Titolo: Bagliori nel buio
Autore: Maria Teresa Steri
Editore: Self-publishing
Genere: Thriller-paranormale
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 362
Prezzo: Ebook € 2,99 - Cop. flessibile € 12,99
Disoccupata
e intrappolata in una relazione sentimentale senza futuro, Elena vive sospesa
tra passato e presente. Non passa giorno senza pensare all’uomo conosciuto due
anni prima su Internet, consumata dal senso di colpa per aver provocato la sua
morte. Interessarsi di fenomeni paranormali sembrava solo un passatempo
innocente, ma ora il terrore che la polizia venga ad arrestarla non le dà
tregua. E per riappropriarsi della sua vita non le resta che tornare là dove
tutto è iniziato e provare a far luce sull’accaduto.
Chi era davvero quell’uomo? Quale mistero nasconde il Pozzo del Corvo, dov’è avvenuta la sua morte? E quanto sono fondate le voci che parlano di presenze soprannaturali?
Man mano che la verità viene a galla, un incubo ancora più grande si delinea all’orizzonte, costringendola a fare i conti con le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.
Chi era davvero quell’uomo? Quale mistero nasconde il Pozzo del Corvo, dov’è avvenuta la sua morte? E quanto sono fondate le voci che parlano di presenze soprannaturali?
Man mano che la verità viene a galla, un incubo ancora più grande si delinea all’orizzonte, costringendola a fare i conti con le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.
Aveva tentato con tutte le forze di
ricacciare in fondo alla coscienza i ricordi di quei due giorni, avvolgendoli
in una nebbia indistinta. Con il tempo, le immagini e le parole avevano smesso
di tormentarla, i fatti avevano assunto un aspetto sfumato e irreale, ma la
consapevolezza di aver causato la morte di Rino continuava a stagliarsi davanti
a qualsiasi altro pensiero o emozione. Il rimorso le era strisciato dentro, si
era insediato nella sua anima e avvelenava ogni istante della sua vita.
Avvincente e misterioso.
Elena vive in una sorta di isolamento,
perché dal giorno “dell’incidente”, nulla ha più importanza. La sua relazione
con Matteo sta andando alla deriva, proprio come potrebbe fare il corpo di
Rino.
Elena seguiva un Forum su internet, lì si
parlava di fenomeno paranormali: gente che vedeva i defunti, persone
ossessionate dai luoghi maledetti e infestati. Lei sentiva di avere un “dono”.
Stringe un’amicizia virtuale, con otto degli iscritti: Nadine, Rino,
Malva,Ghost Hunter, Turchese, Bartolo, Miranda, Silver. Tutti usavano un
nickname: lei era Nadine.
Decidono di incontrarsi per andare al Pozzo
del Corvo, un luogo maledetto dove si dice che avvengano strane cose.
Elena non riesce a dimenticare quel giorno
in cui, insieme, si trovano in quel luogo macabro e suggestivo al contempo. Un
giorno che la segnerà per molto tempo.
Quando, due anni dopo, riceve una cartolina
con l’immagine delle villette sul mare e la frase “La baia di Clito ha bisogno
di te”, lei capisce che qualcuno conosceva i fatti che la collegavano alla
baia. Riesce a convincere Matteo e si trasferiscono. Da lì, riemergono e si
amplificano tutte le paure, le ossessioni e strani fenomeni paranormali
iniziano a paralizzarla.
“Tutto quel tempo, nei due anni che erano
trascorsi dalla morte di Rino, aveva aleggiato sopra di lei come un drappo
funebre e ora stava penetrando lentamente dentro la sua anima. Era la
disperazione”.
Tutta la vicenda è avvolta dal mistero,
ogni personaggio, ogni abitante della Baia, è fonte di interesse e curiosità.
È come se chi muore in quel pozzo, non
muoia del tutto. Lì, al pozzo, esistono le copie
di coloro che sono morti lì e appaiono per brevissimi secondi, come un bagliore
nel buio.
“Il senso di colpa stava mettendo
pericolose radici e se continuavi a crogiolarti nel tuo rimorso, le COPIE se ne
sarebbero impadronite, ti avrebbero trascinato nel loro abisso”.
Il titolo è molto azzeccato, l’ambiente
misterioso, cupo, suggestivo, il clima strano, i personaggi ambigui, diffidenti
tra loro, rendono tutta la vicenda inquietante. Il racconto svela a piccole
dosi, con alcuni flashback, gli eventi precedenti che l’avevano vista
protagonista, insieme ai suoi compagni di sventura. Tutto è ben intrecciato,
limato e assemblato. Sembra molto contorta come trama, ma la chiarezza con cui
è narrato, rende tutto avvolgente e intrigante. A un certo punto, ho avuto
l’impressione che ci fossero troppi personaggi, troppi nomi da ricordare ma, in
effetti, ognuno di loro ha un ruolo importante nell’intera vicenda.
Facciadicane è un personaggio che incuriosisce, l’autrice tenta di spostare
l’attenzione su di lui e poi su altri, e poi su tutti. Fino alla fine non c’è
nessuna certezza e questo lo rende doppiamente apprezzabile.
Quel pizzico di esoterico, paranormale,
l’ambientazione, il pozzo maledetto e le leggende legate a esso, fanno parte di
un romanzo ben strutturato.
Si può notare anche una scrittura corretta,
pulita, intelligente, senza sbavature. Ciò denota una certa attenzione, da parte
dell’autrice, nel curare ogni dettaglio, espressione, virgola.
Per chi ama il genere, lo consiglio.
Emme
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