovelace. Un amore travolgente lungo una vita.
Titolo: Non andare via
Autrice: Sharla Lovelace 
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Ebook 4.99 euro
Amazon

Noah Ryan e Jules Doucette stanno insieme da sempre, prima come migliori amici di infanzia, poi come giovani amanti. Hanno programmato tutto il loro futuro, ma un’incredibile decisione finisce per separarli. 
Ventisei anni dopo, Jules sta vivendo la vita che qualcun altro ha pensato per lei. Gestisce il negozio di sua madre, vive in casa sua, segue le sue regole e tiene i segreti che lei le ha fatto seppellire. 
Poi Noah torna a casa, e porta il caos. Il suo ritorno fa molto di più che risvegliare vecchi ricordi: costringe anche Jules a guardare la sua vita con occhi nuovi e scoprire segreti di cui non sospettava l’esistenza. Ma il potere del vero amore può trionfare su anni di dolore e bugie?

“Ti prego non andare via…via dalle mie mani c’è un deserto senza fine…tornami nel cuore che si straccia il mondo intorno a me, ruggine di vento prigioniero dentro la mia mente, volami nel cuore, non puoi andartene viaaa…!!!”

Care rumorine, my lovely readers, ve la ricordate questa celeberrima canzone che cantava Mina? Ebbene, quando ho letto questo romanzo, è la prima cosa a cui ho pensato per racchiudere sinteticamente la storia dei due protagonisti. L’amore indissolubile di Noah e Jules, infatti, fa si che la loro lontananza per ventisei lunghissimi anni significhi per entrambi un cuore desertico e solitario, una distesa infinita di paralizzazione di affetti, un ibernazione di sentimenti che sopravvive ad un inverno di rapporti umani. 
Un amore il loro che non si può spiegare, ma si può solo raccontare perché certi legami superano la soglia del suono di un battito, e battono all’unisono anche quando sono alla parte opposta dello stesso meridiano. Un filo invisibile che li unisce senza che nessun bisturi possa intervenire per spezzarlo. Due anime che non conoscono altro modo di stare al mondo se non di perdersi per poi ritrovarsi, perché anche se separate fisicamente, unite ineluttabilmente per la vita. 



“ Noah Ryan era stato il mio primo amore. In tutto, per me, era stato il primo. Il mio primo ragazzo, fin dala seconda elementare, quando mi aiutò a salire sulle pertiche al parco giochi e poi mi stampò un bacio sulla bocca. Mi regalava sassi speciali che raccoglieva in giro e mi teneva per mano quando facevamo la fila per il pranzo. Qualche anno dopo, Noah mi offrì la prima birra, la prima sigaretta, e il primo vero bacio, giocando a obbligo o verità. Fu il primo a spezzarmi il cuore, per poi rubarmelo di nuovo. Fu il primo a dirmi che mi amava, il primo che ricambiai, e con lui persi la verginità. Era la prima volta per entrambi. Goffi, impacciati ed eccitati nella pioggia battente di una notte di aprile, guidati dalla passione inesperta e dagli ormoni impazziti, scoprimmo insieme come si faceva l’amore.
E come si affrontava la vita”

Ventisei anni dopo un evento che ha modificato e condizionato le loro esistenze, ecco che il destino li pone di nuovo occhi negli occhi, costringendoli a guardarsi in un modo che era ed è solo il loro. Si erano lasciati diciassettenni acerbi e affranti, e si ritrovano maturi e impegnati, Jules con una figlia adolescente e Noah con una donna che stava per sposare. Nessuno però ha mai dimenticato ciò che erano stati l’uno per l’altro, l’amore sconfinato che tutt’ora inconsapevolmente li teneva legati, i ricordi sbiaditi e pilotati che li avevano allontanati, il 29 gennaio che ogni anno metteva a dura prova il loro povero cuore malandato, facendogli perdere ogni volta un battito. 


“Per più di vent’anni ho vissuto dietro una linea che mi ero ripromessa di non attraversare. Vent’anni di sentimenti trattenuti. Non ho aperto completamente il mio cuore nemmeno a mio marito. Non volevo mai più sentirlo andare in pezzi. E sono bastati quindici minuti con te per spazzare via tutto. “
Dai suoi occhi trapelò una forte emozione, ma la soffocò subito.
“Perché mi hai dato il tuo cuore.”
Il ricordo di quell’abbraccio e le lacrime nei suoi occhi furono come una pugnalata al petto. Avrei dovuto cogliere l’attimo. “Non conosco altri modi di stare con te”, gli confessai. 
“Nemmeno io.”

Di acqua sotto i ponti ne è passata in questi anni per Noah e Jules, tra sentimenti reciproci ancora vividi, segreti inconfessati, ricatti morali e la paura di viversi avendo tutto il mondo contro. Non è semplice far combaciare tutti i pezzi del puzzle per ricomporre il quadro della situazione. Non è facile parlarsi, rivelarsi, perdonarsi, abbracciarsi, innamorarsi di nuovo, quando le vecchie ferite sanguinano ancora. Non è cosa da poco guardare al futuro quando il passato torna prepotente a lacerare e il presente a complicare. 
Mentre lascio a voi, scoprirne il finale, posso però dirvi che non c’è riga di questo splendido romanzo in cui non v’è un palpito di emozioni, non c’è verso e capoverso in cui non vi sentirete parte del mondo di Noah e Jules pronti a tifare per loro, non c’è capitolo che non divorerete famelici di saperne ancora. Non vi basteranno klennex per la commozione, cioccolata per il vostro debole cuore e film mentali che immaginano ogni scena. 

Dopo aver letto questo romanzo, capisco il perché del plauso americano a Shirla Lovelace, un’autrice che sa raccontare le emozioni con la bravura e la poesia dello scrittore e con gli effetti speciali di uno sceneggiatore. Una narrazione, la sua, impeccabile; sia da un punto di vista grammaticale che lessicale. Un linguaggio scorrevole ed incisivo, che resta impresso nelle menti. Una storia che non si poteva raccontare in un modo migliore e tradurre in modo così egregio. Pertanto i miei complimenti a Marialuisa Amodio che ha tradotto dall’inglese “Don’t let go”. Una vicenda, riferita dall’unico e meraviglioso POV di Jules, che dà un tocco ancora più dolcemente femminile a questo romanzo. 
Rumorine, se amate Jojo Moyes, Nicolhas Sparks, dovete assolutamente leggere anche questo. E anche se non le amate, leggetelo comunque. E’ davvero una delle più belle storie sulle seconde possibilità. Chi del resto non vorrebbe un’altra chance? Bè, iniziate ad assaporarla con questa lettura. 
#salutiebaci
Marianna
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